Zuppa di cuori – L’amore non è mai una minestra riscaldata.
di Elena Bartolucci
27 Lug 2015 - Libri
Zuppa di cuori – L’amore non è solo una minestra riscaldata è il romanzo d’esordio del giovanissimo Salvatore Zeola. Classe 1985, approda a soli 16 anni su Italia 1 al fianco di Ambra Angiolini nella trasmissione L’Assemblea, seguiranno poi diverse conduzioni radiofoniche e collaborazioni redazionali con blog, riviste specializzate e siti di settore tra cui Vogue.it.
La protagonista del libro è la trentacinquenne Guenda Bietti Michelina, un’ordinaria ragazza di provincia, timida, incerta, infelice e in carenza di autostima, che da nove anni è rilegata dietro la scrivania del reparto marketing di una nota azienda di surgelati. Non apprezza affatto né il suo lavoro né i suoi colleghi (a parte il timido Alex). La routine sta uccidendo anche la sua vita sentimentale, che è in una fase di stallo da diverso tempo visto che il suo fidanzato Raimondo, detto Ray, non trova uno straccio di lavoro e tanto meno l’ispirazione per delle nuove canzoni che possano far decollare la sua carriera musicale.
La sua vita, però, riceverà un improvviso scossone quando le verrà diagnosticato di essere affetta dalla sindrome bipolare, la quale, in momenti di forte stress, fa emergere il suo alter-ego, la signorina Bietti: una donna forte, spigliata, sensuale e davvero spregiudicata con gli uomini, che si impossessa letteralmente della sua personalità e la trascina spesso in situazioni paradossali, imbarazzanti e ambigue.
Sarà proprio a causa di tutti i guai accaduti a causa del sopraggiungere della signorina Bietti, che Guenda riuscirà a stravolgere la sua quotidianità noiosa quanto le zuppe surgelate che è costretta a rendere appetibili per le comuni massaie, dando quel pizzico di pepe in più alla sua vita sia lavorativa che amorosa.
In effetti quando ci si trascina avanti in amori (o anche lavori) senza più passione, si sa già che la minestra riscaldata non funziona mai, meglio quindi aggiungere nuovi sapori o ingredienti per non accontentarsi di una vita insipida ma riuscire ad avere quanto ognuno si meriti davvero.
Zuppa di cuori è un romanzo leggero e divertente dai toni a tratti dissacranti, che ha come unica pecca quella di riproporre a volte dei momenti che assomigliano molto a spezzoni di film già visti come Il diario di Bridget Jones o Il matrimonio del mio migliore amico. Resta comunque un libro che si legge in un sol boccone vista la semplicità della storia e la veridicità con cui sono descritti molti dei variopinti personaggi di contorno: dall’amica tuttologa, alla collega acida, al collega sciupafemmine senza cervello o alla mamma ipercritica che cerca di affibbiarle uno dei figli scapoli delle sue amiche.