“Senza Fiori” il nuovo album di Andrea Lorenzoni
a cura di Felice Capasso
31 Dic 2019 - Dischi
Da alcuni mesi, in digitale da Dimora Records, è uscito il nuovo album dell’artista bolognese Andrea Lorenzoni Senza Fiori, dieci tracce di un disco poliedrico, interessante.
“Un lavoro eclettico, potente, molto personale, che riesce a spaziare dalla canzone d’autore all’alt rock fino ad atmosfere grunge. Non dimenticando un’anima più pop. Disco vario, originale, dalle mille sfaccettature e per questo ancora più interessante”. Così ci presenta il suo nuovo album Andrea Lorenzoni, album che porta il titolo Senza Fiori, album pubblicato con Dimora Records.
Si comincia con Sfide velodromiche sul Kilimangiaro: è una sorta di ballad tanto emozionante che tende verso il pop. Forza di andare via con il suo beat dance e synth strizza l’occhio ad alcuni Subsonica. Accattivante il chorus e bello il bridge verso fine canzone, tanto evocativo. Inserti electro anche nella successiva La disillusione, una canzone dal sapore new wave.
La title-track Senza fiori è più scalpitante, invece, con chitarre ruggenti ed alternative rock in salsa italiana che fa pensare a band come Verdena, Afterhours, Litfiba e Marlene Kuntz. La title-track “Senza fiori” è anche presente con un video su Youtube (visibile qui sotto n.d.r). Con Domani sarà come ora si sfiora l’alternative metal per qualche passaggio con chitarre modern tanto distorte e ritmica tanto solida e a tratti martellante.
Su come puntini è una ballad con piano e ritroviamo le sonorità più soft iniziali di Sfide velodromiche sul Kilimangiaro. Soft anche la malinconica Una visione che fa pensare ad alcuni Pink Floyd per i suoi tratti psych. Grave ed austera Il pensiero dell’uomo che sembra essere un approfondimento della canzone precedente.
Il ventre della donna accentua i tratti più cantautorali presenti in ordine sparso in tutto il disco mentre Futuro è una sorta di nenia sognante dove affiorano ancora altri inserti electro.
Un album davvero vario Senza Fiori: le varie sfumature sonore che lo compongono lo arricchiscono tanto ed è davvero difficile annoiarsi ascoltandolo. Lorenzoni è un artista oltremodo profondo e il suo viaggio sonoro va “attraversato” sia a livello di testi che di musica. Niente è lasciato al caso e il tutto si presenta come un pacchetto tanto invitante da aprire piano piano, un drink da gustare fino all’ultima goccia perché Senza Fiori ha un “difettuccio”: più lo ascolti e più ti prende… L’essere poliedrico ed interessante sono le peculiarità maggiori di Andrea Lorenzoni, un artista che vi consigliamo vivamente. Riuscirà a stimolare sia il vostro cuore che la vostra mente…
Bio
Andrea Lorenzoni è cantautore e poeta di Bologna, nato il 13 agosto 1985. Ha avuto esperienze in diverse formazioni musicali cittadine (su tutte i Divanofobia), vincendo diversi concorsi per band rock e attirando l’interesse e l’attenzione di Lucio Dalla. Nel 2017 è uscito Mondo Club, il suo primo disco solista. Nel 2012 ha pubblicato la raccolta di poesie Parlo dentro per le edizioni Prufrock Spa e nel 2018 ha dato alle stampe il libro di componimenti Piuma per Arcipelago Itaca Edizioni. L’impegno della sua produzione artistica è coerente all’attività di insegnante di sostegno nella scuola elementare. La personalità poliedrica che dimostra è influenzata dalla storia personale: nato da madre bolognese e padre pakistano (prendendo il cognome della madre). Nelle creazioni di Lorenzoni si trovano dei temi ricorrenti: la conoscenza di noi stessi, degli altri, l’integrazione, il movimento, gli opposti, il cambiamento e il desiderio.
Il disco, raccontato dall’autore:
«Senza fiori è un disco in bilico, oppure un disco in equilibrio, a seconda dei punti di vista. È un viatico che sgrana gli occhi verso il futuro pur immergendosi appieno nel contemporaneo; tratteggia i fenomeni del mondo con il rispetto verso la classicità e la forma canzone. Ci si trovano composizioni, allo stesso tempo colte e rabbiose, in cui il cantautorato italiano diventa il territorio d’incontro fra il rock e il pop. Una libera incisione in cui i flussi di coscienza si alternano a testi cesellati, alla maniera poetica. Descrizioni visionarie si intrecciano ad analisi utopiche sulla religione intesa come opera d’arte. Nel percorrere le dieci tracce ci si muove attraverso ambienti onirici e spazi razionali. Viene utilizzata una tavolozza espressiva ampia passando dalla schiettezza all’allusività fino all’ermetismo. La teoria e la pratica ritornano ad essere la medesima cosa e l’ironia e il dramma coesistono come facce della stessa medaglia. Nell’album l’approccio psicologico e quello corporeo convivono, così come quello analogico e quello digitale. Dieci pezzi che sono tasselli di un lavoro basculante tra speranza e disillusione, un moto oscillatorio che invita a guardare costantemente fuori e dentro di noi».
- Batteria tracce n° 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9: Michele Postpischl (Ofeliadorme).
- Basso tracce n° 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9: Giacomo Giunchedi (Cadori).
- Chitarre tracce n° 4, 5, 6, 9: Andrea Lorenzoni.
- Chitarra traccia n° 7: Marco Donelli (l’Artésta).
- Clarinetto basso e sassofono baritono tracce n° 7, 9: Giulia Barba.
- Piano, programmazione, tastiere, moog, voci: Andrea Lorenzoni.
Tracklist:
- Sfide velodromiche sul Kilimangiaro
- Forza di andare via
- La disillusione
- Senza fiori
- Domani sarà come ora
- Su come puntini
- Una visione
- Il pensiero dell’uomo
- Il ventre della donna
- Futuro
Web:
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