TorinoSettembreMusica: programma del 13, 14 e 15
12 Set 2003 - News classica
Programma di sabato 13 settembre 2003
Alle ore 17 presso il Conservatorio prosegue il ciclo di concerti dedicato alle musiche di Toru Takemitsu con il concerto della London Sinfonietta diretta da Oliver Knussen; in programma Toru Takemitsu (1930-1996) Waterways per ensemble, Stanza 1 per chitarra, arpa, piano/celesta, vibrafono e voce femminile, Waves per clarinetto, due tromboni, corno e grancassa e Archipelago S per ensemble; Jo Kondo (1947) Isthmus per violino, oboe, fagotto, chitarra, pianoforte, vibrafono e campanacci, An Elder's Hocket per flauto, clarinetto, pianoforte e marimba; Oliver Knussen (1952) Songs without Voices.
Descritta da The Independent come il campione pre-eminente della musica d'avanguardia , la London Sinfonietta si è dedicata all'esecuzione ai massimi livelli della musica contemporanea. Formatasi nel 1968, ha eseguito lavori di compositori emergenti accanto ad altri di nomi ormai consolidati: una rosa di titoli che esige un alto grado di flessibilità . Negli ultimi tre anni, sotto la guida di Oliver Knussen e Gillian Moore, l'ensemble ha partecipato ai più significativi eventi musicali che si sono concretizzati attorno alle figure di autori quali Gyà rgy Kurtà g, Louis Andriessen, Mauricio Kagel, Elliott Carter, Pierre Boulez, George Benjamin, Magnus Lindberg, Toru Takemitsu e altri. Una delle attività fondamentali della London Sinfonietta è quella di fornire delle opportunità ai compositori emergenti e ai giovani: con la nuova iniziativa Blue Touch Paper, a sei giovani compositori è stata offerta l'opportunità di sperimentare, dialogare e lavorare con i musicisti dell'orchestra. La collaborazione con altre forme artistiche comprende i lavori con la Akram Khan Dance Company e una coproduzione con Braunarts per la creazione di un evento tridimensionale. I progetti recenti hanno visto la realizzazione di Tavener in Pentonville, realizzato con i carcerati su apposita commissione di Sir John Tavener, e di Where the wild things are di Oliver Knussen con i bambini delle scuole. I progetti futuri includono un intensificarsi del lavoro nei carceri, lo sviluppo sul web (www.londonsinfonietta.org.uk) e l'attività didattica.
Nel 2002 il 50 compleanno di Oliver Knussen è stato celebrato con tre concerti a Londra, Amsterdam e Cleveland, a conferma della sua posizione di spicco nel panorama musicale contemporaneo. La sua musica occupa un posto di rispetto nei programmi operistici e concertistici di tutto il mondo; come apprezzato direttore d'orchestra ha fatto sentire ovunque la sua presenza e la sua influenza sulla musica d'oggi, confermata dagli incarichi conferitigli come vice direttore artistico dell'Aldeburgh Festival, direttore principale della Residentie Orchestra de L'Aia e direttore delle attività di musica contemporanea a Tanglewood. Dal 1981 ad oggi ha diretto più di 200 prime rappresentazioni e vinto numerosi premi discografici, perlopiù con la London Sinfonietta della quale è oggi Conductor Laureate. I suoi prossimi impegni come direttore lo vedono nuovamente invitato a collaborare con la Cleveland Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la Toronto Symphony Orchestra, la BBC Symphony Orchestra, la Radio finlandese, l'ASKO e il Schà nberg Ensemble. Nel 2002 è stato nominato membro onorario della Royal Philharmonic Society e ha ricevuto un dottorato onorario dalla Royal Scottish Academy of Music and Drama; nel 1994 era diventato membro onorario della American Academy of Arts and Letters. Knussen ha inciso per la Deutsche Grammophon una prestigiosa serie di musiche del XX secolo che includono lavori di Carter, Henze, Kagel, Lieberson, Stravinskij, Takemitsu, Wuorinen, oltre alle sue opere Higglety Pigglety Pop! e Where the Wild Things Are.
Alle ore 21 al Teatro Nuovo secondo appuntamento del focus 2 di Torinodanza con Il n'y a plus de firmament Coreografia di Josef Nadj; Lionel About, Jean Babilèe, Guillaume Bertrand, Damien Fournier, Jing Li, Eiji Mihara, Ali Thabet, danza. Musiche di Vladimir Tarasov: ouverture da Il barbiere di Siviglia di Rossini, musica tradizionale ungherese. Prima italiana.
Coproduzione: Thèà tre Vidy-Lausanne E.T.E., Thèà tre de la Ville (Paris), Berliner Festwochen Con il sostegno di: Fondation Landis & Gyr
Il n'y a plus de firmament mescola, come per molte opere di Nadj, dimensioni diverse dello spettacolo: apparizioni o suggestioni letterarie traspaiono da un mondo espressivo fatto di corpi, ma anche onirico, nutrito da visioni. Come un filo teso tra un quadro di Balthus e la poesia di Artaud, ho rivisitato Rilke, il Giappone, l'Italia, l'Irlanda (Josef Nadj)
Josef Nadj, di nazionalità jugoslava, è nato a Kanizsa, in Vojvodina. Si è laureato a Budapest, dedicandosi alla lotta e alle arti marziali, frequentando contemporaneamente corsi d'espressione corporea e di teatro. Nel 1980 lascia Budapest per trasferirsi a Parigi. A Parigi, dal 1980 al 1982, segue dei corsi all'à cole Internationale de Momidrame di Marcel Marceau poi, dal 1982 al 1983, studia alla scuola di à tienne Decroux. Contemporaneamente segue dei corsi di danza con Yves Cassati, Larri Leong e con alcuni artisti giapponesi. Scopre quindi gli universi coreografici di Sidonie Rochon, Franà ois Verret, Mark Tompkins e Catherine Diverres, collaborando ad alcune loro creazioni. Nel 1986 fonda la propria compagnia, Thèà tre JEL e nel 1987 presenta il suo primo spettacolo, Canard Pèkinois. Da allora non cessa di esplorare le frontiere fra la danza, il teatro e le arti plastiche, elaborando un singolare universo artistico. Tra le sue opere citiamo Sept peaux de rhinocèros, La mort de l'empereur, Comedia Tempio, Les à chelles d'Orphèe, Woyzeck, L'Anatomie du Fauve, Commentaires d'Habacuc, Le vent dans le sac. Nel 1999, nell'ambito di Vif du sujet del Festival d'Avignon, Josef Nadj crea per Dominique Mercy le coreografie di Petit Psaume du Matin e sempre nello stesso anno presenta al Thèà tre de la Ville de Paris Les Veilleurs, una creazione ispirata all'opera di Franz Kafka, e alla Scène Nationale d'Orlèans Le temps du repli, trio per due danzatori e un percussionista. Parallelamente alla realizzazione delle sue coreografie, nel novembre 1996 Josef Nadj espone per la prima volta le sue Installations a Orlèans: si tratta di una serie di sculture sulla nozione di tempo. Tra il 1997 e il 1999 la mostra è presentata, assieme a disegni e fotografie, al Thèà tre Vidy di Losanna, al Centre Culturel Jean Gagnant di Limoges, alla Galerie du Lys di Parigi e al Phènix di Valenciennes. Nel gennaio 2000 le Miniatures di Josef Nadj sono esposte a Douai. Si tratta di disegni a china, quasi minuscole annotazioni o schizzi, una sorta di diario intimo. Anche questa mostra è presentata alla Galerie du Lys di Parigi, alla libreria Les Temps Modernes di Orlèans, a Chà lon sur Saà ne e a Remscheid. Dal 1995 Josef Nadj è direttore del Centre Chorègraphique National d'Orlèans.
Attore, giocoliere e danzatore Lionel About ha seguito corsi e stage di danza con Marie Letellier, Frey Faust, Nathalie Carriè, Pascal Delhay, Christine Gaudichon, Patricia Ferrara. Nel 1999 ha diretto uno stage di danza al Thèà tre National di Toulouse per L'Atelier Volant e nel 2002 ha partecipato allo stage di ricerca diretto da Guy Alloucherie, Culture commune / Loos en Gohelle. Dal 1995 al 1997 insegna jonglerie (giochi di destrezza) al Lido, Centre de arts du cirque de Toulouse. Tra le sue performance citiamo Pà le Mà le come solista, VLV Blouse in trio di strada al Festival Off di Avignone, à clats de cirque, spettacolo con la regia di Mladen Materic, VLV, duo di giocolieri con Vincent Bruel. Sue le coreografie di Le p'tit bal perdu, Visa pour l'amour, Prestissimo. Nel 2002 con la compagnia L'à lan Bleu è attore, giocoliere e danzatore in Arrivals departures, diario dall'atrio di una stazione marittima transatlantica, attore e giocoliere in Chambre froide, assistente alla regia di P'tit travers (duo di jonglerie musicale) e di Comme neige con la compagnia La Clique.
Ballerino e coreografo, Jean Babilèe è nato a Parigi nel 1923 ed è stato allievo dell'Opèra di Parigi fino al 1940. Nella sua lunga carriera di ballerino ha lavorato con i più famosi coreografi, tra cui citiamo Roland Petit, Janine Charrat, Milloss, Lichine, Lander, Beriosov, Joseph Lazzini, Maurice Bèjart, Editta Braun, Misha Van Hoecke. Esordisce come coreografo nel 1944 per il teatro Sarah Bernhardt, inscenando L'Oiseau bleu e Sèrènitè. Negli anni '50 lascia i Ballets des Champs Elysèes, rescinde il contratto con l'Opèra di Parigi e parte in tournèe come guest artist con l'American Ballet Theater. Nel 1954 lavora con i Ballets de Paris a Londra, poi alla Scala di Milano e a Montecarlo. Fonda i Ballets Jean Babilèe con cui dal 1956 al 1960 gira in tournèe in Francia, Germania, Svizzera, Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Brasile, Olanda, Gran Bretagna, Israele. Negli anni '60 collabora con diversi registi, tra cui Luchino Visconti, Drach, Baratier, Bèjart e dal 1965 al 1975 lavora come coreografo per la televisione. Negli anni a seguire crea in tutta Europa svariate coreografie; tra le più note citiamo Le Jeune Homme et la Mort, Balance à trois (riallestito nel 1997 per il Centre International de la Danse Rossella Hightower), L'Histoire du Soldat, Camera Oscura, Haà Kaà .
Acrobata di professione, Guillaume Bertrand nasce nel 1976 e studia in Francia all'Ecole National des Arts du Cirque di Rosny Sous Bois e al Centre National des Arts du Cirque di Chà lons-en-Champagne. Dal 1996 a oggi è interprete in diverse opere di coreografi quali Franà ois Verret, Philippe Goudard, Guy Alloucherie, Claude Zidi, Valèrie Lamelle, Joseph Nadj. Lavora alla messa in scena di Pacte 2666, Les coulisses de pacte 2666 e Gouaille circus per la Compagnie du 13eme Quai. Dal 1998 al 2000 insegna occasionalmente acrobazia e clownerie ad attori e compagnie.
Damien Fournier si definisce artista di circo, specializzato in accro danse, portèe acrobatica, giochi di destrezza, e gravita nel campo circense, della danza, del teatro e della musica. Studia al Centre National des arts du cirque e LIDO e partecipa a vari spettacoli tra cui citiamo Arrivals departures, regia di Olivier Pujol, Convoi tout, incontro tra le compagnie Generik Vapeur e AOC, performance della compagnia HVDZ, diretta da Guy Alloucherie, In vitro, ultima creazione di Archaos, L'ètourdi, regia di Jean Vincent Brisa, Totus in toto, regia di Catherine Riboli, Voir plus haut, regia di Jacques Rebotier, Fragment de dèsir, regia di Moise Toure, On n'y voit comme en plein jour, regia di Christian Lucas, Allumez la vitrine, regia di Christian Coumin. Ha seguito vari stage di danza, in particolare con Marie Letellier, Pierre Doussaint, Haddi Maalem, Germana Civera, Rita Cioffi, Philippe Combes, Francis Viet, Dominique Petit, Josè Montalvo, Pal Frenak, Laurence Levasseur, Isabelle Dubouloz, Patricia Ferrara.
Jing Li ha studiato al Conservatorio d'arte di Pechino, sezione danza tradizionale, e lavora nella compagnia di danza contemporanea Coline. Nel 2001 ha interpretato Le Baiser des Louvres e nel 2002 ha lavorato con Emilio Calcagno (Production Ballet Preljocaj) a un progetto che prevedeva opere nuove e di repertorio affidate a diversi coreografi. Tra queste citiamo L'Apparition di Ann Papoulis, Les Centres Brises di Arthur Rosenfeld, Les jours après l'ètè di Ramon Oller, Sketchll di Loise Brus, Trois pas dètournès di Bernadette Tripier, Lègèrement dèplacè di Robert Seyfried, Soft di Franà oise Murcia. Ha partecipato a corsi e atelier con Thirrey Bà e, Frey Faust, Franà oise Dupuy, Peter Gross, Christine Lentheric, Denis Plassard, Valèrie Seyvet, Serge Ricci, Jean-Claude Gallota, Michèle Mollet, Franà oise Murcia, Ramon Oller, Janet Panetta, Ann Papoulis, Louise Bruns, Mirjam Berns.
Nato in Giappone, Eiji Mihara è stato assistente di Maurice Bèjart dal 1982 al 1985, artista ospite del Ballet du 20ème siècle di Maurice Bèjart dal 1984 al 1987, danzatore e attore del Bèjart Ballet di Losanna dal 1987 al 1991. Da allora ha allestito numerosi spettacoli a Losanna, Parigi, Edinburgo e Londra con la sua compagnia Thèà tre Soleil Levant.
Ali Thabet ha studiato all'à cole de photographie di Bruxelles dal 1995 al 1999 e contemporaneamente si è dedicato al Kung-Fu Wu-Shu con Roland Quenon. Dal 1998 al 2002 studia mà ts chinois al Centre National des Arts de Cirque. Nel 2002-2003 è stato in tournèe con lo spettacolo Cyrk 13 di Philippe Dècouflè e attualmente è impegnato con Il n'y a plus de firmament di Josef Nadj.
L'ingresso al concerto delle 17 al Conservatorio è gratuito e sarà consentito fino ad esaurimento dei posti a sedere; per lo spettacolo delle 21 i biglietti numerati a Euro 10 saranno in vendita dalle ore 20.15 presso la biglietteria del Teatro Nuovo.
Alle ore 23.30 al Conservatorio il pianista Franà ois-Joà l Thiollier esegue: Franà ois Couperin (1668-1733) Le Carillon de Cythère e Le rèveille-matin; Fryderyk Chopin (1810-1849) Notturno in si bemolle minore op. 9 e Andante spianato e Grande polacca brillante op. 22; Aleksander Skrjabin (1872-1915) Preludio e Notturno per la mano sinistra op. 9; Sergej Rachmaninov (1873-1943) Tre notturni; Maurice Ravel (1875-1937) Noctuelles, Oiseaux tristes (da Miroirs); Claude Debussy (1862-1918) La Terrasse des audiences du Clair de Lune, Soirèe dans Grenade, L'Isle joyeuse.
Franà ois-Joà l Thiollier è uno dei più completi pianisti e musicisti d'oggi. Franco-americano di nascita, ha assimilato il meglio delle due culture: nato a Parigi, ha tenuto il suo primo concerto a New York all'età di 5 anni. Ha proseguito gli studi musicali in Francia sotto la guida di Robert Casadesus e di altri illustri professori del Conservatorio di Parigi. Successivamente si è perfezionato negli Stati Uniti con Sascha Gorodnitzki alla Juilliard School of Music, dove ha ottenuto il Bachelor e il Master all'età di 18 e 19 anni, con il massimo dei voti in tutte le materie accademiche e musicali. Thiollier ha vinto 8 grands prix in concorsi internazionali, fra cui il Reine Elisabeth del Belgio e il C ajkovskji di Mosca. Il vastissimo repertorio, l'eccezionale cultura musicale e la padronanza della tastiera sono la chiave del suo successo internazionale. Thiollier suona oggi in oltre 30 paesi con le più prestigiose orchestre, tra cui le Filarmoniche di Leningrado e Mosca, Concertgebouw di Amsterdam, Residentie Orchester dell'Aja, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Orchestre de Paris, Orchestre National de France, Berliner Symphoniker, e nelle sale più importanti (Thèà tre des Champs Elysèes e Salle Pleyel a Parigi, Teatro Real e il Nuovo Auditorium di Madrid, Victoria Hall di Ginevra, Accademia di Santa Cecilia a Roma, Teatro alla Scala di Milano, Palais des Beaux Arts di Bruxelles, Concertgebouw di Amsterdam e Philharmonie a Berlino).
I biglietti numerati a Euro 5 saranno in vendita dalle ore 22.45 presso la biglietteria del Conservatorio.
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Programma di domenica 14 settembre
Alle ore 11.30 presso la chiesa di Santa Pelagia Daltrocanto diretto da Dario Tabbia e con Maurizio Fornero all'organo esegue di Jachet de Mantua (1483-1559) Salvum me fac, Domine mottetto a 5 voci, di Luzzasco Luzzaschi (ca. 1545-1607) Toccata avanti la messa sul IV tono, di Giovanni Pierluigi da Palestrina (ca. 1524-1594) Missa Salvum me fac a 5 voci, di Adriano Banchieri (1568-1634) Ricercare del IV tono, di Giovanni Pierluigi da Palestrina Credo, di Antonio Valente (sec. XVI) Verso IV sopra il MI, di Giovanni Pierluigi da Palestrina Sanctus, Benedictus e di Adriano Banchieri Toccata I del III tono.
L'insieme vocale Daltrocanto è nato con l'intento di riproporre la ricchezza e l'alto valore artistico della musica vocale di Rinascimento e Barocco. Oltre al rispetto dell'antica prassi esecutiva, grande attenzione viene quindi riservata agli aspetti culturali ed estetici del testo musicale, tant'è che nonostante la sua recente costituzione, Daltrocanto è stato subito riconosciuto dal pubblico e dalla critica specializzata come uno dei gruppi italiani più interessanti nel suo campo. Ha inciso un disco dedicato alla musica sacra di Orlando di Lasso e l'Ottavo libro di madrigali di Sigismondo D'India e ha registrato musiche tratte dal Codice di Staffarda. Daltrocanto ha partecipato ad alcuni fra i più importanti festival italiani quali Tempus Paschale, l'Autunno musicale di Como, gli Amici della musica di Perugia, Settembre musica di Firenze, Musica e poesia a S. Maurizio, il Festival cusiano di musica antica, il Festival dei Saraceni, Torino Settembre Musica, il Festival Monteverdi di Cremona, Bologna Festival, Ferrara Musica, ed è stato invitato tra l'altro ai festival internazionali di musica antica di Bruges, Anversa, Ecouen, Madrid e L'Aja.
Dario Tabbia ha studiato direzione di coro con Sergio Pasteris presso il Conservatorio di Torino, dove si è diplomato con il massimo dei voti. In seguito si è dedicato allo studio della musica antica, perfezionandosi con Fosco Corti e Peter Neumann. Da sempre attivo in questo campo, è stato ospite di varie istituzioni musicali dirigendo, oltre che nelle principali città italiane, in Francia, Germania, Polonia, Spagna, Olanda e Belgio. Ha recentemente diretto il Dido and Aeneas di Purcell al Teatro municipale di Tunisi in una coproduzione con il gruppo teatrale Controluce e il Teatro Regio di Torino. Dal 1983 al 1995 è stato direttore della Corale Universitaria di Torino, con la quale ha conseguito importanti riconoscimenti e premi in festival e concorsi nazionali e internazionali. Oltre a quella concertistica svolge un'intensa attività didattica ed è stato più volte invitato dal Conservatorio di Utrecht a tenere corsi sull'interpretazione della musica vocale nel Rinascimento. Nel 1994 ha fondato l'insieme vocale Daltrocanto con il quale ha partecipato ad alcuni fra i più importanti festival di musica antica e realizzato incisioni discografiche ottenendo grandi consensi dalla stampa internazionale.Dal 1983 è docente di Esercitazioni Corali presso il Conservatorio di Torino.
Maurizio Fornero ha studiato presso il Conservatorio di Torino, dove si è diplomato in organo, composizione organistica e clavicembalo. Unico rappresentante italiano, è giunto nel 1992 alle finali dell'European Festival di Bolton in Gran Bretagna. Collabora con numerosi enti musicali tra cui l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il coro del Teatro Regio di Torino e l'Orchestra Filarmonica di Torino. Ha inoltre al suo attivo un'intensa attività concertistica come solista e come continuista, che lo ha portato a esibirsi in importanti festival internazionali di musica antica e barocca in Italia, Francia, Spagna, Belgio e Gran Bretagna.
Alle ore 17 presso la Chiesa di San Filippo il Coro e l'Orchestra dell'Accademia del Santo Spirito diretti da Simon Preston eseguono di Georg Friedrich Hà ndel (1685-1759) Concerto grosso in la maggiore op. 6 n. 11 HWV 329 e Harmony, from Heav'nly Harmony, ode per il giorno di Santa Cecilia per soli, coro e orchestra HWV 76 su testo di John Dryden, Laura Antonaz, soprano e Mario Cecchetti, tenore. Pietro Mussino, maestro del coro.
L'Orchestra dell'Accademia del Santo Spirito, formatasi nel 1986 in occasione delle celebrazioni per il terzo centenario della nascita di Andrea Stefano Fiorè, è composta da giovani strumentisti che operano nel campo della musica barocca con strumenti originali, tornati a svolgere l'attività musicale in Italia dopo essersi specializzati nei più importanti centri musicali europei. Il Coro dell'Accademia del Santo Spirito è stato fondato nella primavera del 1985 e si dedica principalmente allo studio e all'esecuzione della musica inedita (prevalentemente concertata con strumenti) di autori italiani del '600 e del '700 con particolare riferimento agli autori piemontesi dello stesso periodo. Diretto fin dalla sua fondazione da Sergio Balestracci, ha tenuto numerosi concerti in Italia e ha partecipato a tutte le edizioni di Settembre Musica.
La carriera concertistica e discografica di Simon Preston si estende per oltre trent'anni, e in questo lungo periodo la sua reputazione e la sua monumentale discografia lo hanno posto fra i principali organisti del nostro tempo. Dopo gli studi musicali come corista presso lo storico King's College di Cambridge, nel 1965 Preston debutta con immenso successo negli Stati Uniti, dove da allora ritorna ogni anno sia in veste di direttore d'orchestra sia come solista d'organo. Preston si è esibito in tutte le nazioni europee. Dirige regolarmente orchestre quali l'Academy of Ancient Music, la Philharmonia Orchestra, la City of London Symphony, l'Orchestra of the Age of Enlightement, la English Chamber Orchestra, nonchè i Cori della Christ Church di Oxford e quello della Westminster Abbey di Londra, di cui è stato organista residente e maestro del coro.
Pietro Mussino ha studiato composizione, direzione d'orchestra e musica elettronica presso il Conservatorio di Torino e nel 1998 ha vinto il premio di composizione Franco Alfano . Si è perfezionato con importanti direttori di coro e didatti europei quali Krijn Koetsvelt, Voicu Popescu, Valeria Szebelledi, Gary Graden, Kurt Suttner, Stojan Kuret. Dal 2000 dirige il coro Incontrocanto di Torino, formazione dedita soprattutto al repertorio europeo sacro e profano tra '800 e '900. Da alcuni anni è impegnato nel campo della didattica, tenendo corsi e laboratori di alfabetizzazione musicale e formazione corale.
Laura Antonaz, soprano, ha conseguito il diploma di canto presso il Conservatorio di Trieste e presso l'Università di questa città ha coltivato gli studi umanistici. Il suo indirizzo interpretativo predilige la dimensione della vocalità barocca e cameristica; ha frequentato più volte l'Accademia estiva di musica antica di Innsbruck, proseguendo lo studio del canto con Jessica Cash, e ha seguito corsi di perfezionamento in canto barocco con Nigel Rogers, Alan Curtis, Joshua Rifkin. Nel 1992 ha vinto il concorso internazionale di canto barocco G.B. Pergolesi di Roma. Svolge attività concertistica in Italia e all'estero, ospite di prestigiose istituzioni fra cui la Sagra Musicale Umbra, Torino Settembre Musica, il Festival di Musica Antica di Budapest e di Birmingham, Music for the stage a Londra.
Mario Cecchetti si è dedicato all'attività vocale dal 1977, diplomandosi presso il Conservatorio di Pesaro con il massimo dei voti e la lode. Terminati ulteriori studi con Lajos Kozma e Sesto Bruscantini, si è specializzato in vocalità e repertorio barocco collaborando con direttori come Alessandrini, Balestracci, Dantone, De Marchi, Koopman, Kuijken, Savall. Ha effettuato tournèe in varie località estere tra le quali Parigi per i teatri Chà tèlet e Odeon, Vienna per il Musikverein e le Wienerfestwochen, Amsterdam per l'Holland Festival, Lisbona per la Fondazione Gulbenkian, Salisburgo per il Mozarteum e Tokyo con Maurizio Pollini per il Progetto Pollini. In Italia ha cantato per le maggiori organizzazioni musicali e per i maggiori teatri.
Alle ore 18 al Teatro Gobetti incontro “Per conoscere Toru Takemitsu”: partecipano Francesco Antonioni, Luciana Galliano, Oliver Knussen, Jo Kondo, Roman Vlad. Coordina Enzo Restagno.
Alle ore 21 presso il Conservatorio si conclude il ciclo di concerti dedicato alle musiche di Toru Takemitsu con il concerto della London Sinfonietta diretta da Oliver Knussen; in programma di Oliver Knussen (1952) Two Organa per grande ensemble, di Jo Kondo (1947) Syzygia per 14 strumenti, di Toru Takemitsu (1930-1996) Rain Coming per orchestra da camera, di George Benjamin (1960) Viola, Viola per 2 viole, Olicantus per ensemble, di Marc-Anthony Turnage (1960) Snapshots per grande ensemble, di Colin Matthews (1946) Flourish with Fireflies per grande ensemble e di Toru Takemitsu Tree Line per orchestra da camera.
Descritta da The Independent come il campione pre-eminente della musica d'avanguardia , la London Sinfonietta si è dedicata all'esecuzione ai massimi livelli della musica contemporanea. Formatasi nel 1968, ha eseguito lavori di compositori emergenti accanto ad altri di nomi ormai consolidati: una rosa di titoli che esige un alto grado di flessibilità . Negli ultimi tre anni, sotto la guida di Oliver Knussen e Gillian Moore, l'ensemble ha partecipato ai più significativi eventi musicali che si sono concretizzati attorno alle figure di autori quali Gyà rgy Kurtà g, Louis Andriessen, Mauricio Kagel, Elliott Carter, Pierre Boulez, George Benjamin, Magnus Lindberg, Toru Takemitsu e altri. Una delle attività fondamentali della London Sinfonietta è quella di fornire delle opportunità ai compositori emergenti e ai giovani: con la nuova iniziativa Blue Touch Paper, a sei giovani compositori è stata offerta l'opportunità di sperimentare, dialogare e lavorare con i musicisti dell'orchestra. La collaborazione con altre forme artistiche comprende i lavori con la Akram Khan Dance Company e una coproduzione con Braunarts per la creazione di un evento tridimensionale. I progetti recenti hanno visto la realizzazione di Tavener in Pentonville, realizzato con i carcerati su apposita commissione di Sir John Tavener, e di Where the wild things are di Oliver Knussen con i bambini delle scuole. I progetti futuri includono un intensificarsi del lavoro nei carceri, lo sviluppo sul web (www.londonsinfonietta.org.uk) e l'attività didattica.
Nel 2002 il 50 compleanno di Oliver Knussen è stato celebrato con tre concerti a Londra, Amsterdam e Cleveland, a conferma della sua posizione di spicco nel panorama musicale contemporaneo. La sua musica occupa un posto di rispetto nei programmi operistici e concertistici di tutto il mondo; come apprezzato direttore d'orchestra ha fatto sentire ovunque la sua presenza e la sua influenza sulla musica d'oggi, confermata dagli incarichi conferitigli come vice direttore artistico dell'Aldeburgh Festival, direttore principale della Residentie Orchestra de L'Aia e direttore delle attività di musica contemporanea a Tanglewood. Dal 1981 ad oggi ha diretto più di 200 prime rappresentazioni e vinto numerosi premi discografici, perlopiù con la London Sinfonietta della quale è oggi Conductor Laureate. I suoi prossimi impegni come direttore lo vedono nuovamente invitato a collaborare con la Cleveland Orchestra, la Philadelphia Orchestra, la Toronto Symphony Orchestra, la BBC Symphony Orchestra, la Radio finlandese, l'ASKO e il Schà nberg Ensemble. Nel 2002 è stato nominato membro onorario della Royal Philharmonic Society e ha ricevuto un dottorato onorario dalla Royal Scottish Academy of Music and Drama; nel 1994 era diventato membro onorario della American Academy of Arts and Letters. Knussen ha inciso per la Deutsche Grammophon una prestigiosa serie di musiche del XX secolo che includono lavori di Carter, Henze, Kagel, Lieberson, Stravinskij, Takemitsu, Wuorinen, oltre alle sue opere Higglety Pigglety Pop! e Where the Wild Things Are.
Alle ore 21 al Teatro Nuovo replica del secondo appuntamento del focus 2 di Torinodanza con Il n'y a plus de firmament Coreografia di Josef Nadj; Lionel About, Jean Babilèe, Guillaume Bertrand, Damien Fournier, Jing Li, Eiji Mihara, Ali Thabet, danza. Musiche di Vladimir Tarasov: ouverture da Il barbiere di Siviglia di Rossini, musica tradizionale ungherese.
Coproduzione: Thèà tre Vidy-Lausanne E.T.E., Thèà tre de la Ville (Paris), Berliner Festwochen Con il sostegno di: Fondation Landis & Gyr
Il n'y a plus de firmament mescola, come per molte opere di Nadj, dimensioni diverse dello spettacolo: apparizioni o suggestioni letterarie traspaiono da un mondo espressivo fatto di corpi, ma anche onirico, nutrito da visioni. Come un filo teso tra un quadro di Balthus e la poesia di Artaud, ho rivisitato Rilke, il Giappone, l'Italia, l'Irlanda (Josef Nadj)
Josef Nadj, di nazionalità jugoslava, è nato a Kanizsa, in Vojvodina. Si è laureato a Budapest, dedicandosi alla lotta e alle arti marziali, frequentando contemporaneamente corsi d'espressione corporea e di teatro. Nel 1980 lascia Budapest per trasferirsi a Parigi. A Parigi, dal 1980 al 1982, segue dei corsi all'à cole Internationale de Momidrame di Marcel Marceau poi, dal 1982 al 1983, studia alla scuola di à tienne Decroux. Contemporaneamente segue dei corsi di danza con Yves Cassati, Larri Leong e con alcuni artisti giapponesi. Scopre quindi gli universi coreografici di Sidonie Rochon, Franà ois Verret, Mark Tompkins e Catherine Diverres, collaborando ad alcune loro creazioni. Nel 1986 fonda la propria compagnia, Thèà tre JEL e nel 1987 presenta il suo primo spettacolo, Canard Pèkinois. Da allora non cessa di esplorare le frontiere fra la danza, il teatro e le arti plastiche, elaborando un singolare universo artistico. Tra le sue opere citiamo Sept peaux de rhinocèros, La mort de l'empereur, Comedia Tempio, Les à chelles d'Orphèe, Woyzeck, L'Anatomie du Fauve, Commentaires d'Habacuc, Le vent dans le sac. Nel 1999, nell'ambito di Vif du sujet del Festival d'Avignon, Josef Nadj crea per Dominique Mercy le coreografie di Petit Psaume du Matin e sempre nello stesso anno presenta al Thèà tre de la Ville de Paris Les Veilleurs, una creazione ispirata all'opera di Franz Kafka, e alla Scène Nationale d'Orlèans Le temps du repli, trio per due danzatori e un percussionista. Parallelamente alla realizzazione delle sue coreografie, nel novembre 1996 Josef Nadj espone per la prima volta le sue Installations a Orlèans: si tratta di una serie di sculture sulla nozione di tempo. Tra il 1997 e il 1999 la mostra è presentata, assieme a disegni e fotografie, al Thèà tre Vidy di Losanna, al Centre Culturel Jean Gagnant di Limoges, alla Galerie du Lys di Parigi e al Phènix di Valenciennes. Nel gennaio 2000 le Miniatures di Josef Nadj sono esposte a Douai. Si tratta di disegni a china, quasi minuscole annotazioni o schizzi, una sorta di diario intimo. Anche questa mostra è presentata alla Galerie du Lys di Parigi, alla libreria Les Temps Modernes di Orlèans, a Chà lon sur Saà ne e a Remscheid. Dal 1995 Josef Nadj è direttore del Centre Chorègraphique National d'Orlèans.
Attore, giocoliere e danzatore Lionel About ha seguito corsi e stage di danza con Marie Letellier, Frey Faust, Nathalie Carriè, Pascal Delhay, Christine Gaudichon, Patricia Ferrara. Nel 1999 ha diretto uno stage di danza al Thèà tre National di Toulouse per L'Atelier Volant e nel 2002 ha partecipato allo stage di ricerca diretto da Guy Alloucherie, Culture commune / Loos en Gohelle. Dal 1995 al 1997 insegna jonglerie (giochi di destrezza) al Lido, Centre de arts du cirque de Toulouse. Tra le sue performance citiamo Pà le Mà le come solista, VLV Blouse in trio di strada al Festival Off di Avignone, à clats de cirque, spettacolo con la regia di Mladen Materic, VLV, duo di giocolieri con Vincent Bruel. Sue le coreografie di Le p'tit bal perdu, Visa pour l'amour, Prestissimo. Nel 2002 con la compagnia L'à lan Bleu è attore, giocoliere e danzatore in Arrivals departures, diario dall'atrio di una stazione marittima transatlantica, attore e giocoliere in Chambre froide, assistente alla regia di P'tit travers (duo di jonglerie musicale) e di Comme neige con la compagnia La Clique.
Ballerino e coreografo, Jean Babilèe è nato a Parigi nel 1923 ed è stato allievo dell'Opèra di Parigi fino al 1940. Nella sua lunga carriera di ballerino ha lavorato con i più famosi coreografi, tra cui citiamo Roland Petit, Janine Charrat, Milloss, Lichine, Lander, Beriosov, Joseph Lazzini, Maurice Bèjart, Editta Braun, Misha Van Hoecke. Esordisce come coreografo nel 1944 per il teatro Sarah Bernhardt, inscenando L'Oiseau bleu e Sèrènitè. Negli anni '50 lascia i Ballets des Champs Elysèes, rescinde il contratto con l'Opèra di Parigi e parte in tournèe come guest artist con l'American Ballet Theater. Nel 1954 lavora con i Ballets de Paris a Londra, poi alla Scala di Milano e a Montecarlo. Fonda i Ballets Jean Babilèe con cui dal 1956 al 1960 gira in tournèe in Francia, Germania, Svizzera, Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Belgio, Brasile, Olanda, Gran Bretagna, Israele. Negli anni '60 collabora con diversi registi, tra cui Luchino Visconti, Drach, Baratier, Bèjart e dal 1965 al 1975 lavora come coreografo per la televisione. Negli anni a seguire crea in tutta Europa svariate coreografie; tra le più note citiamo Le Jeune Homme et la Mort, Balance à trois (riallestito nel 1997 per il Centre International de la Danse Rossella Hightower), L'Histoire du Soldat, Camera Oscura, Haà Kaà .
Acrobata di professione, Guillaume Bertrand nasce nel 1976 e studia in Francia all'Ecole National des Arts du Cirque di Rosny Sous Bois e al Centre National des Arts du Cirque di Chà lons-en-Champagne. Dal 1996 a oggi è interprete in diverse opere di coreografi quali Franà ois Verret, Philippe Goudard, Guy Alloucherie, Claude Zidi, Valèrie Lamelle, Joseph Nadj. Lavora alla messa in scena di Pacte 2666, Les coulisses de pacte 2666 e Gouaille circus per la Compagnie du 13eme Quai. Dal 1998 al 2000 insegna occasionalmente acrobazia e clownerie ad attori e compagnie.
Damien Fournier si definisce artista di circo, specializzato in accro danse, portèe acrobatica, giochi di destrezza, e gravita nel campo circense, della danza, del teatro e della musica. Studia al Centre National des arts du cirque e LIDO e partecipa a vari spettacoli tra cui citiamo Arrivals departures, regia di Olivier Pujol, Convoi tout, incontro tra le compagnie Generik Vapeur e AOC, performance della compagnia HVDZ, diretta da Guy Alloucherie, In vitro, ultima creazione di Archaos, L'ètourdi, regia di Jean Vincent Brisa, Totus in toto, regia di Catherine Riboli, Voir plus haut, regia di Jacques Rebotier, Fragment de dèsir, regia di Moise Toure, On n'y voit comme en plein jour, regia di Christian Lucas, Allumez la vitrine, regia di Christian Coumin. Ha seguito vari stage di danza, in particolare con Marie Letellier, Pierre Doussaint, Haddi Maalem, Germana Civera, Rita Cioffi, Philippe Combes, Francis Viet, Dominique Petit, Josè Montalvo, Pal Frenak, Laurence Levasseur, Isabelle Dubouloz, Patricia Ferrara.
Jing Li ha studiato al Conservatorio d'arte di Pechino, sezione danza tradizionale, e lavora nella compagnia di danza contemporanea Coline. Nel 2001 ha interpretato Le Baiser des Louvres e nel 2002 ha lavorato con Emilio Calcagno (Production Ballet Preljocaj) a un progetto che prevedeva opere nuove e di repertorio affidate a diversi coreografi. Tra queste citiamo L'Apparition di Ann Papoulis, Les Centres Brises di Arthur Rosenfeld, Les jours après l'ètè di Ramon Oller, Sketchll di Loise Brus, Trois pas dètournès di Bernadette Tripier, Lègèrement dèplacè di Robert Seyfried, Soft di Franà oise Murcia. Ha partecipato a corsi e atelier con Thirrey Bà e, Frey Faust, Franà oise Dupuy, Peter Gross, Christine Lentheric, Denis Plassard, Valèrie Seyvet, Serge Ricci, Jean-Claude Gallota, Michèle Mollet, Franà oise Murcia, Ramon Oller, Janet Panetta, Ann Papoulis, Louise Bruns, Mirjam Berns.
Nato in Giappone, Eiji Mihara è stato assistente di Maurice Bèjart dal 1982 al 1985, artista ospite del Ballet du 20ème siècle di Maurice Bèjart dal 1984 al 1987, danzatore e attore del Bèjart Ballet di Losanna dal 1987 al 1991. Da allora ha allestito numerosi spettacoli a Losanna, Parigi, Edinburgo e Londra con la sua compagnia Thèà tre Soleil Levant.
Ali Thabet ha studiato all'à cole de photographie di Bruxelles dal 1995 al 1999 e contemporaneamente si è dedicato al Kung-Fu Wu-Shu con Roland Quenon. Dal 1998 al 2002 studia mà ts chinois al Centre National des Arts de Cirque. Nel 2002-2003 è stato in tournèe con lo spettacolo Cyrk 13 di Philippe Dècouflè e attualmente è impegnato con Il n'y a plus de firmament di Josef Nadj.
L'ingresso al concerto delle 11.30 a Santa Pelagia, delle 17 a San Filippo e delle 21 al Conservatorio è gratuito e sarà consentito fino ad esaurimento dei posti a sedere; per lo spettacolo delle 21 i biglietti numerati a Euro 10 saranno in vendita dalle ore 20.15 presso la biglietteria del Teatro Nuovo.
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Programma di lunedì 15 settembre 2003
Alle ore 17 presso l'Aula Magna del Politecnico di Torino la pianista Joanna MacGregor esegue: Chick Corea (1941) Children's Songs, Gyà rgy Ligeti (1923) Fanfares, Rainbow, Autumn in Warsaw, Astor Piazzolla (1921-1992) Milonga del Angel, Libertango, Bèla Bartà k (1881-1945) Sonata (1926), Somei Satoh (1947) Incarnation II, Samuel Barber (1910-1981) Excursions op. 20, George Crumb (1929) A little suite for Christmas, Howard Skempton (1947) Even Tenor, Django Bates (1960) Is There Anybody up There?, Alasdair Nicolson (1961) 42nd St. Stomp.
Joanna MacGregor è tra le più innovative ed eclettiche pianiste dei nostri giorni, divisa fra musica classica, jazz e contemporanea. Si è esibita in oltre quaranta Paesi del mondo e ha eseguito composizioni che sono pietre miliari della musica contemporanea, lavorando con Sir Harrison Birtwistle, Pierre Boulez, John Adams e Lou Harrison, fra gli altri. Collabora spesso con artisti jazz come Django Bates e Andy Sheppard e alla fine del 2002 è stata impegnata in una tournèe con lo Jin Xing's Contemporary Jazz Theatre, in cui ha presentato una propria partitura composta per gli strumenti tradizionali cinesi e le tecnologie computerizzate. Le sue esibizioni in tutto il mondo comprendono apparizioni con le Rotterdam, Oslo e Netherlands Radio Philharmonic Orchestra e con le Sidney, Berlin e London Symphony Orchestra. In America si è esibita con la New York Philharmonic e la Chicago Symphony Orchestra su invito di importanti direttori d'orchestra quali Pierre Boulez, Sir Colin Davis, Sir Simon Rattle e Michael Tilson Thomas. I concerti più recenti l'hanno vista a Berlino, Valencia, Skopje, Belgrado, Haarlem e Varsavia. Ha debuttato come direttore d'orchestra lo scorso anno nel corso di una tournèe molto acclamata in Gran Bretagna con la Britten Sinfonia, di cui è stata recentemente nominata Associate Artistic Director. Joanna MacGregor è professore di musica al Gresham College di Londra e membro onorario della Royal Academy of Music, del Trinity College of Music, della Royal Society of Arts e dell'Arts Council of England.
Alle ore 21 al Teatro Carignano The Sixteen con The Symphony of Harmony and Invention con Harry Christophers, direttore eseguono di Henry Purcell (1659?-1695) Incidental Music da Abdelazer, Love's goddess sure was blind ode per il compleanno della Regina Maria su versi di Charles Sedley
Libby Crabtree, soprano
Simon Berridge, Andrew Carwood, tenori (The Sixteen)
Simon Birchall, basso (The Sixteen)
Dido and Aeneas opera in tre atti in forma semiscenica su libretto di Nahum Tate
Dido Susan Bickley, mezzosoprano
Belinda Elizabeth Cragg, soprano
Seconda Donna Julie Cooper, soprano
Prima Strega Emily Benson, soprano
Seconda Strega Libby Crabtree, soprano
Spirito Kirsty Hopkins, mezzosoprano
Maga/Marinaio Richard Suart, baritono
Aeneas Jonathan Arnold, basso
regia di Aidan Lang
The Sixteen è uno dei gioielli della musica britannica. Internazionalmente riconosciuto come uno dei gruppi corali migliori del nostro tempo, è apprezzato per le sue esecuzioni che uniscono chiarezza e precisione a bellezza e intensità drammatica. La formazione concentra la propria attività sull'eredità della polifonia inglese antica, sui capolavori del Rinascimento e del Barocco e su una scelta di opere corali del ventesimo secolo. Per l'esecuzione di lavori su più ampia scala, il coro è affiancato dalla sua orchestra, The Symphony of Harmony and Invention, attraverso la quale Harry Christophers apporta nuove letture approfondite alle musiche di Purcell, Monteverdi, J.S. Bach e Hà ndel. Il coro e l'orchestra godono ormai di notorietà a livello mondiale. Si sono esibiti nelle sale e nei festival più importanti, dal Brasile al Giappone. Prestigiosi alcuni inviti che hanno consentito esibizioni a Aix-en-Provence, Aldeburgh, Fiandre, Granada, Praga, BBC Promenade Concerts di Londra, Festival di Salisburgo, Sydney Opera House, Festival di Brisbane e Concertgebouw di Amsterdam. Nel 2000 The Sixteen ha realizzato un pellegrinaggio corale alle più belle cattedrali inglesi, riportando alla sua sede originaria la musica precedente alla Riforma scritta per questi edifici. Quest'iniziativa ha avuto un enorme successo di pubblico.
Harry Christophers è noto a livello internazionale in qualità di direttore di The Sixteen. Con loro e con l'orchestra è apparso in molti dei maggiori festival mondiali; ha diretto la formazione in Europa, America e Asia, guadagnandosi ampia notorietà per il suo lavoro sulla musica rinascimentale, barocca e del ventesimo secolo e per i suoi significativi contributi nel campo delle incisioni di questa musica. Riconosciuto come uno dei direttori britannici di maggior talento della sua generazione, ha iniziato a far musica come corista, quindi ha proseguito gli studi al Magdalen College di Oxford, dove nel 1977 ha fondato The Sixteen. L'Orchestra è poi seguita nel 1986. Oltre al suo lavoro con The Sixteen, Harry Christophers è molto impegnato come direttore ospite e lavora con alcune tra le principali orchestre europee, tra cui la Beethoven Academie del Belgio, la Deutsche Kammerphilharmonie, la Northern Sinfonia, la English Chamber Orchestra, la Tapiola Sinfonietta della Finlandia, la Danish Radio Symphony, la BBC Philharmonic. Sempre più impegnato nella direzione d'opera, lo scorso anno ha diretto The Sixteen con l'orchestra nella nuova produzione dell'Opera di Lisbona de Il ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi, che segue il successo dell'Orfeo ed Euridice di Gluck nel 1996 presso lo stesso teatro.
Dopo aver completato gli studi presso la Oxford University e la Royal Academy of Music, Jonathan Arnold ha lavorato come solista con molte delle più importanti orchestre inglesi, fra cui Royal Philharmonic Orchestra, London Mozart Players, City of London Sinfonia, Scottish Chamber Orchestra, English Symphony Orchestra, Florilegium, Symphony of Harmony and Invention, Gabrieli Players. Nel 2003 è stato interprete principale della prima mondiale di I Have Thee by the Hand, O Man di Robin Walker in una produzione dal vivo di Radio Three dalla Manchester's Bridgewater Hall e del Requiem di Faurè con la BBC Philharmonic Orchestra. Fra i suoi ruoli operistici di successo ricordiamo Apollo nell'Orfeo di Monteverdi, Corydon in The Fairy Queen di Purcell, Azarius in The Burning Fiery Furnace di Britten, il Sagrestano in Tosca. I suoi prossimi impegni lo vedranno presente ai BBC Proms presso la Royal Albert Hall e al Three Choirs Festival in Hereford.
Emily Benson ha stu diato musica presso la English National Opera e il Royal College of Music con Margaret Kingsley e Ashley Stafford. Grande interprete di musica sacra, ha al suo attivo titoli come Israele in Egitto di Hà ndel, la Messa in si minore e l'Oratorio di Natale di Bach, Solomon di Hà ndel, il Gloria di Vivaldi, il Requiem di Faurè. Sul palcoscenico è stata Barbarina ne Le nozze di Figaro di Mozart al Longborough Festival Opera e Dorinda nell'Orlando di Hà ndel. Si è anche dedicata alla musica da camera, partecipando a recital di Lieder e di canzoni francesi e americane su testi di poeti contemporanei. Ha partecipato alle masterclass di Emma Kirkby, Sarah Walker, Michael Chance e Peter Harvey, e lavora spesso con Polyphony, Tenebrae, BBC Singers e The Cambridge Singers.
Susan Bickley è nata a Liverpool, ha studiato a Londra e ha debuttato a Firenze nell'Orfeo di Monteverdi, dando così sin dall'inizio un'impronta internazionale alla sua carriera. Fra i titoli al suo attivo troviamo Albert Herring, Le nozze di Figaro, Peter Grimes, Don Giovanni (Donna Elvira), Boris Godunov, Il flauto magico, Falstaff, Der Rosenkavalier, Salome, L'incoronazione di Poppea, Lulu. Collabora costantemente con London Symphony Orchestra, London Philharmonic, BBC Symphony, London Sinfonietta, Ensemble InterContemporain, Deutsche Kammerphilharmonie, Les Arts Florissants; ha lavorato con bacchette illustri come Andrew Davis, Oliver Knussen, Robert King, Gennadi Rozhdesvensky, William Christie. I suoi più recenti successi sono il Requiem di Ligeti al festival di Salisburgo e la Missa Solemnis di Beethoven a Vienna e Parigi.
Julie Cooper ha studiato inglese e musica alla Durham University. Dopo il diploma nel 1995, ha iniziato a lavorare come cantante professionista con gruppi comeThe Sixteen, The King's Consort, The Tallis Scholars e il Gabrieli Consort. Nel 1997 ha vinto una borsa di studio che le ha permesso di perfezionarsi con Julie Kennard alla Royal Academy of Music. Le sue interpretazioni più recenti includono il Requiem di Mozart alla Queen Elizabeth Hall, il Solomon di Hà ndel alla Symphony Hall, la Messa in si minore di Bach presso St John's Smith Square e i Carmina Burana di Orff nella Cattedrale di Bristol. I suoi ruoli operistici comprendono Susanna in Le nozze di Figaro,
Anne Truelove in The Rake's Progress, Fairy e Juno in The Fairy Queen, Fiordiligi in Così fan tutte, Vitellia in La clemenza di Tito; è inoltre conosciuta come interprete sensibile del repertorio cameristico antico e barocco.
Libby Crabtree ha iniziato a Cambridge nel Clare Chapel Choir una carriera quanto mai eclettica, che l'ha portata dai musical del West End di Londra ai gruppi di musica antica come The Sixteen, The Tallis Scholars e Polyphony, con i quali ha girato quasi tutto il mondo, compresi Giappone, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Brasile. La collaborazione con Harry Christophers e The Sixteen l'ha portata a interpretare ruoli diversi come l'Angelo nell'Oratorio di Natale di Bach, il Te Deum di Britten, Cinq Rechants di Messiaen. Trasferitasi in Scozia, Libby si esibisce regolarmente nelle stagioni delle Associazioni corali Nelson Messe di Haydn alla Caird Hall di Dundee, Passione secondo Giovanni di Bach alla Queen's Hall di Edinburgo e appare spesso al Festival Internazionale di Edimburgo, ultimamente con Bryn Terfel in Elijah di Mendelssohn.
Elizabeth Cragg ha studiato musica grazie a una borsa di studio del Royal College of Music, e si perfeziona tutt'ora con Nick Powell. In teatro è stata Pamina ne Il flauto magico e Susanna ne Le nozze di Figaro di Mozart, Gretel in Hà nsel und Gretel di Humperdinck, Belinda in Dido and Aeneas di Purcell; numerose le sue interpretazioni nel campo della musica sacra: Messa in do minore e Requiem di Mozart, Carmina Burana di Orff, Petite Messe Solennelle di Rossini, Messiah di Hà ndel, Passione secondo Matteo di Bach. In recital ha eseguito On this Island di Britten con Roger Vignoles, e si è esibita alla Purcell Room e al Victoria and Albert Museum: inoltre ha preso parte alla prima mondiale di My Song Is Love Unknown di Francis Pott al Southern Cathedrals Festival.
Kirsty Hopkins si è diplomata presso la Manchester University e ha proseguito gli studi al Trinity College, dove ha vinto l'Elizabeth Schumann Lieder Prize. Canta regolarmente in coro o come solista in numerosi ensembles, fra cui The Sixteen, Gabrieli Consort, Polyphony e Tenebrae. In concerto la Hopkins ha interpretato opere importanti come il Messiah di Hà ndel, la Passione secondo Giovanni e la Passione secondo Matteo di Bach, mentre in teatro è stata Cupido in King Arthur e Didone in Dido and Aeneas di Purcell, Galatea in Acis and Galatea di Hà ndel. Accanto al lavoro in campo classico, la Hopkins è una presenza costante nel panorama londinese della musica pop e delle colonne sonore da film.
Richard Suart è nato nel Lancashire e ha studiato a Cambridge e alla Royal Academy of Music. Le sue spiccate doti teatrali ne hanno fatto un acclamato interprete di operette (indimenticabile il suo Ko-Ko nel Mikado di Gilbert e Sullivan) come Il Pipistrello di Strauss, La vie Parisienne e l'Orfeo all'inferno di Offenbach, senza trascurare il repertorio classico e tradizionale (Don Magnifico in Cenerentola, il Sacrestano nella Tosca, Antonio in Le nozze di Figaro, Swallow nel Peter Grimes) e quello contemporaneo (Ode a Napoleone di Schà nberg con l'Ensemble InterContemporain, la prima inglese di Cheryomushki di S ostakovic , il debutto al Festival di Salisburgo in Le Grand Macabre di Ligeti). La sua versatilità lo ha anche portato a produrre uno one man show di grande successo, una serata di canzoni, dialoghi, aneddoti che ha portato in tournèe per tutto il Regno Unito, Irlanda, Medio Oriente e Sud Africa.
L'ingresso al concerto delle 17 all'Aula Magna del Politecnico è gratuito e sarà consentito fino ad esaurimento dei posti a sedere; per lo spettacolo delle 21 i biglietti numerati a Euro 15 saranno in vendita dalle ore 20.15 presso la biglietteria del Teatro Carignano.
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