VETRO, ARTISTI E DESIGNER MILANESI 1976-2023, la Mostra


a cura di Vincenzo Pasquali

12 Set 2023 - Arti Visive, Varie

Presso spazio “L’originale” in via Luigi Rossari al n. 5, angolo via Borgospesso, grazie a Marisa Colli Pogliago ospita l’esposizione VETROARTISTI E DESIGNER MILANESI 1976-2023 – Quando le collezioni n ascevano a tavola. Iniziativa di Sandro Pezzoli. La Mostra, che vi presentiamo in ANTEPRIMA, sarà aperta dal 27 settembre al 25 ottobre 2023.

Schizzo allestimento mostra – M. C. Hamel

La collezione è frutto della personale iniziativa di Sandro Pezzoli e vuole essere un omaggio alla città di Milano e agli artisti che hanno contribuito ad arricchire il grande mosaico culturale della città.  

 Il nucleo di retrospettiva della mostra è stato ideato in seguito alla riscoperta di pezzi giacenti nel suo magazzino di collezionista d’arte che risorgono a raccontare il periodo risalente agli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso e parlano di contatti, amicizie, conoscenze, rapporti, scambi avvenuti in un ristorante molto apprezzato che non era solo luogo di incontri, ma anche di cultura, dove il mondo dell’arte si intrecciava con il mondo della politica, quello dello spettacolo con quello dell’industria: La Scaletta. A Milano in quel tempo lo conoscevano tutti tanto che Gianni Mura ebbe a scriverne: “A Milano c’è la Scala e la Scaletta, si diceva. E tanto bastava.”. Molto apprezzato per la sua speciale atmosfera, il locale ospitava al suo interno sculture in vetro firmate da artisti e designer famosi, e, oltre ai vetri, aveva intere pareti rivestite da scaffali con centinaia di libri antichi e moderni di cucina, con parecchi quadri importanti di artisti contemporanei, mobili su cui erano sparse varie sculture in bronzo. I tavoli apparecchiati con bicchieri antichi di Murano, uno diverso dall’altro. L’arredo, completamente realizzato da Gianfranco Frattini ed Emilio Tadini aveva disegnato il biglietto da visita di un ristorante che rispecchiava il lato colto ed estroso della cosiddetta “Milano da bere” di quegli anni. Il fascino del ricordo di un luogo di incontro come la Scaletta ha fatto scaturire l’idea di rievocare quel dialogo tra artisti che avveniva nello storico locale. Saranno venticinque, tra artisti e designer, gli autori milanesi per nascita o per adozione che presenzieranno con una loro opera: la mostra comprende un arco temporale che parte dagli anni ‘60 del secolo scorso a oggi; non presenta solo artisti scomparsi, tra cui Fulvio BianconiOttavio MissoniGianni Versace, ma anche, tra i viventi, vari artisti e designer tra cui Laura PannoMaria Christina HamelLucio Perna e Vittoria Parrinello

Il 26 settembre 2023 viene inaugurato questo omaggio a Milano e agli artisti milanesi che hanno contribuito ad aggiungere il proprio tassello a questo mosaico culturale, l’esposizione resterà aperta al pubblico dal 27 settembre al 25 ottobre, tutti i pomeriggi dalle ore 16 alle 19 esclusi domenica e lunedì.

La preferenza d’offrire in mostra dal nucleo retrospettivo opere note e, soprattutto, poco note fa parte di una scelta che promana dalla considerazione del significato di opera d’arte: questa comporta un’autodefinizione dell’interprete a diversi livelli – anche quello del fruitore occasionale – e della comunità cui partecipa. Nella fattispecie ci si attiene a quella comunità milanese chiamata a far valere, come sempre nella sua storia, la propria autodefinizione, i suoi valori condivisi e il suo orizzonte culturale. Interpretare non significa solo definire storicamente ma anche individuare il significato per noi di un lavoro artistico secondo il principio per cui la formula della “centralità dell’opera” sia sostituita, almeno per una volta, dalla “centralità della lettura”. Il momento della partecipazione interpretante è quello grazie al quale il fruitore diviene protagonista del vettore comunicativo dell’artista e del suo contesto comunitario. Seguendo questo percorso di coinvolgimento ermeneutico, si sono volutamente inserire artisti noti e designer affermati con le loro opere di minore diffusione, la cui analisi critica è ancora aperta alla lettura, autori tra i quali emergono sia non specialisti del vetro sia artisti che lo hanno sperimentato isolatamente insieme a diverse altre tecniche e diversi altri materiali.

L’intento parla chiaro: instaurare un racconto critico volto a formulare ipotesi di senso che, seppur condizionate da categorie culturali, implichino una qualche attualizzazione; pezzi ancora “nuovi” alla lettura del pubblico intendono stimolare interessi altrettanto nuovi usando il contesto artistico-culturale milanese come occasione per sollecitare ulteriori modalità critico-interpretative interdialogiche e interdisciplinari. 

Tra i lavori dei designer e degli artisti in mostra si segnalano le opere di ELIZABETH ARO, SERGIO ASTI, GAE AULENTI, DEDA BARATTINI, MARIO BELLINI, FULVIO BIANCONI, SERGIO CALATRONI, ANDREA CASCELLA, GIANFRANCO FRATTINI, BRUNO GREGORY, MARIA CHRISTINA HAMEL, ALESSANDRO MENDINI, OTTAVIO MISSONI, LAURA PANNO, VITTORIA PARRINELLO, LUCIO PERNA, FRANCA PETROLI, DANIELA PUPPA, FRANCO RAGGI, ROBERTO SAMBONET, LUCA SCACCHETTI, MILA SCHON, ETTORE SOTTSASS, GREGORIO SPINI, MATTEO THUN, GIANNI VERSACE.

La scelta degli artisti in mostra non è stata casuale: si sono inserite personalità conosciute da Sandro Pezzoli con cui egli ha instaurato un rapporto di amicizia durante anni di frequentazione; opere scelte, in primo luogo, perché sono quelle preferite dagli stessi artisti, poi sono anche le meno conosciute e le meno viste. Due opere, quelle di Elisabeth Aro e Maria Christina Hamel, sono inedite. Si comincia così a raccontare il rapporto che esisteva con gli artisti scomparsi e quello che esiste tuttora con i viventi, anche quelli cooptati negli ultimi anni. Si ringraziano per l’appoggio morale e materiale prestato in questa occasione Maria Christina Hamel, Laura Panno, Lucio Perna e Margherita Tirelli, presidente del Comitato Vetri di Laguna. Il progetto dell’allestimento è seguito da Maria Christina Hamel.

SANDRO PEZZOLI 

Sandro Pezzoli (Mortara PV, 1947) si laurea in Scienze politiche all’Università Statale di Milano. 

Nell’ambiente milanese ha occasione di entrare in contatto con artisti, galleristi e il mondo dell’arte in generale. Nel 1976 apre a Milano, con Aldo Bellini, il ristorante Scaletta in Piazza Stazione di Porta Genova che diventa ritrovo abituale di personalità del mondo dell’arte e dello spettacolo. Matura così una straordinaria passione per il vetro d’arte e inizia a collezionarlo. 

Nel 1979 conosce Lino Tagliapietra, importante maestro vetrario muranese, che lo mette in contatto con artisti internazionali come Dale Chihuly di Seattle, Kathy Elliot e Benjamin Edols di Sidney. 

Con il merito di aver introdotto per la prima volta grandi artisti stranieri del vetro in Italia, Sandro Pezzoli si dedica alla ricerca e al collezionismo del vetro d’arte moderno e contemporaneo costituendo una sempre più vasta e qualificata collezione in parte esposta nel 2012 al Museo Bagatti Valsecchi di Milano. 

Dall’aprile 1997 fino al maggio 2013 ha gestito a Milano «Scaletta di vetro», galleria in cui ha esposto e fatto conoscere artisti del vetro principalmente di area americana e australiana. 

Rivolto alla scoperta e valorizzazione di giovani artisti nel campo vetrario, è costantemente impegnato nell’organizzazione di iniziative espositive e di studio, istituendo borse di studio per studenti che si intendono dedicarsi al vetro. 

Ha ideato con il Prof. Andrea Zepponi “Il vetro a scuola”, progetto interdisciplinare per introdurre i giovani all’arte del vetro, in tre edizioni presso istituti comprensivi di Corinaldo (AN), Mortara e Pavia. 

Dal 2012 al 2014 è stato Vicepresidente del Comitato Nazionale Italiano AIHV – Association Internationale pour l’Histoire du Verre. Dal 2018 è membro del Comitato Vetri di Laguna che ha sede a Palazzo Mocenigo, Venezia. 

Nel 2016 una parte della collezione Bellini-Pezzoli viene concessa in deposito, e, nel 2022, donata definitivamente al Castello Sforzesco di Milano, contribuendo ad arricchire la preziosa raccolta di vetri del Museo delle Arti Decorative, una delle più importanti d’Italia. I 48 pezzi della collezione aprono un importante scorcio sull’arte e sul design di opere in vetro a partire dagli anni Cinquanta del Novecento.  Nel 2018 Sandro Pezzoli ha donato inoltre una selezione ulteriore di 46 pezzi al MAVA – Museo de Arte en Vidrio di Alcorcón (Madrid) – dove, grazie a questa, si completa il percorso espositivo con una panoramica su artisti contemporanei italiani, nordamericani e australiani. Costantemente impegnato nella cura di esposizioni ed eventi culturali inerenti all’arte del vetro, ha di recente realizzato la mostra itinerante dal titolo Vetro e Opera Lirica inaugurata nel 2022 al Museo di Casa Goldoni a Venezia, poi trasferita al Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano, e ora al MAVA di Madrid.

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2 responses

  1. Eliana Lorena ha detto:

    Molti i pranzi consumati alla Scaletta negli anni Ottanta. …un premio per il gusto e la vista. Tanti gli incontri con Bertoncelli, Battiato, i Masotti …in una Milano sofisticata e citta’ aperta. Il vetro, in forma di scultura, era un elemento imprescindibile per la atmosfera complessiva. E per noi la musica e il design si integrava a quella meraviglia sinestetica.

  2. Franco Vertovez ha detto:

    Giorgio Marucchi, caro amico, mi ha fatto conoscere La Scaletta. Tra una portata e l’altra lo ho ritratto sul libro che Aldo Bellini teneva all’entrata del ristorante. Il luogo di buon gusto che sapeva esaltare i sensi.

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