Splendido spettacolo di Eleonora Abbagnato a Civitanova Danza


di Alberto Pellegrino

31 Lug 2017 - Commenti danza, Danza

Civitanova Marche (MC) – Eleonora Abbagnato, étoile dell’Opéra di Parigi e direttrice del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma ha fatto ritorno al Festival Civitanova Danza come protagonista di uno spettacolo dedicato a Maria Callas, grande interprete del canto lirico del secondo Novecento, di cui ricorre il 40° anniversario della morte. La Notte delle Stelle al Teatro Rossini è stata illuminata dalla presenza di questa bionda ed eterea danzatrice che ha dato ancora una volta prova della sua versatilità e intelligenza interpretativa, della sua eleganza e di una prorompente fisicità. Al suo fianco, oltre a un cast di sedici giovani ballerini italiani, hanno brillato per la loro presenza due danzatori di scuola francese come Benjamin Pech e Audric Bézard, rispettivamente étoile e primo ballerino del Teatro dell’Opera di Parigi.
La serata ha presentato un programma intenso e avvincente con una prima parte quasi interamente dedicata a Maria Callas, leggendari e sublime voce resa immortale dalle innumerevoli registrazioni sonore e video. Lo spettacolo ha avuto inizio con Madama Butterfly un bel dì vedremo, un brano dove per la prima volta l’Abbagnato si cimentava con la coreografia di un passo a due formato da Rebecca Bianchi e Andric Bezard. Purtroppo un incidente in fase di riscaldamento ha impedito alla Bianchi di entrare in scena e con grande generosità e professionalità il danzatore francese ha accettato di interpretare il brano da solo riempiendo la scena con la sua eccezionale fisicità, eleganza e intelligenza interpretativa portando sulla scena la dolcezza e la passionalità del brano pucciniano.
L’omaggio alla Callas è proseguito con Tosca, un’opera che la danzatrice siciliana ha dichiarato di sentire particolarmente vicina alla sua sensibilità e personalità. È stata ripresa un’edizione del 1965 con la messa in scena del coreografo Julien Lestel che ha aperto con il colossale Te Deum pucciniano interpretato da Andric Bezard nelle vesti dello spietato Scarpia; Eleonora Abbagnato è entrata nei panni di Tosca danzando con grande sensibilità ed energia quel Vissi d’arte per anni uno dei cavalli di battaglia della grande cantante greca; Claudio Cocino ha interpretato  con sentimento l’appassionato addio alla vita di Mario Cavaradossi Lucean le stelle, infine, l’Abbagnato è ritornata in scena per una drammatica rappresentazione della uccisione di Mario e della morte di Tosca che decide di sfuggire così dalle mani dei suoi persecutori.
Fra i due omaggi pucciniano, è stato collocato lo Stabat Mater di Antonio Vivaldi, una creazione di Benjamin Peck che dimostra di avviarsi verso una carriera di coreografo con questa intensa messa in scena segnata da una grande eleganza figurativa e da forti sensazioni mistiche da parte delle quattro interpreti femminili e dei quattro interpreti maschili. Particolarmente intensa l’interpretazione della Vergine Maria da parte dell’Abbagnato affiancata dallo stesso Benjamin Peck: una grande intensità mistica, una forte emozione e drammaticità hanno segnato questa loro presenza con passaggi figurativi che si sono richiamati alla più classica iconografia medioevale e rinascimentale.
La seconda parte dello spettacolo ha presentato due importanti lavori del francese Angelin Preljocaj, uno dei coreografi più interessanti e apprezzati della sua generazione che ha saputo fondere nel suo bagaglio culturale-musicale sia la danza classica sia la danza contemporanea. La sua prima creazione Annonciation è stata interpretata con grande intensità fisica e forte espressività da uno straordinario duo di giovani danzatrici Federica Maine (L’angelo) e Giorgia Calenda (Maria) che hanno danzato sulla musicata di Vivaldi (Magnificat) e di Stéphane Roy (Crystal Music). Non era certo facile rappresentare il profondo mistero della fecondazione di una vergine da parte della divinità, ma il coreografo è riuscito nell’impresa con passaggi di grande spiritualità mista a un lieve profumo di sensualità suggellato dal bacio finale tra l’angelo e la fanciulla e l’offerta del proprio corpo all’Altissimo secondo il dettato evangelico “la mia anima magnifica il Signore…perché ha rivolto lo sguardo a questa sua povera serva”. Il tutto sottolineato ed esaltato dal progetto luci di Jacques Chatelet.
La serata si è conclusa con Le Parc, un’altra grande coreografia di Angelin Preljocaj creata sulle musiche di Wolgang Amedeus Mozart (in parte rielaborate da Goran Veijovoda) e ancora con le luci di Jacques Chatelet. Dopo una prima parte interpretata da quattro danzatori e dall’Abbagnato violentemente manipolata come una donna-bambola meccanica, si passa alla seconda parte intensamente interpretata sulle chiare note mozartiane dal duo Abbagnato-Peck, che ha danzato nel segno di una grande fisicità e di una straordinaria sensualità nel segno della letteratura erotica settecentesca e soprattutto delle Liaisons dangereuses di Choderlos de Laclos. L’Abbagnato ha dato il meglio di sé in questa interpretazione resa affascinante dalla sua bellezza fisica, dalla sua eleganza e dalla sua sensibilità interpretativa.

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