Successo di Le Cirque Top Performers con “Alis” a San Benedetto del Tronto


di Elena Bartolucci

8 Gen 2025 - Commenti teatro

Quando Alice nel Paese delle Meraviglie diventa solo un pretesto. Le Cirque Top Performers creano con “Alis” un’opera di circo contemporaneo promettente ma non abbastanza strabiliante.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 4 gennaio, al Palariviera di San Benedetto del Trento, è andato in scena Alis, un’opera di circo contemporaneo messa in scena da Le Cirque Top Performers, che nel corso degli anni ha registrato grandi numeri e diversi sold out. Vanta infatti un cast internazionale e di caratura mondiale formato da oltre venti artisti, molti dei quali contano addirittura partecipazioni di successo con il Cirque du Soleil oppure vantano premi prestigiosi come al Festival Internazionale del Circo di Monte Carlo.

Foto @Pablo Vecchione

Le Cirque Top Performers è una società di circo contemporaneo fondata nel 2015 da Gianpiero Garelli, Alessandro Garelli, Stefano di Santo e Andrea Tonini, che si è distinta nel settore dell’intrattenimento per la sua proposta di spettacoli animal-free, diventando un punto cardine del nouveau cirque.

Foto @Pablo Vecchione

Ispirato al libro Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, lo spettacolo Alis tenta di raccontare a modo suo la storia della piccola Alice che, perdutasi in un mondo magico, incontra lungo il suo cammino diversi e interessanti personaggi.

Foto @Pablo Vecchione

Lo show non segue prettamente l’arco narrativo della storia conosciuta da tutti, quindi resta difficile per lo spettatore identificare addirittura personaggi aggiuntivi come il Tempo nelle vesti di mago (che ha anche regalato alcuni momenti di musica con la chitarra elettrica, semplicemente fuori contesto), gattine e coniglietti che si presentano nel corso dello spettacolo. Riconoscibili sono solo il Cappellaio Matto, la Regina di Cuori (la cui figura è risultata piuttosto inutile ai fini della storia, con intermezzi recitativi), Alice, Pinco Panco e Panco Pinco (ottime figure di clown, che hanno regalato grandi risate ai più piccoli), la Regina Bianca, lo Stregatto e il Bianconiglio.

Foto @Pablo Vecchione

Alice, che è praticamente assente per tutto lo spettacolo, diventa pretesto per imbastire una serie di esibizioni slegate tra loro che portano però in scena performance (quasi sempre) indimenticabili tra equilibrismi, contorsionismi, acrobazie aeree con cinghie e tessuti, pole dance, flying pole, giocoleria e clownerie.

Da brividi l’esibizione di Yves Decoste e Valentyna Sidenko, i quali hanno presentato un numero mozzafiato di equilibrismo in cui la fusione dei due corpi ha lasciato tutti a bocca aperta per aver eluso qualsiasi limite di gravità attraverso una serie di sollevamenti e sequenze di linee verticali od orizzontali al rallentatore davvero sorprendenti.

Altrettanto interessante il numero presentato da Andreis Jacobs Rigolo che, con l’aiuto di diverse nervature di foglia di palma, ha letteralmente ipnotizzato il pubblico: un’esibizione scandita praticamente per tutto il tempo dal respiro dell’artista, che ha intrecciato tutti i vari elementi creando una struttura malferma, che alla fine viene fatta crollare semplicemente togliendo la cosa più piccola ossia una piuma da cui tutto aveva preso vita.

Note di demerito per la scenografia pressoché assente se non fosse per alcuni video interattivi proiettati sul fondale e la miscellanea di musiche proposte senza un reale filo conduttore (passando ad esempio dalla versione remixata di White Rabbit dei Jefferson Airplane a May it be di Enya o alla Primavera di Vivaldi). Dopo che tutti gli artisti sono ritornati sul palco per prendere gli applausi finali e salutare gli spettatori da vicino, alcuni dei performer hanno regalato un’ultima esibizione saltellando con le corde in un numero colorato e divertente.

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