Tutto esaurito per gli Spyro Gyra a Milano


Silvio Sbrigata

28 Set 2004 - Commenti live!

Milano Chi è abituato a frequentare il Blue Note, di sicuro non si sorprende della qualità . Da poco più di un anno, da quando ha aperto, sul suo palcoscenico hanno preso posto innumerevoli artisti dall'elevato spessore nazionale ed internazionale. Due nomi, fra i tanti: Chick Corea, ad inaugurare il locale, e Tooth Thielemans, di fronte alla cui vetustà , non possiamo far altro che prostrarci in ossequioso rispetto. Anche la programmazione dei prossimi mesi, però non è da meno. Tanti gli appuntamenti da non perdere: Tania Maria, per tre giorni da giovedì prossimo, Joe Zawinul con il suo Syndacate, gli Acoustic Alchemy, Mike Stern&Dannis Chambers. E non vanno dimenticati i gioielli di casa nostra: Donnafugata Music&Wine, per una serata di benificienza l'11 Ottobre, ed il più altisonante trio P.A.F., ovvero Paolo Fresu, Antonello Salis e Furio Di Castri il 24 ed 25. Gli indiscussi protagonisti della settimana appena trascorsa, non v'è dubbio, siano stati gli Spyro Gyra, i quali per sei sere hanno riempito all'inverosimile il Blue Note. Non poteva del resto essere diversamente: con trent'anni di storia e 25 album pubblicati, hanno scritto pagine indelebili della musica jazz-fusion internazionale. Il gruppo, Jay Beckenstein al sax, Tom Schuman alle tastiere, Julio Fernandez alla chitarra, Joel Rosenblatt alla batteria, e Scott Ambush al basso, ha portato in scena quasi tutto l'ultimo lavoro The Deep End. In poco meno di due ore di concerto hanno emozionato il pubblico con il loro stile fatto di un perfetto mix di jazz, atmosfere elettriche dal gusto soft, e ritmi caraibici. Ognuno dei cinque ha avuto modo di digredire con il proprio strumento con interminabili, ma mai ridondanti ed asfittici, assoli, e bisogna dare giusta menzione alla perfetta padronanza dello strumento ed alla tecnica davvero eccellente, sia del bassista, che di Joel Rosenblatt. A Beckenstein, spina dorsale del gruppo e fondatore nel '74 degli Spyro, de facto il front end, anche il compito di parlare con il pubblico: di introdurre talvolta i brani e di presentare la band. Dell'ultimo lavoro hanno eseguito quasi tutto: Summer Fling, Monsoon, Beyond the Rain, In yor Arms, e soprattutto la bellissima The Crossing, introdotta dalla voce del chitarrista cubano, autore della canzone stessa, con evidenti influenze della sua origine. Non mancano i riferimenti, con Bump it up e Cape Town Love alla produzione recente, ed in particolare al penultimo disco, Original Cinema, di cui andrebbe tenuta una copia nella propria discoteca, non solo per il profilo tecnico musicale, ma anche per la bellezza della copertina. Infine anche un nostalgico tuffo nel passato di 25 anni fino al loro secondo lavoro (per la verità la della line up di allora c'è solamente Beckenstein), dal quale riprongono, con nuovi e più fastosi arrangiamenti, Heliopolis. Il pubblico completamente incantato dai virtuisismi del gruppo, non ha mai lesinato gli applausi. Anzi in molti passaggi il ritmo del basso e della batteria era in simbiosi con lo scrosciare delle mani. Impossibile stare fermi e non lasciarsi trasportare. Per il previsto rientro, ancora al nuovo disco con Wind Warrios. Per i prossimi appuntamenti del Blue Note, si può fare riferimento alla nostra pagina degli appuntamenti, costantemente aggiornata sulla programmazione del locale milanese.
(Silvio Sbrigata)


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