“The Emperor Jones” per la stagione delle Muse di Ancona


8 Gen 2009 - News classica

A gennaio il Teatrodelle Muse di Ancona mette in scena come nuovo allestimentodella Fondazione Teatro delle Muse, un’opera rara e curiosadel '900, che nella linea oramai consolidata della Fondazione diproposta del repertorio meno conosciuto voluta dal direttore artisticoAlessio Vlad, rappresenta un importante esempio di teatro musicale. Il 23gennaio alle ore 20.30 e il 25 gennaio alle ore 16.00 vedremoin scena The Emperor Jones;opera in due atti da un dramma di Eugene O’Neilldove la musica di Louis Gruenberg, allievo diBusoni, mischiando espressionismo europeo e jazz americano, creaun’opera da uno dei più famosi drammi del teatroamericano. L’opera vide il suo battesimo al Metropolitandiretta da Tullio Serafin nel 1933, ed è stata cavallo dibattaglia di alcuni dei più grandi baritoni americani.L’opera racconta la storia di Brutus Jones, un nero americanoche, accusato di aver ucciso un uomo, evade dalla prigione e fugge inun’isola dei Caraibi dove si autoproclama imperatore. Ilprotagonista (Brutus Jones, Emperor) sarà interpretato dalbaritono panamense-americano Nmon Ford, affiancatodal tenore Mark Milhofer (Henry Smithers), dalsoprano La Verne Williams (una vecchia nativa) edal ballerino Jean N’Ddiaye (the congowitch-doctor). Regia, scene e luci sono affidate ad HenningBrockhaus e la direzione d’orchestra a BrunoBartoletti che conduce l’OrchestraFilarmonica Marchigiana e il Coro LiricoMarchigiano “Vincenzo Bellini”, lo studiodei costumi e delle immagini elettroniche in collaborazione conl’Accademia di Belle Arti di Macerata (laboratorio diprogettazione e realizzazione del costume, prof. Giancarlo Colis elaboratorio di video teatro, prof. Giacomo Verde).
The Emperor Jones èun’opera che unisce e mette a confronto, tra le altre cose,espressionismo e realismo, jazz e romanticismo, così che ildramma di uno dei più importanti e celebrati scrittori diteatro americani diventa punto di partenza e di riferimento per ladefinizione di un genere tutto europeo che, in un paese ancora giovanee proiettato verso il futuro, voleva e doveva trovare una nuovadimensione. La fuga attraverso una foresta piena di simboli di BrutusJones – il criminale nero che autoproclamatosi imperatorepotrà essere ucciso solo da una pallottolad’argento – diventa emblema di eventi controversi emette a nudo le contraddizioni della società americana:motivo questo della sostanziale difficoltà per la messa inscena successiva al grande successo delle prime rappresentazioni.
Ritorno ai classici per l’altra opera in Stagione, il 24e 26 febbraio e il 1 marzo in scena Rigoletto,opera in tre atti di Giuseppe Verdi, libretto di Francesco Maria Piavetratta dal dramma di Victor Hugo Le Roi s'amuse.Tra le due opere, l’8 febbraio cisarà il recital di canto del tenore SaimirPirgu;, che riceverà il Premiointernazionale “Franco Corelli”per l’interpretazione del ruolo di Alfredo in Latraviata andata in scena al Teatro delle Muse nelfebbraio/marzo 2008. La Stagione si chiude il 21 e 22 marzo,con il secondo appuntamento di danza, Terra RossiniCards dell’Aterballetto,con le coreografie di Mauro Bigonzetti e la musicadal vivo dell’Orchestra Filarmonica Marchigianadiretta da Bruno Moretti.

The Emperor Jones -LA SCHEDA

Una delle tappe più rappresentative del percorso intrapresodall’America verso il raggiungimento di unaidentità nel mondo del teatro musicale. Identitàche troverà forma ed unità nella sintesi diquella eterogeneità propria del mondo americano e che nellamusica si è naturalmente riflessa. L’EmperorJones è un’opera dove stanno insieme esi confrontano espressionismo e realismo, jazz e romanticismo post-pucciniano, sprechgesang schonberghiano e spiritual afro-americano cosiche il dramma di uno dei più importanti e celebratiscrittori di teatro americani – era stato il primo vero egrande successo, di pubblico e di critica, di Eugen O’Neill -diventa non solo uno dei punti di partenza ma anche di riferimento perla definizione che un genere tutto europeo in un paese ancora giovane eproiettato verso il futuro voleva e doveva trovare una nuovadimensione. La fuga attraverso una foresta piena di simboli di BrutusJones – il criminale nero che autoproclamatosi imperatorepotrà essere ucciso solo da una pallottolad’argento – viene raccontata con una esasperazionedel dato emotivo che convive perfettamente con la rappresentazionedella realtà, diventa emblema di eventi controversi edolorosi e mette a nudo le violente contraddizioni dellasocietà americana: motivo questo della sostanzialedifficoltà – imbarazzo? o paura di essere”politically non correct” – per la messa in scenasuccessiva al grande successo della prime rappresentazioni. Occasionequasi irripetibile per un interprete per quanto riguarda lacaratterizzazione di un personaggio che si può anche elevarea simbolo di una storia drammaticamente attuale nella sua scottantecomplessità.
Debutto al Metropolitan di New York nel 1933 con Tullio Serafindirettore e protagonista uno dei più importanti baritonidell’epoca: Lawrence Tibett.
Ripresa successivamente da almeno altri due grandi come George London,per la grande aria dell’opera, e Nicola Rossi Lemeni che lainterpretò prima a Roma nei primi anni ’50 conGavazzeni direttore e successivamente a Palermo inun’edizione che si ricorda anche per una suggestiva e celebrescenografia di Luciano Damiani.

SCHEDA TECNICA
venerdì 23 gennaio 2009, ore 20.30
domenica 25 gennaio 2009, ore 16.00
THE EMPEROR JONES
Opera in due atti, un prologo, un interludio e sei scene, op. 36 (1932)
dal dramma di Eugene O’Neill
prima rappresentazione: New York, The Metropolitan Opera, 7 gennaio1933
musica di Louis Gruenberg
edizioni G.Schirmer, New York rappresentante per l’ItaliaUniversal Music Publishing Ricordi srl, Milano.
Interpreti principali:
Brutus Jones, Emperor – Nmon Ford
Henry Smithers, A Cockney Trader – Mark Milhofer
An old native woman – La Verne Williams
The congo witch-doctor – Jean N’Ddiaye
direttore d’orchestra Bruno Bartoletti
regia, scene, luci Henning Brockhaus
Studio dei costumi e delle immagini elettroniche in collaborazione conl'Accademia di Belle Arti di Macerata
laboratorio di progettazione e realizzazione del costume prof.Giancarlo Colis
laboratorio di video teatro, prof. Giacomo Verde
Nuovo allestimento Fondazione Teatro delle Muse

Info:
Fondazione Teatro delle Muse biglietteria
071.52525
www.teatrodellemuse.org


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