Una immensa Vanessa Scalera incanta con “La sorella migliore”
di Elena Bartolucci
16 Feb 2024 - Commenti teatro
Un dramma familiare sviluppato su più livelli per capire fino a dove può spingersi l’amore fraterno e quanto devono pesare i sensi di colpa.
Montegranaro (FM) – Mercoledì 14 febbraio al Teatro La Perla è andato in scena “La sorella migliore” di Filippo Gili per la regia di Francesco Frangipane.
Lo spettacolo prevede un ensemble di grandi interpreti quali Vanessa Scalera (reduce dal grande successo televisivo Imma Tataranni – Sostituto procuratore targato RAI), Daniela Marra, Giovanni Anzaldo e Michela Martini, che in quasi due ore riescono a dare corpo e anima a “un intenso e appassionante dramma familiare dove l’amore si scontra con senso di colpa e rimorso in un turbinio di sentimenti e riflessioni su ciò che è giusto”.
Otto anni prima, guidando sotto l’effetto di droga e alcool, Luca ha provocato la morte di una donna e sta scontando gli ultimi tre anni di arresti domiciliari presso la casa di sua sorella Sandra.
In occasione dell’anniversario di quel tragico evento che ha sconvolto le vite di tutti, la sorella maggiore Giulia (nonché legale della famiglia) ha deciso di prendersi un giorno di ferie per passarlo in compagnia dei suoi fratelli, facendo una rivelazione eclatante. Ha infatti scoperto che la vittima di quell’incidente stradale era affetta da un tumore in fase terminale e aveva un’aspettativa di pochi mesi di vita: grazie a questa nuova informazione potrà far riaprire il processo e ottenere uno sconto di pena per il fratello.
Una volta ottenuta la scarcerazione, Luca non sembra condividere a pieno la felicità delle donne della sua famiglia. Non si è ancora abituato a tutta quella libertà che gli era stata negata così a lungo, ma soprattutto il tempo non ha scalfito affatto il suo dolore e il suo forte senso di colpa.
Questi sentimenti contrastanti vengono ulteriormente messi in evidenza quando Sandra scoprirà che in realtà Giulia aveva fatto quella incredibile scoperta poco tempo dopo l’incidente, ma aveva preferito far decantare la notizia obbligando suo fratello a convivere abbastanza a lungo con quel dolore per fargli capire meglio quanto era grave ciò che aveva commesso.
Visioni e sentimenti contrastanti danno così il via a diversi scontri conditi da un leggero e irriverente turpiloquio, in particolare tra le due sorelle, una più riflessiva e amorevole mentre l’altra più dura e altezzosa. Il loro fratello “sarebbe riuscito a sopportare, con minor peso, gli anni del dolo e del lutto, gli stessi in cui vivono per chissà quanti anni ancora le persone legate alla donna uccisa? E quanto sarebbe giusto offrire alla coscienza di un uomo, macchiatosi di una tale nefandezza, una scorciatoia verso la leggerezza, verso la diluizione di un tale peso? Ma poi siamo così sicuri che un familiare, una strana sorella, per quanto possa amare lo stolto, gli regalerebbe questa comoda verità? Oppure a suo modo, mettendo da parte l’amore – e forse per chissà quali pregressi – gliela farebbe comunque scontare?”.
Dialoghi molto densi e mai banali si sviluppano con svariati crescendo di emozioni in cui tutti gli attori sono riusciti a dare il meglio di sé, ma la Scalera dimostra di avere decisamente una marcia in più regalando una maggiore credibilità, pathos e potenza espressiva all’intero spettacolo.
Una tematica tanto attuale come l’omicidio stradale viene accostata con grande disinvoltura a riflessioni morali di notevole spessore. Fin dove può spingersi l’amore di un fratello? Ma soprattutto quando si può definire giusto nascondere delle scomode verità? Resta allo spettatore trovare il giusto compromesso per capire da chi parte stare.
Lo spettacolo, promosso dal comune di Montegranaro e dall’AMAT con il contributo di MiC e Regione Marche, è una produzione Infinito Teatro con Argot Produzioni, Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini
in coproduzione con Teatro delle Briciole.