Straordinario “Sounds of Legends” al Parenti di Milano


di Alessandra Lupi

5 Feb 2025 - Commenti live!

Al Teatro Franco Parenti di Milano “Sounds of Legends” entusiasma un pubblico ipnotizzato dalle musiche di Hans Zimmer. Perfetti gli interpreti.

(Foto di Fabrizio De Martino)

Milano – Il 2 Febbraio si è tenuta l’ultima data disponibile nella tappa milanese, al Teatro Franco Parenti, di Sounds of Legends, un sapiente incrocio tra spettacolo e concerto, che merita il tutto esaurito.

Protagoniste assolute sono le musiche coinvolgenti di Hans Zimmer, pluri-premiato compositore noto a livello mondiale. Ci sono grandi aspettative da parte del pubblico nei confronti di questa performance, sia per l’importanza delle musiche che per le emozioni personali legate ad alcuni dei film che le accompagnano.

L’attesa nella sala è palpabile, e l’atmosfera si surriscalda quando, inaspettatamente, dal cuore della platea si leva il celebre grido iniziale di “Il Cerchio della vita” de Il Re Leone. È come un segnale che dà il via ad un viaggio musicale straordinario. Sul palcoscenico, venti artisti si dispongono in due file, senza necessità di scenografie imponenti o costumi elaborati: l’attenzione è tutta sulla musica.

Ogni brano è arricchito da un gioco di luci che sottolinea i momenti più intensi, dando risalto all’artista e al suo strumento mentre, sullo sfondo, scorrono le scene iconiche dei film, creando un perfetto connubio tra visivo e sonoro.

Da commentare è sicuramente l’esecuzione delle colonne sonore di Dune, affidata alla straordinaria voce di Chiara Fruttero. La sua esibizione è un urlo potente e immersivo, che trasporta il pubblico in un deserto infinito e alieno.

Uno dei momenti più intensi della serata arriva con Interstellar. L’interpretazione del primo brano del film, Cornfield Chase, è talmente intensa da lasciare il pubblico senza fiato. Il brano cresce, secondo dopo secondo, lasciando l’ascoltatore in perenne attesa di una qualche esplosione, una sensazione tra il nostalgico e lo speranzoso. Qui la voce eterea di Chiara Giovanelli si fonde perfettamente con la melodia, lasciando l’intero teatro in adorazione. Ma l’incanto viene immediatamente spezzato dal secondo brano, No Time for Caution: l’atmosfera cambia, diventando ansiogena e incalzante, ma allo stesso tempo epica ed emozionante.

Un altro momento di grande impatto è quando il Parenti si trasforma in un thriller avvincente, grazie alla colonna sonora de Il Codice Da Vinci e Angeli e Demoni. L’orchestra all’unisono riesce a restituire perfettamente il senso di tensione e mistero che aleggia sopra questi film, con palpabile inquietudine che pervade l’intera sala.

Meritano una nota particolare i due percussionisti, capaci di suonare in perfetta sincronia e trascinare l’intera performance con ritmi che passano dal tribale al rock, dal dolce al violento, trasmettendo una sensazione di potenza costante.

Poco dopo, è come se ci venisse data una pausa per tornare a essere bambini. Le musiche dei film d’animazione di Kung Fu Panda ci riportano ad un’ingenua leggerezza e tenerezza seguita da un’energica musica che supporta la trepidante corsa di Spirit – Cavallo Selvaggio.

Dopo l’intervallo, lo spettacolo continua con una ripresa dalla colonna sonora di Dune, che prepara il terreno per uno dei momenti più attesi della serata: Il Gladiatore. La potenza e l’epicità della musica, accompagnata dalla visione delle sue immagini più celebri, fanno rivivere le emozioni del film in modo travolgente, scatenando applausi scroscianti al termine.

Inception arriva come una sorpresa, con la sua musica che ci trasporta nelle intricate pieghe della trama. Un’esecuzione impeccabile che non fa che accrescere la tensione assieme all’ipnotica e celebre trottola che gira per tutta la durata del pezzo. Ogni nota e ogni crescendo sono orchestrati in modo tale da rendere palpabile l’angoscia e la suspense che caratterizzano il film. La sincronia perfetta tra l’orchestra e le immagini sullo schermo è straordinaria: le proiezioni delle scene cruciali, come le immagini di Parigi che si ripiega su sé stessa, sono accompagnate da esplosioni sonore che amplificano il senso di vertigine. Anche l’uso dei suoni più sottili, come il ronzio inquietante e i toni bassi e profondi, viene eseguito con precisione da rendere il pezzo un’illusione onirica.

La serata si avvicina alla sua conclusione con Sherlock Holmes, che incanta con il suo spirito investigativo e un’atmosfera misteriosa. L’orchestra riesce a catturare perfettamente l’essenza del celebre detective, lasciando il pubblico affascinato dal suo ritmo incalzante creato con l’utilizzo di mandolini, fiati e cacofonie tribali.

Infine, l’apoteosi: Pirati dei Caraibi. La musica, leggendaria e iconica, chiude magistralmente il concerto. Qui, i protagonisti indiscussi sono archi e pifferi. In particolare, la violoncellista, Chiara Piazza, ci regala una performance in prima fila degna di un live di Hans Zimmer. Ascoltando Up is Down, è quasi impossibile rimanere fermi sulla sedia, con i musicisti che trasmettono tutta l’energia e il divertimento di cui sono capaci. Un finale degno, di uno spettacolo che ha visto il pubblico coinvolto, divertito ed emozionato dall’inizio alla fine.

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