Successo a teatro della “Magnifica presenza” di Ferzan Ozpetek
di Elena Bartolucci
13 Gen 2025 - Commenti teatro
Al Teatro Lauro Rossi di Macerata una magnifica presenza… che riesce comunque a stupire. Ferzan Ozpetek non delude a teatro portando in scena in maniera ottima uno dei suoi film.
(Foto di Stefania Casellato)
Macerata – Mercoledì 8 gennaio al Teatro Lauro Rossi di Macerata è andato in scena Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek, uno dei più amati e acclamati registi del cinema contemporaneo, che ha presentato il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici risalente ormai al 2012.
Il cineasta di origini turche ha proseguito così il percorso che aveva inaugurato con Mine vaganti, per far rivivere in teatro la magia di uno dei suoi film cult portando con sé una compagine di attori di buona levatura, seppur diversi da quelli che hanno reso famosa la pellicola cinematografica.
Di base la storia resta quasi pressoché invariata rispetto a quella del film, anche se diminuisce il numero dei protagonisti in scena.
Pietro (un ottimo Erik Tonelli, soprattutto nella prima parte, mentre risulta troppo urlante nel finale), un giovane pasticcere aspirante attore si è appena trasferito a Roma, dove trova una casa in cui andare ad abitare da solo per la prima volta. Una dimora dal sapore antico che lo ammalia grazie ai suoi arredi datati ma pur sempre affascinanti e vintage. Peccato, però, che realizzerà ben presto di non essere realmente da solo. Scoprirà infatti di vedere alcuni fantasmi, buoni ed educati, che facevano parte di una bizzarra compagnia teatrale dei primi anni ’40. Pian piano riuscirà a instaurare un singolare rapporto d’amicizia con tutti loro, ormai “imprigionati” da anni in quell’appartamento. Faranno persino un patto: essi lo aiuteranno a migliorare le sue capacità di attore per affrontare un imminente provino per il grande cinema e Pietro proverà a rintracciare una loro vecchia amica, Livia Morosini, che avrebbe dovuto aiutarli a fuggire da una retata della Gestapo.
In questa specie di limbo condiviso, tutti i fantasmi riusciranno a evadere e trovare finalmente la propria pace e al contempo Pietro troverà la propria voce per riuscire a scavalcare quei muri che lui stesso aveva eretto intorno a sé.
Nota di merito del regista è stata sicuramente quella di esser riuscito a condensare tutte le emozioni del film non perdendo mai il giusto ritmo nonostante i vari escamotage per frammentare i tempi del racconto. Rispetto al film, ne emerge uno spettacolo più dinamico, che perde però un po’ in fatto di profondità sul finale, anche se guadagna moltissimi punti con la scelta intensa e di effetto di come chiudere lo spettacolo.
Notevoli tutti gli attori in scena che nel complesso hanno regalato al pubblico una performance di buon livello, ma tra di essi spiccano senza dubbio Serra Yilmaz (veste i panni di Lea, la capocomica saggia in grado di saper dare i giusti consigli sia in fatto di recitazione che di come saper vivere) e Luciano Scarpa (grandioso nel riuscire a passare dalle vesti di Ennio, una incredibile e divertente transessuale, all’austero Filippo).
Meno convincenti e più sottotono sono risultati Toni Fornari (lo smemorato Ambrogio, pianista e cantante), Sara Bosi (Elena, attrice e cantante, che non sembrava riuscire a trovare la voce con cui farsi realmente sentire dal pubblico), Fabio Zarrella (doppio ruolo anche per lui, che veste sia i panni del fantasma scrittore che di Massimo, ragazzo rozzo e violento, stalkerato ormai da anni da Pietro che ne è perdutamente innamorato) e Tina Agrippino (simpatica nei panni della padrona di casa dalla risatina facile mentre meno efficace nei panni dell’avida Livia Morosini).
Una riflessione a parte per Tosca D’Aquino: navigata e ottima interprete anche sul grande schermo, che qui veste i panni della esuberante cugina Maria. Nulla da ridire in termini recitativi della carismatica attrice partenopea, ma sembra davvero riduttivo scomodarla a teatro solo per impersonare quasi sempre personaggi leggeri e dal forte accento campano.
La regia dello spettacolo è di Ferzan Ozpetek, mentre le bellissime scene portano la firma di Luigi Ferrigno, i costumi straordinari sono di Monica Gaetani e le luci di Pasquale Mari. Si tratta di una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in coproduzione con Fondazione Teatro della Toscana per la stagione promossa dal Comune di Macerata con l’AMAT.