Saverio Marconi ritorno alla prosa


di Alberto Pellegrino

11 Ago 2013 - Senza categoria

Teatro: Recensioni

Tolentino (MC). Saverio Marconi è molto legato a Tolentino, perchè da qui è partito con la sua Compagnia della Rancia per introdurre in Italia con le sue regie il mondo del musical, per cui Tolentino è stata definita la piccola Broadway : E' un termine che mi è piaciuto molto dice Marconi perchè venne coniato ai tempi dello spettacolo A Chorus Line, che è stato il nostro primo grande successo, che ci ha fatto conoscere in tutta Italia: una compagnia di provincia che riesce a conquistare i maggiori teatri italiani . Questo successo continua dato che la Compagnia della Rancia ha debuttato a Milano il 24 marzo con il musical Happy Days. Tuttavia l'amore per il teatro di prosa è rimasto vivo in Marconi che ha voluto riprendere il ruolo di attore debuttando in anteprima nazionale nella Sala Grande di palazzo Benadduci a Tolentino con uno spettacolo da salotto riservato a 20 spettatori per ogni sera. Il testo messo in scena, con l'intelligente regia di Gabriela Eleonori, è intitolato Variazioni enigmatiche del grande commediografo francese Eric-Emmanuel Schmitt, che è stato una grande successo internazionale (interpretato da Alain Delon e Donald Sutherland). Marconi ha incontrato l'autore, quando di trovava a Parigi per curare la regia dell'edizione francese del musical Nine, andato in scena alle Folies Bergère. In quella occasione è scattato l'amore per questo testo e l'dea di metterlo in scena. La storia ha per protagonista Abel Znorko, uno scrittore Premio Nobel per la letteratura, il quale per il suo carattere chiuso e scontroso si è ritirato a vivere come un eremita in un'isola sperduta della Norvegia vicino al Polo Nord. Grande conquistatore di donne, portato a violare tutte le regole della società e della morale, nemico della mediocrità Znorko ha avuto come unico legame con il mondo l'unica donna che ha amato e con la quale per oltre dieci anni ha scambiato appassionate lettere d'amore che poi ha pubblicato in un volume divenuto subito un successo mondiale. Contrariamente al solito lo scrittore accetta di essere intervistato dal giornalista Erik Larsen (interpretato con bravura da Giampaolo Valentini) e da quel momento Znorko non ha più pace, vede crollare le difese costruite per difendere la sua solitudine che invece nasconde un'angoscia di vivere, la sua rabbia contro il mondo, la sua disperazione. I due si scambiano idee e confessioni, ma di confessione in confessione si svela tutta una serie di misteri che portano all'inatteso finale. Saverio Marconi è bravissimo nel disegnare il protagonista che prima si trincera dietro con ferocia dietro l'ironia e il disprezzo per l'umanità , ma poi rivela tutte le sue debolezze e angosce. Una novità questa per il teatro di prosa italiano che merita di essere vista anche per la sua originalità , l'umanità e la forza introspettiva dei due personaggi avvolti un enigmatico alone di mistero. A proposito del suo lavoro Schmit ha detto. Dopo anni, ho ricevuto centinaia di lettere che ponevano tutte la stessa domanda: cosa succede dopo l'ultima battuta? Non lo so altrimenti avrei continuato la storia. Ho scritto questa storia affinchè mi venga posta questa precisa domanda ed io possa non rispondere. Credo che un testo non si limiti al piacere e al momento della rappresentazione. Deve disturbare, sollecitare lo spettatore di questioni e di domande sulla rappresentazione e sul testo. Spesso gli spettatori mi hanno raccontato il seguito di Variazioni enigmatiche: in realtà non raccontavano una storia, ma se stessi. Mi trasmettevano le loro umane sensazioni su questa strana storia d'amore. E solo questo era il mio fine .
(Alberto Pellegrino)


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