Sant'Elpidio a Mare (AP): Sant'Elpidio (AP): successo del Festival Jazz 2002
Alessandro Andolfi
27 Ago 2002 - Commenti live!
Giunto alla terza edizione, il S.Elpidio Jazz Festival si conferma sempre di più come nuova realtà nel panorama dei festivals jazz della nostra penisola. Finanziato da imprenditori e dalle amministrzioni comunali di una neonata rete del jazz (JAZZNET DEL FERMANO), quest'anno la manifestazione è cominciata a Fermo con il concerto degli insegnanti dei corsi estivi di jazz che si tengono dal 2000 a S.Elpidio a Mare (AP). Tutti provenienti dal Berklee College Of Music di Boston, i musicisti Gregory Burk (p.), Lello Molinari (b.), Jon Hazilla (dr.), Garrison Fewell (g.), Rick Di Muzio (ts.) e Lisa Thorson (v.) hanno dato vita ad una serie di trio e duo dimostrandole proprie capacità strumentali ed una grande comunicativa con il pubblico. Attingendo a piene mani dagli “standards” americani hanno dato prova di maturità stilistica e di presenza scenica mandando in visibilio il pubblico con gli ultimi brani suonati in sestetto con la presenza in qualità di special guest del giovanissimo talento siciliano Francesco Cafiso (13 anni) al sax alto, vincitore del premio “Massimo Urbani” ed.2001 che, con il suo misto di tenerezza, simpatia ed un'impressionante talento musicale, ha aggiunto un tocco di magia alla serata.
Dopo gli americani è toccato ad un gruppo tutto italiano continuare il discorso musicale appena cominciato, e lo ha fatto con determinazione e consapevolezza l'Antonio Ciacca Quintet, formazione composta da Massimo Manzi (dr.), Danilo Gallo (b.), Antonio Ciacca (p.), Matteo Raggi (ts.) e Marco Tamburini (tp.). Interessanti le composizioni originali di Ciacca che hanno dato un colore diverso alla serata, discostandosi dalle troppo spesso ripetute esecuzioni di standards. Una sezione ritmica decisa ha fatto da appoggio ai solisti dei quali citiamo Marco Tamburini per la sua fantasia, freschezza e un bellissimo suono di tromba. Anche in quest'occasione, il giovane Cafiso (borsa di studio dei corsi estivi di jazz di S.Elpidio) è stato invitato sul palco e non ha disatteso le aspettative del numeroso pubblico che riempiva la piazza centrale di S.Elpidio a Mare.
Ed ora veniamo a quello che era l'evento più atteso del festival: il concerto del trombettista canadese Kenny Wheeler. Coadiuvato dagli insegnanti dei corsi jazz, ha dato vita ad un concerto memorabile regalandoci alcune sue composizioni a dir poco affascinanti. Giunto alla veneranda età di 72 anni (nasce infatti a Toronto nel 1930) ha dimostrato una grinta ed al tempo stesso una liricità ed una poesia uniche, facendoci sognare con il flicorno (spesso utilizzato all'estremo delle sue possibilità ) alternato alla tromba. La sua forte personalità (che a tratti ha messo in difficoltà i suoi colleghi) fatta anche di tenerezza (e di uno sguardo dolcissimo) ha permesso che nascesse un incontro (a mio avviso unico) con Francesco Cafiso, che, dopo aver suonato due composizioni del trombettista è stato richiamato sul palco dallo stesso Wheeler per chiudere il concerto con una insolita versione di “Blue Monk”. E' stato emozionante vedere due generazioni così distanti tra loro trovarsi a proprio agio grazie alla musica. Durante la serata hanno brillato particolarmente il tenorsassofonista Rick Di Muzio ed il giovane pianista Gregory Burk con due sue composizioni molto interessanti. Non da meno gli altri musicisti con un plauso alla voce di Lisa Thorson, leggera e cristallina che, con maestria, ha cantato alcuni temi all'unisono con Wheeler, nonostante le tonalità non proprio agevoli.
Passiamo all'ultimo appuntamento del festival che si è chiuso con un quintetto d'eccezione, tutto italiano formato da Lorenzo Tucci (dr.), Ares Tavolazzi (b.), Danilo Rea (p.), Fabio Zeppetella (g.) e Maurizio Giammarco (ts.). Il quintetto guidato dal sassofonista ha brillato per la freschezza degli arrangiamenti e per l'ormai indiscutibile talento dei nostri solisti che non hanno nulla da invidiare al jazz d'oltre oceano. Mattatore della serata un Danilo Rea in stato di grazia che, capace di suonare con ironia e non prendendosi sempre troppo sul serio, ha dimostrato cosa significa essere “artisti”. Una lode per il giovane batterista Lorenzo Tucci che , inserito in un gruppo di “star” ha dimostrato tutto il suo talento fungendo da cuore pulsante del gruppo e dialogando con il resto della band per tutta la serata.
Concludendo ,il Sant'Elpidio Jazz Festival, dopo le trascorse edizioni che hanno visto protagonisti Benny Goldson, Steve Grossman e Kenny Wheeler, il successo avuto finora ci fa ben sperare per le successive edizioni ed è per questo che gli auguro, un futuro splendente.
(Alessandro Andolfi)