Stagione Lirica del Teatro di Pisa
11 Ott 2007 - News classica
S'inaugura nel segno di Rossini la Stagione Lirica del Teatro di Pisa: sabato sera (13 ottobre ore 20.30) e domenica pomeriggio (14 ottobre ore 16) è di scena L'Italiana in Algeri, primo grande capolavoro buffo del genio pesarese, “la perfezione del genere buffo” come la definì Stendhal.
Come già l'anno scorso per la mozartiana Così fan tutte inaugurale, per L'Italiana in Algeri torna sul podio il M Alessandro Pinzauti alla guida dell'Orchestra della Toscana, orchestra che da due anni ha scelto così di collaborare con il Teatro di Pisa per l'apertura della Stagione, unica parentesi operistica nella sua intensa attività sinfonica.
Assente dalle tavole del palcoscenico pisano dal 1983, L'Italiana in Algeri viene oggi proposta nell'efficace allestimento prodotto lo scorso anno dal Festival d'Aix-en-Provence insieme con il Teatro Sao Carlos di Lisbona e il Grand Thèà tre de Luxembourg, firmato da uno tra i migliori e più completi artisti teatrali e cinematografici dei nostri giorni, Toni Servillo, e – come già a Lisbona – oggi ripreso dalla sua collaboratrice Marinella Anaclerio, a sua volta regista, e attrice, a fianco di Servillo in tutte le sue creazioni per il teatro d'opera. Collaboratori storici di Servillo, sia in teatro che al cinema, sono anche la costumista, Ortensia De Francesco e il disegnatore luci Pasquale Mari. La scena è di Daniela Dal Cin, scenografa cofondatrice nel 1984 della compagnia teatrale “Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa”.
Probabilmente ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto (la vicenda di Antonietta Frapolli, signora milanese rapita dai corsari nel 1805, portata nell'harem del bey di Algeri Mustafà -ibn-Ibrahim e poi ritornata in patria), L'Italiana in Algeri è opera d'insieme, dove tutti i personaggi concorrono parimenti al dipanarsi della vicenda, a partire da Isabella, magistrale incarnazione dell'intelligenza femminina. Tutto prende il via quando, stanco della moglie Elvira, il bey Mustafà decide di ripudiarla, dandola in sposa allo schiavo italiano Lindoro, e di trovare a sua volta per sè una bella italiana. Incarica allo scopo il capitano dei corsari Haly, che abborderà così la nave di Isabella, in viaggio alla ricerca proprio di Lindoro, il fidanzato scomparso, e la farà prigioniera insieme con Taddeo, il suo accompagnatore. Una volta a palazzo, Isabella saprà farsi beffe di Mustafà riuscendo alla fine a mettersi in salvo con Lindoro.
L'Italiana in Algeri è un vero e proprio caposaldo della produzione rossiniana; si suole infatti far risalire l'aureo momento dell'esplosione di Rossini nei teatri italiani proprio all'anno 1813, quando il ventunenne compositore sbancò i teatri veneziani con due capolavori, l'uno serio dato alla Fenice il 6 febbraio, Tancredi, e l'altro buffo dato al San Benedetto il 22 maggio: L'Italiana in Algeri appunto. Nella sua acuminata e coloratissima veste sonora, L'Italiana in Algeri fu qualcosa di veramente inusitato per il costume musicale dell'epoca: per le vertigini d'una coloratura vocale che proprio qui approdavano all'opera buffa senza visibili differenze rispetto alla scrittura dell'opera seria (fino ad allora luogo deputato dell'esibizione belcantistica), per le innovazioni determinanti della drammaturgia, per le straordinarie finezze orchestrali.
Nel cast tornano molti cantanti che il pubblico ha già avuto modo di apprezzare nelle scorse stagioni: interpreta il ruolo di Isabella il mezzosoprano Damiana Pinti, applaudita Dorabella nel Così fan tutte dell'anno scorso; il basso Paolo Pecchioli (superbo Assur nella Semiramide del 2005) è Mustafà ; il soprano georgiano Elizaveta Martirosyan, già Violetta nella Traviata di alcuni anni fa, è Elvira, ruolo che ha interpretato con successo anche nelle recite ad Aix-en-Provence; nei panni di Taddeo il giovane baritono palermitano Nicola Alaimo, applauditissimo Falstaff la scorsa stagione e ormai lanciato in una carriera internazionale (fra i suoi prossimi impegni Don Pasquale a Mosca, San Pietroburgo, Vienna, diretto dal M Riccardo Muti); il baritono Vittorio Prato (Masetto nel Don Giovanni del 2005) è Haly, il contralto Tiziana Pizzi (grande successo la sua Quickly nel Falstaff del 2006) è Zulma. Fa invece il suo debutto pisano il tenore italo-argentino Carlos Natale, un'avviata carriera a Buenos Aires e nei principali teatri argentini, in Italia già Edmondo nella Manon all'Opera di Roma, dove tornerà per la prima esecuzione mondiale de La maschera di Punkitititi di M. Taralli.
Coro per la Lirica Toscana (nuova denominazione della compagine che da molti anni canta nelle stagioni dei teatri di Pisa, Lucca e Livorno), Maestro del Coro Marco Bargagna.
Dopo le recite pisane, L'Italiana in Algeri sarà in scena a Lucca, al Teatro del Giglio (sab 20 e dom 21 ottobre).
Programma della Stagione:
sabato 24 novembre ore 20.30; domenica 25 novembre ore 16
GIACOMO PUCCINI
Il Trittico
Il Tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi
Lo spettacolo sarà preceduto da una conferenza di Daniele Spini
(Ciclo ” Opera e Dintorni”, gio 22 novembre 2007, ore 17.30, in Sala “Titta Ruffo”)
sabato 22 dicembre ore 20.30
DOMENICO CIMAROSA
Il ritorno di Don Calandrino
Lo spettacolo sarà preceduto da una conferenza
(Ciclo ” Opera e Dintorni”, data e relatore sono da definire)
martedì 5 (in abbonamento nella Stagione dei Concerti della Normale) e mercoledì 6 febbraio ore 20.30
(4 febbraio promozionale scuole)
Progetto LTL Opera Studio
Christoph Willibald Gluck
Paride ed Elena
Lo spettacolo sarà preceduto da una conferenza di Alberto Batisti e Claudio Proietti
(Ciclo ” Opera e Dintorni”, data da definire)
sabato 16 febbraio ore 20.30; domenica 17 febbraio ore 16
GIACOMO PUCCCINI
La Bohème
Lo spettacolo sarà preceduto da una conferenza di Alberto Cantù
(Ciclo ” Opera e Dintorni”, gio 14 febbraio 2008 ore 17.30, in Sala “Titta Ruffo”)
Info:
Teatro di Pisa
tel. 050/941111
www.teatrodipisa.pi.it