In scena con Cristina Comencini
Elena Bartolucci
29 Dic 2013 - Commenti teatro
Macerata – Domenica 22 dicembre 2013, sul palcoscenico del gremito Teatro Lauro Rossi di Macerata sono salite due attrici magistrali ed eclettiche quali Maria Amelia Monti e Angela Finocchiaro insieme al giovanissimo Stefano Annoni, diretti dalla regista Cristina Comenicini.
È una domenica mattina e due amiche di lunga data, un po’ mature, leggono una scena di teatro che una di loro deve recitare il giorno seguente.
Sono due donne diversissime tra loro con due caratteri decisamente opposti e lo dimostrano interpretando simpaticamente lo stesso monologo: Lucia (Angela Finocchiaro, strabiliante con una mimica facciale divertentissima) fa l’attrice e le poche righe che interpreta raccontano di fragilità e temibili tempeste dell’anima, mentre per Maria (una briosa Maria Amelia Monti), le tempeste narrate nella scena sono allegri ed erotici terremoti interni, con cui la vita prende più sapore.
I loro modi di fare, ma anche il loro stile di vita e la loro concezione degli uomini sono del tutto differenti. Dopo due matrimoni falliti e la morte del figlio neonato, Lucia ha rinunciato per sempre alla passione ed è convinta, da tempo, che i soli uomini per cui valga la pena piangere o amare siano solo i grandi personaggi che porta in teatro come Giulio Cesare od Otello.
D’altro canto Maria, donna in carriera ma separata con due figli piccoli, non riesce a stare senza un uomo, illudendosi sempre di aver finalmente trovato quello giusto. Come l’ultimo che ha conosciuto a una festa la sera prima, ma, avendo bevuto troppo, non ne ricorda il nome e tanto meno l’età: chi dice però che non possa essere quello giusto?
Convinta che se ne sia già andato di casa, se lo ritrova, invece, in soggiorno ancora in mutande.
Luca è un bel ragazzo di ventisette anni di cui non conosce praticamente nulla se non le particolari arti amatorie a letto. Anche lui si ricorda solo l’esuberanza fisica della donna che si ritrova davanti: in realtà è Maria, che viene scambiata per l’amica proprio davanti agli occhi esterrefatti della stessa Lucia. Inizia così un divertente “siparietto” in cui Lucia si diverte a interpretare la parte di Maria, considerata da sempre un po’ troppo bacchettona e giudicante. Questo gioco permette a entrambe di raccontare la propria verità o meglio visione che una ha dell’altra sotto lo sguardo allucinato del ragazzo, che si sente preso in giro, quando scopre l’intreccio in cui è stato messo in mezzo. Sa benissimo di essere immaturo ai loro occhi e di non conoscere ancora abbastanza il mondo, ma vuole aprirsi verso quell’inestricabile universo femminile. Non accetta, quindi, che le due amiche sentano il diritto di giudicarlo solo perché è giovane e si è lasciato andare con una donna più grande di lui. Non è un ragazzo, ma un uomo cresciuto da una madre autoritaria e da un padre per lo più assente, che ha dentro di sé tanta rabbia e allo stesso tempo tanta fragilità d’animo e vorrebbe far conoscere anche i suoi sentimenti e andare oltre l’apparenza.
Quindi chi è nel giusto e chi nel torto nei rapporti tra i due universi?
La Scena è una commedia ben scritta con cui la Comencini è riuscita a evidenziare con maestria e umorismo una profonda analisi dei rapporti tra uomo e donna, attraverso un continuo scambio di battute dal ritmo serrato e davvero ben scritto.
Il soggetto e la regia sono di Cristina Comenicini, mentre le scene essenziali e colorate e i costumi sono di Paola Comencini.