“Stones” di Irene Franchi apre la “Prima Rassegna D’Arte Il Calice D’oro”
a cura della Redazione
9 Apr 2022 - Arti Visive
Costa Paradiso (SS): al via il 15 aprile, con l’esposizione fotografica Stones di Irene Franchi la Prima Rassegna D’Arte Il Calice D’oro (15 aprile- 29 settembre). La mostra sarà visibile fino al 25 aprile.
Al nastro di partenza la Prima Rassegna D’Arte Il Calice D’Oro, negli spazi espositivi del ristorante di carne Il Calice D’Oro.
Ancor più valenza – scrive Vincenzo Pasquali, direttore editoriale del Magazine Musiculturaonline (tra i media partners dell’evento) – acquista l’iniziativa, dopo un periodo di difficili contatti, dove la creatività si è sviluppata per lo più in forme private e socializzate quasi esclusivamente attraverso gli strumenti digitali.
Si inizia il15 aprile (ore 19.30) con il vernissage dell’esposizione fotografica personale Stones di Irene Franchi, dedicata alle suggestive formazioni rocciose di Capo Testa.
Piccolo promontorio sulla punta nord della Sardegna, Capo Testa è unanimemente considerato uno dei siti più affascinanti della Gallura.
La mostra sarà visitabile fino al 25 aprile.
Stones – scrive la curatrice della rassegna Claudia Erba – si pone a valle di un processo di spoliazione, di sottrazione sistematica e “asciugatura” del dettaglio, che rivela infine l’essenziale, nella sua forma primaria e ancestrale, finendo col delineare geografie quasi scultoree, che sembrano sottrarsi al flusso del tempo e farsi pura presenza.
Irene Franchi, che ha curato anche il catalogo d’arte della Rassegna, è filmaker e fotografa professionista formatasi all’Accademia di Belle Arti di Carrara e docente di Editing video al biennio specialistico del Dipartimento di Fotografia all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova.
Da 14 anni lavora con entusiasmo e dedizione nel mondo dell’arte, nello specifico della produzione video e foto professionale.
Principali lavori e mostre dal 2017
2021
- Idea, regia, riprese e montaggio del videoclip L’affare di famiglia per la cantautrice Claudia Cantisani. Etichetta: LaStanzaNascostaRecords. 2020
- Insegna per l’A.A. 2019/2020 Video editing presso l’Accademia di Belle Arti di Genova
- Realizza le riprese per il film evento della rappresentazione delle tre opere popolari di Giuseppe Verdi (Traviata, Rigoletto, Trovatore) per la regia di Stefano Stinchelli presso il Teatro Verdi di Pisa
- Esegue le riprese per inizio anno Universitario di Siena alla presenza del Capo di Stato Sergio Mattarella.
- Riprende il concerto di Natale nel Salone dei Cinquecento di Firenze alla presenza del sindaco Nardella.
- Lavora per il convegno FADOI 2021 presso Il Palazzo dei Congressi di Firenze
- Lavora come tecnico video specializzato per conto di Cavalleria Toscana in Fiera Cavalli Verona
2020
- Vince il bando di concorso per abtec43 e insegna per l’A.A. 2019/2020 Video editing presso l’Accademia di Belle Arti di Genova
- Realizza il video in stop motion ROOTS con il quale partecipa al concorso Carapelli for Art
- La sua opera Untouchable è in mostra a Lajatico nella mostra DISTANZA ZERO a cura di Alberto Bartalini. https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2020/08/mostra-artinsolite-teatro-silenzio-lajatico/
2019
- Il videoclip Vivo per metà realizzato per il cantautore Giovanni Selis, Etichetta discografica La Stanza Nascosta Records vince il primo premio come Miglior regia al Sanremo Videoclip Award Edizione 2018 – Festival Internazionale dedicato a Videoclip provenienti da tutto il mondo, Presidenza del Maestro Vince Tempera.
- Esegue la foto a pagina 80 per la pubblicazione del catalogo Sheep Art. Arte in Trasumanza a cura di Filippo Lotti.
- Esegue il servizio fotografico per Daniela Gamberucci pubblicato sulla rivista on-line Toscana da bere, ilforchettiere.it.
- Realizza l’installazione audiovisiva TIME, suoni a cura di Salvatore Papotto.
- La sua installazione audiovisiva TIME è presente fino al 6 gennaio 2020 negli ambienti delle cantine del castello di Castelfalfi nella mostra Gea di Franco Mauro Franchi progettata da Alberto Bartalini.
- Soggetto, regia, riprese e montaggio del videoclip Chasing the Footsteps per il gruppo fiorentino Jack & The Delivery Men. Etichetta: La Stanza Nascosta Records.
- Regia, riprese e montaggio del videoclip Judgement Day per il gruppo Es Deux. Goth Folk Project.
2018
- Realizza il video storytelling Peperita prodotto da Made in Story per azienda di Rita Salvadori. Bibbona.
- Realizza il video Vaselli Spirito Pietra prodotto da Made in Story per azienda Vaselli, Rapolano Terme.
- Esegue il servizio fotografico della mostra Sognando Itaca a cura di Filippo Lotti. Palazzo Pretorio, Certaldo, Firenze.
- Realizza il video in animazione digitale Agristeria per la promozione di un progetto di agricoltura sociale.
- Realizza il video per la promozione dei corsi in Toscana di A.I.B.E.S. Associazione Italiana Barmen E Sostenitori.
- Esegue il servizio fotografico delle opere degli scultori Nicola Zamboni e Sara Bolzani installate alla Ciemmeci Fashion di Empoli per la pubblicazione Tessere il mondo. L’invenzione della realtà e la costruzione di sé a cura di Roberto Mancini.
2017
- Esegue le foto delle opere per la pubblicazione Stanze per la scultura. Nove scultori dell’Accademia delle Arti del disegno.
WEB
- https://www.facebook.com/calicedorocostaparadiso
- https://www.instagram.com/ilcalicedoro/
- https://www.ilcalicedoro.it/
- https://www.instagram.com/irene_filmmaker/
- https://www.instagram.com/musiculturaonline/
Approfondimento critico a cura della curatrice Claudia Erba: Stones di Irene Franchi: il paesaggio come percezione.
(…) Le sue rocce granitiche, opere plastiche naturali, offrono all’obbiettivo di Irene Franchi asperità e guglie, pinnacoli, torrioni e contrafforti che degradano, con dolcezza, in forme erosive a scodella, cavità e anfratti dalle fascinazioni lunari.
Franchi, nell’impiego della fotografia quale mezzo investigativo, cattura e amplifica l’illusione pareidolitica, che nel territorio gallurese trova il suo motore ideativo d’elezione, muovendosi tra fotografia naturalistica, antropomorfismo e zoomorfismo.
In Stones appare con nitidezza come l’immagine fotografica restituisca uno stralcio di realtà in maniera assolutamente differente da quella che è una percezione fisica dei luoghi, caricandosi di una connotazione spiccatamente autoriale, volontariamente immune dalle manipolazioni insite nell’artificio digitale ma non per questo necessariamente veridica.
Il paesaggio in Franchi si fa percezione del territorio, soggetto privilegiato della fotografia che il medium fotografico a sua volta influenza, ridefinisce e – in un certo senso – determina nella sua identità, interpolandosi nella mera dimensione morfologica e semantizzandola.
L’autenticità dell’obbiettivo di Franchi risiede nella rinuncia all’autenticità a tutti i costi, nello smascheramento del falso mito della trasparenza fotografica, nel porre l’accento sulla natura necessariamente parziale dello scatto fotografico, che vive della logica dell’inquadratura e della messa a fuoco, di primi piani e relegamenti sullo sfondo. Stones si pone a valle di un processo di spoliazione, di sottrazione sistematica e “asciugatura” del dettaglio, che rivela infine l’essenziale, nella sua forma primaria e ancestrale, finendo col delineare geografie quasi scultoree, che sembrano sottrarsi al flusso del tempo e farsi pura presenza.