Successo di “Aspettando Re Lear” con Alessandro Preziosi
di Fiorella Bonfigli
4 Dic 2024 - Commenti teatro
Una prova intensa, profonda e superlativa di Alessandro Preziosi, regista e attore in “Aspettando Re Lear” al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.
È andata in scena Domenica 1° dicembre 2024 al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno la versione contemporanea dell’omonima celebre tragedia scespiriana di Tommaso Mattei “Aspettando Re Lear” con la presenza in scena di Alessandro Preziosi, che ne ha curato anche la regia, di Nando Paone, Arianna Primavera, Roberto Manzi e Valerio Ameli.
La scenografia si è avvalsa delle opere del famoso artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto, la musica è stata curata Giacomo Vezzani, i costumi da Città dell’Arte e Fashion Best, con la supervisione artistica di Alessandro Maggi.
L’adattamento della tragedia di Shakespeare operato da Tommaso Mattei si è concentrato su un momento particolare del dramma, la tempesta che colpisce Lear mentre vaga per una landa desolata nel tentativo di allontanarsi dal disastro combinato con le figlie.
Su questa terra apocalittica, il Re Alessandro Preziosi, il Matto, il Servo, l’Amico e l’Intruso continuano all’infinito il loro dialogo distratto. Proprio come i protagonisti di “Aspettando Godot” di Beckett i personaggi di Aspettando Re Lear sembrano ereditare e abitare il vuoto che rimane dopo che la tragedia ha fatto il suo corso.
Questa rappresentazione teatrale ha cercato di confermare i corsi e ricorsi storici con le sue cicliche contraddizioni e criticità, iniziando dal difficile rapporto tra padri e figli (sui quali ricadono le colpe dei genitori) per culminare con il tempestoso e oscuro percorso che affronta l’uomo quando si pone alla ricerca di se stesso.
Se da un lato Preziosi, in veste di regista ha saputo mantenere sempre alta la tensione drammatica, dall’altro ha dimostrato un ulteriore incremento della propria maturità attoriale. Interprete sopraffino, maestro di inflessioni vocali ed espressività fisica, del viso e del corpo. Una prova intensa, profonda e superlativa.
Anche il cast che lo ha attorniato è stato di alto valore qualitativo, Arianna Primavera dapprima nel ruolo di Fool poi trasformatasi nella figlia Cordelia. Roberto Manzi, il conte di Kent, presenza pressoché fissa in scena, sostenuta con incisività. Nando Paone aristocratico nell’impersonare Gloster e Valerio Ameli, estroso al punto giusto nella parte sfaccettata di Edgar, mendicante pazzo, figlio di Gloster.
Come ci spiega lo stesso Prezioni/regista: “Ho immaginato un re non semplicemente arrivato alla fine dei suoi anni, ad un passo dalla morte, ma piuttosto spinto dalle circostanze e dalla trama a cercare nella maturità, e non nell’età, il tassello conclusivo della propria vita. L’uomo nella sua nudità trova se stesso e noi attori durante lo spettacolo veniamo privati dei vestiti per farci vedere quello che siamo.”