“Un marito invisibile”: quanto incide la realtà virtuale sulle relazioni umane?


di Elena Bartolucci

5 Nov 2021 - Commenti teatro

Sold-out per la riapertura della nuova stagione teatrale di Fermo grazie allo spettacolo che vede protagoniste Maria Amelia Monti e Marina Massironi.

Maria Amelia Monti e Marina Massironi

Fermo – Lo scorso martedì 2 novembre non poteva esserci inizio migliore per la nuova stagione del meraviglioso Teatro dell’Aquila. È stato infatti presentato lo spettacolo intitolato “Un marito invisibile”, scritto e diretto da Edoardo Erba con due mattatrici d’eccezione come Maria Amelia Monti e Marina Massironi.

Una deliziosa commedia che ruota tutta attorno ad una videochat fra due amiche cinquantenni, Fiamma e Lorella, che non si vedono da tempo. Dopo i classici saluti di rito, Lorella annuncia a sorpresa che si è sposata con un giovane e focoso norvegese di nome Lukas. Il fatto potrebbe suonare straordinario di per sé, vista la sua proverbiale sfortuna con gli uomini rimarcata anche dalla sua amica, la quale le fa notare come sia sempre stata facilmente suggestionabile finendo quasi sempre per prendere delle sonore cantonate.

Nonostante la ritrosia iniziale, Lorella inizia a tessere le lodi del neo maritino per diversi minuti, fin quando non viene a galla un piccolo ma non così trascurabile difetto. Più che una mancanza si tratta di una peculiarità, come lei stessa ammette: in realtà, suo marito è invisibile. Tenta persino di presentarlo alla sua amica chiedendole di essere delicata nell’affrontare la questione, dato che lui è molto suscettibile in merito.

Inizialmente, Fiamma non vuole credere a quanto sta assistendo e si convince del fatto che l’isolamento forzato abbia prodotto danni irreparabili nella mente della sua amica. Vorrebbe quindi provare ad aiutarla e come unica soluzione tenta quindi di assecondarla.

Fiamma non ha però fatto i conti con l’immediata attrazione per il marito invisibile della sua amica che si è messo a comunicare con lei via webcam in assenza di Lorella in casa.

Un crescendo di reazioni e riflessioni che culmina in un inaspettato e surreale colpo di scena finale.

Nelle note di regia Edoardo Erba ha spiegato che la sua intenzione era appunto quella di “creare una realtà virtuale più ricca e articolata della realtà che vediamo sul palco. Le attrici recitano sullo sfondo di un blue screen circondate da una realtà monocromatica, che prende vita e colore solo dal piano della telecamera in su. Sui grandi schermi che sovrastano il palco, invece, le vediamo vivere nelle loro case, piene di oggetti, di luci, di fumo, di colori e di movimento. Il contrasto – funzionale alla storia che la commedia racconta – mette lo spettatore in una situazione nuova. Può guardare le attrici sui grandi schermi, godendosi il loro primo piano o, viceversa, guardarle dal vivo sul palco o, ancora, guardarle un po’ da una parte, un po’ dall’altra, “montando” le immagini come meglio crede. Benché composto da cinque scene con passaggi di tempo fra l’una e l’altra […], lo spettacolo non prevede mai il buio. Gli schermi sono sempre attivi, perché quando i personaggi escono di scena, prendono il cellulare e il pubblico vede ingrandito quello che loro vedono sullo schermo del telefono. Ne esce un atto unico dal ritmo incalzante, che cattura lo spettatore dalla prima battuta, senza lasciargli mai la possibilità di distrarsi.”

“Un marito invisibile” è un testo sagace, irriverente e molto attuale che può essere interpretato seguendo diverse chiavi di lettura, ma che principalmente tenta di affrontare la reale scomparsa della vita di relazione nonché l’appiattimento delle relazioni sociali. In generale, infatti, la società attuale sta implodendo proprio a causa dell’abuso dei social, i quali finiscono per far allontanare sempre di più le persone, far diradare le amicizie e far litigare per questioni futili e senza senso. Temi decisamente delicati ma affrontati con estrema simpatia.

Va senz’altro dato merito a entrambe le attrici che hanno dimostrato a modo loro il proprio talento e la straripante comicità che da sempre le contraddistingue. Ognuna ha infatti sfoderato le armi migliori, senza però mai rischiare di sovrastare l’altra in scena.

La serata è stata promossa dal Comune di Fermo nell’ambito del cartellone regionale Platea delle Marche Scena d’Autunno realizzato dall’AMAT con il contributo della Regione Marche e del Ministero della Cultura. La produzione dello spettacolo è de Gli Ipocriti Melina Balsamo.

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