That’s Live a Cesena: Rockin’1000 fa centro. Di nuovo!
di Andrea Ascani
1 Ago 2016 - Commenti live!, Musica live
Cesena (24.07.2016). “Se imbocchi il vicolo giusto a Sin City, puoi trovare di tutto“. (F. Miller).
In quattro giorni tra prove e spettacolo un mare di persone tra musicisti, spettatori e staff, hanno vissuto qualcosa di unico e fenomenale.
Cambia l’età, cambia il lavoro (il direttore finanziario del gruppo industriale per cui lavoro, 4000 dipendenti, era uno dei mille!), cambiano i gusti musicali.. ma si era li, tutti insieme, per la stessa cosa. Stare insieme e divertirsi con la musica.
Questo è stato That’s Live, l’evento organizzato da Rockin’1000 all’Orogel Stadium di Cesena.
Potrei parlare di numeri, di Fabio, dei VIP, della scaletta.. Ma preferisco regalarvi una carrellata di emozioni, episodi, sensazioni, raccontati dai presenti: otto giorni dopo, per permettere di rivivere l’evento da ogni punto di vista!
Matteo, batterista, 34
“Suono la batteria da 18 anni, qualche soddisfazione me la sono tolta nella mia carriera di musicista. Ma quello che ricorderò di questa esperienza è l’unione di intenti tra gente profondamente diversa, di età, modo di essere, genere musicale.. eravamo un tutt’uno e riuscivamo a intenderci tutti solo con uno sguardo. E poi il rumore e le vibrazioni: 1200 persone che suonano, saltano e battono i piedi tutti insieme fanno tremare la terra!”
Ilaria, pubblico, 35
“Mi sono sentita parte di una cosa meravigliosa, libera di essere rock fino alle budella, felice come mai, gasata, pervasa dall’adrenalina. Ogni nota, ogni colpo di batteria, ogni immagine che scorreva sugli schermi farà parte di me per tutta la vita.
Ho pianto perché era l’unico modo per affrontare la potenza di quel concerto, le lacrime erano di gioia, di emozione, di amore profondo per la musica. Avrei voluto abbracciare ogni singolo musicista!!! Perché la musica è questo per me, condivisione, unione e potenza allo stato puro!”
Beppe, bassista, 31
“Non so come sia potuto succedere, ma la mia prima candidatura per partecipare al rockin’1000 è andata smarrita, e quando l’ho presentata di nuovo avevo 40 bassisti in lista d’attesa prima di me. Non ce l’avrei mai fatta! E invece con un po di fortuna e col sostegno degli amici sono riuscito ad arrivare a far parte della famiglia di bassisti.. “La vera forza del bassista è il bassista che hai di fianco“. Quando qualcuno più ‘debole’ faceva fatica in alcuni pezzi non veniva mai lasciato indietro, ma ci si applicava tutti per aiutarlo e ad andare avanti!”
Mariagrazia, staff, 40
“Ero chiusa in sala stampa. Ad un certo punto arriva Fabio e mi presenta Roberto, un millino batterista arrivato dalla Sardegna. Super felice e orgogliosa di incontrare un musicista che con grande impegno è arrivato a Cesena dalla mia terra, a volte così lontana (l’anno scorso nessun sardo, che io sappia, riuscì a partecipare). Lo accolgo e gli stringo la mano. Al che gli chiedo: di dove sei esattamente? E scopro che arriva dal paese dei miei genitori! Lì è scattato l’abbraccio e l’elenco dei nostri rispettivi parenti. Sincronicità targate Rockin’1000”
Dario, cantante, 28
“Non potrò mai dimenticare le emozioni e la carica che abbiamo provato noi cantanti la prima volta che abbiamo raggiunto gli altri musicisti che stavano già provando allo stadio. Ci eravamo promessi di non piangere ma l’emozione è stata tanta che siamo scoppiati in lacrime di gioia al primo attacco di chitarra! Mitico il “panino tacchino” con cui ci hanno sfamato a pranzo e a cena tutti i giorni.. unico rifugio di vita!”
Monica, pubblico, 48
“E un giorno capisci che sta per compiersi un evento unico al mondo, dove un migliaio di ragazzi uniti da un’unica passione decidono di suonare insieme! E allora combatti contro turni di lavoro, difficoltà economiche, ore di sonno mancate e infine sciopero dei treni… Perché devi esserci! E quando i musicisti cominciano ad entrare in campo…. realizzi che tutto è possibile!”
Stefano, bassista, 31
“Oltre alle fantastiche emozioni del concerto, per noi musicisti è stato bellissimo condividere tutte le ore di prove sotto il sole ogni giorno.. tutte fatiche ripagate da quella prima nota di Come Together dove il rombo di quel “RE” ha fatto venire la pelle d’oca a tutti! E se il maestro Sabiu ci fa ripetere il medley per tre volte, perché “è troppo figo ragazzi!” allora capisci che stai facendo qualcosa di veramente unico!!!
Alla fine di Rockin’ in the free world ho saltato così tanto che la vite del mio basso che sorregge la tracolla si è staccata!!! In preda al panico ho dovuto riavvitarla in fretta perché dopo c’era Song2… mica potevo rinunciare a saltare assieme a tutti i miei fratelli bassisti!!!”
Gianluca, pubblico, 36
“Abbiamo deciso di contribuire fin dall’inizio al meglio delle nostre possibilità, acquistando i biglietti in tribuna vip a 100€. Magari ci saremmo aspettati un ingresso differenziato invece di fare la fila sotto il sole come tutti gli altri, ma a parte questo resterà uno dei concerti più emozionanti al quale abbiamo partecipato e sono orgoglioso di aver contribuito! Uno della sicurezza ci ha detto che un signore è andato a chiedere se la struttura era antisismica perché vibrava tutto!!”
Valeria, cantante, 30
“Dopo la gioia dell’ammissione ho cominciato a realizzare che sarei stata “una dei mille” e che andavo incontro a qualcosa di mai fatto prima.. Ho da subito legato con quelle che sarebbero poi diventate le mie compagne di microfono, lacrime, propoli e sudore, Cristina ed Elisa. Che tu sia dilettante o professionista, l’emozione per una cosa del genere ti stampa in faccia la stessa espressione da idiota sognante che non ha prezzo. Tutto questo lo porto via con me, in un bagaglio che non perderà mia memoria.”
Denise, volontaria, 29
“Incontrare fisicamente, ed abbracciare forte le persone che per mesi ho sentito tutti i giorni, più volte al giorno, per organizzare e realizzare i vari progetti … e trovarsi a scambiare pensieri, paure e gioie… è stato come conoscerle da sempre! Una moltitudine di individui, diversi fra loro, con vita e trascorso differenti uniti a far fronte comune per realizzare un sogno.. I visi di tutti a fine serata, rossi in volto e occhi lucidi è stata la ricompensa di tutti gli sforzi e le fatiche fatte… nulla poteva essere più bello!!! A parte…. il mio rientro a casa e vedere i miei nipoti di 11, 10 e 7 anni corrermi incontro ed abbracciarmi forte, incollandosi alle mie gambe mi ringraziavano per averli invitati a questo fantastico concerto…Il loro primo concerto!”
Davide, chitarrista, 32
“Vedere tutte quelle persone unite, abbracciate, sudate, che suonano, cantano e che chiudono gli occhi alzando la testa al cielo ringraziando qualcuno o qualcosa per aver creato tutto questo, è qualcosa che ti riempie il cuore e ti fa sentire al sicuro.
Mi sono sentito al sicuro, al riparo dal mondo esterno, ero in una bolla enorme che niente e nessuno avrebbe mai potuto scalfire, e ad ogni colpo di batteria e ad ogni nota suonata diventava sempre più grande, più luminosa, più potente e leggera nello stesso tempo. Alla fine del concerto ho visto un ragazzo piangere a dirotto, gli ho toccato la spalla e gli ho detto di guardarci, di guardare quanto siamo belli e di guardare come potrebbe essere migliore il mondo se tutti facessero quello che abbiamo fatto noi in questi 4 giorni!”
Marianna, pubblico, 44
“Un incrocio di vite spinte dalla stessa grande passione. Una conoscenza virtuale diventata reale grazie alla voglia di condividere un momento magico e unico, io e Monica non ci eravamo mai viste ma ci siamo ritrovate per puro caso nello stesso settore dello stadio, a prendere lo stesso treno e a pernottare nello stesso albergo. A volte, le emozioni più grandi si dividono con dei perfetti sconosciuti!”
Gianna, cantante, 33
“La botta più grande è stata la prima volta che sono entrata allo stadio. Noi cantanti facevamo le prove in separata sede e quando ho visto i musicisti li tutti schierati in postazione mi sono resa conto che nessuno di loro poteva avere la reale percezione di tutto… ho fatto almeno 5 giri del campo per realizzare. Cercavo di star ferma sugli spalti a seguire le prove ma ogni 5 minuti scendevo a cantare a squarciagola in mezzo a loro! È difficile raccontare l’emozione. Certo è che avrei voluto avere avuto il dono dell’ubiquità per aver potuto far parte del pubblico….perché sembrerà strano ma era quasi più felice per loro che per me che stavo intraprendendo per la seconda volta queste meravigliosa impresa! Il pubblico era ancora ignaro…io invece potevo almeno immaginarlo!”
Federica, pubblico 23
“Quando vai ad assistere a un concerto normalmente il pubblico e i musicisti non sono allo stesso livello. L’artista è un mito, il pubblico è un gradino più basso. Ma a Cesena eravamo tutti allo stesso livello, tutti parte della stessa cosa, tutti carichi allo stesso modo. L’unica differenza è che quelli sul palco (anzi, sul prato) avevano gli strumenti e noi no. Bella la scaletta, bello il medley, era come suonare in spiaggia o nel parchetto di casa tua con gli amici ma “millificato”! Incontrare persone che conoscevi solo tramite facebook, persone che condividono la tua stessa passione è stato veramente bello!”
Romina, tastiere, 28
“non avevo mai suonato davanti a nessuno, se non qualche familiare o amico. E non avevo mai suonato con altri musicisti. Non sapevo cosa aspettarmi. Nei giorni dell’attesa ho accumulato ansia e paure e non sapevo se avrei retto l’emozione. Ma una volta montato gli strumenti, tutto si è trasformato in energia e voglia di divertirsi. Ricordo le mani che ho battuto durante l’ingresso in campo, i sorrisi complici, i volti. Eravamo tutti esausti, ma carichi, uniti e felici di essere lì. Insieme.”
Luana , pubblico, 39
“Sapevo che sarebbe stato un gran concerto. La mia soddisfazione personale però è stata mia figlia Noemi, 12 anni, al suo primo concerto rock: gli occhi le brillavano di gioia, ha ballato e cantato per tutto il tempo, mi ha abbracciato forte e mi ha ringraziato per averle fatto vivere questa magia. “Ricorderò per sempre questo giorno, grazie mamma!” sono state le sue parole stringendomi e baciandomi le mani dopo averle comprato quel piccolo gadget dell’evento che ha chiesto e che “conserverà gelosamente”.
Gianluca, batterista, 28
“Seconda esperienza nel bel mezzo di 1000+ musicisti, ma la prima davanti a 15mila persone, spero che il rockin’1000 possa diventare una realtà costante nel tempo. I brividi che si provano al rockin’1000 non puoi provarli da nessun’altra parte!”
Tommy, bassista, 26
“Essere uno dei 1000 significa far parte di una famiglia in cui ci si conosce tra sguardi e sorrisi. Significa avere la consapevolezza di regalare emozioni e vibrazioni forti. Significa invidiare il pubblico perché il millino non saprà mai cosa significa ricevere una botta sonora da 1000 musicisti che suonano in contemporanea. Nel mio caso posso solo garantire che 250 bassi che suonano insieme fanno tremare la terra… Esperienza unica ed indescrivibile!”
Daria, staff, 39
“Dallo Skybox adibito a sala fotografi ho vissuto minuto per minuto i 4 giorni di prove e l’intero maestoso concerto. Da un punto di vista privilegiato che dominava tutto il campo con i suoi incessanti movimenti e le sue assordanti onde d’urto sonore, ho aspettato i miei 35 fantastici ragazzi che si alternavano incessantemente tra scatti e scarico schede. Sudati e affaticati ma allo stesso tempo instancabili ed emozionati, con quella inconfondibile luce negli occhi di chi sa che sta rendendo testimonianza di qualcosa di assolutamente incredibile e che resterà nella storia della musica e non solo. La più emozionate esperienza che abbia mai vissuto sia lavorativamente che umanamente”
Silvia, pubblico, 37
“Esperienza unica, indescrivibile! Mi sono sentita parte di qualcosa di veramente importante e ancora oggi mi porto dietro le sensazioni e i ricordi di quella serata … all’attacco della prima canzone c’era emozione perché non sapevo cosa ci potesse aspettare ma quando hanno cominciato a suonare le batterie mi e arrivata un’onda d’urto pazzesca … brividi per tutto il concerto e quando tutto è finito sono stata felice di aver partecipato di poter dire IO C’ERO.”
Beppe, bassista, 31 (2)
“Il mio momento più bello è stato in Learn To Fly quando mi si è staccato il jack e ho deciso di correre verso la curva dei chitarristi.. In questa mia falcata trionfale purtroppo non mi accorgo di come sto tenendo il basso e mentre vado tiro una palettata in testa a un batterista mettendolo al tappeto! Ma non ho tempo di fermarmi a soccorrerlo, perché la mia ragazza è in curva! Arrivo dal lato dei chitarristi che stupiti vedono questo bassista che fa air bass, la mia ragazza scavalca le transenne e mi molla un bacio esagerato mentre tutti quanti applaudono e li scoppio a piangere veramente come un coglione!”
Giada, pubblico, 38
“Già da tempo desideravo partecipare a quel concerto, solo pensavo di esser ancora in ferie e quando ho saputo di poterlo fare e di poterlo fare con una persona speciale… L’emozione è salita vertiginosamente… Ero lì in mezzo a tanta gente… Gente che ha creduto in questi millini… Mi sentivo circondata da amici, gente che condivideva con me la mia stessa passione, la musica! Sono entrati … Eccoli! Erano tantissimi! Gioia pura! Vedere tutti questi “musicisti comuni” che andavano alle loro postazioni… Ero eccitata… Non vedevo l’ora che iniziasse… Mi sentivo come un bambino piccolo che vuole scartare il suo regalo… Il tempo non passava ero impaziente… Fremevo …e finalmente le luci si sono spente … È iniziatooooooo… Io ho iniziato a ballare e non ho capito più niente fino alla fine!”
Certo, qualche polemica pure c’è stata, alcuni VIP si sono presentati solo all’ultimo e hanno avuto degli atteggiamenti poco riguardevoli nei confronti di quelli che sarebbero dovuti essere colleghi allo stesso livello; altri invece aspettavano un dio del Rock più “concreto” per un meet and greet da 100€…
Ma in fondo non importa. Noi c’eravamo e ce la siamo goduta alla grandissima…
“cazzo figata!!!” (cit. uno dei 1000)!