“Romanzetto Marino” di Paolo Zagari, intervista all’autore


a cura di Vincenzo Pasquali

18 Ago 2023 - Interviste, Letteratura, Libri

In occasione dell’uscita dell’ultimo libro, il romanzo “Romanzetto Marino”, abbiamo posto alcune domande all’autore Paolo Zagari, scrittore, giornalista, regista di documentari, autore e regista televisivo, critico cinematografico.

Romanzetto marino è l’ultimo libro di Paolo Zagari, ambientato a Santa Severa, una località del litorale laziale, nel decennio 1969/1998. La forma, della più di classica commedia all’italiana, si mescola con il romanzo di formazione.

Uscito il mese scorso, per Mds Editore, Romanzetto Marino è stato nominato tra i primi dieci libri dell’estate dal settimanale Grazia (Mondadori).

Abbiamo intervistato l’autore.

L’INTERVISTA

Ho letto tutto d’un fiato il suo avvincente “romanzetto” che, mi è parso, racconti due storie parallele: quella del protagonista e quella di un tentennio decisivo per la storia dell’Italia; ambedue storie di formazione che sfoceranno in una “maturità” anagrafica alla ricerca di senso.

D. Nel trentennio (1969/1998) raccontato nel suo romanzo i ruoli, i modelli da accettare o contestare, che fossero in famiglia o nelle istituzioni erano piuttosto definiti e pertanto relativamente facili da gestire nella mente e nella prassi. Come vede il rapporto pubblico-privato nel contesto dei profondi cambiamenti della società contemporanea?

R. Il pubblico e il privato confluiscono senza distinzione nel nuovo flusso esistenziale che è la vita tecnologica. É notizia di questi giorni che una cantante appena uscita dalla camera operatoria dove aveva subito un delicatissimo intervento ha scritto un post per “rassicurare i suoi fan”. Qualunque emozione, qualunque scoperta, qualunque sentimento non matura all’interno della nostra coscienza e della nostra psiche, ma attraverso la panacea della condivisione. Il privato per esistere deve diventare pubblico. Romanzetto Marino comincia nel 1969, decisamente un’altra epoca con parametri e valori diversi. Né meglio, né peggio: diversi. È ambientato nel periodo di villeggiatura non a caso. Mentre durante l’anno il percorso di un ragazzo era in qualche modo irregimentato in uno schema prestabilito, scuola, compiti, sport, famiglia, Carosello, il periodo estivo trascorso in un ambiente più promiscuo e soprattutto meno controllato dalla “polizia famigliare” dava l’opportunità di essere liberi di affrontare il mondo. In sostanza era un approccio alla vita “puro” nel quale perdersi, avere paura, affrontare l’ignoto , superare i propri limiti confrontandosi solo con sé stessi, crescere, affondare di fronte alla propria inadeguatezza e a volte riscattarsi. Oggi attraverso la rete e i cellulari questa impostazione che racconto nei primi capitoli del Romanzetto, non esiste più.

D. Nel suo romanzo convivono sentimenti contrastanti quasi sempre connotati da ironia e amara comicità. Perché la scelta di una cifra formale tra la commedia e il racconto sentimentale che si alternano e/o si intersecano mirabilmente, spesso spiazzando il lettore?

R. Perché questo doppio registro è l’equilibrio secondo me perfetto per attraversare insieme al protagonista le tappe dell’educazione sentimentale di un ragazzo che diventa uomo. Ho cercato di rifarmi alla grande tradizione della commedia all’italiana, sia a quella più autentica e spontanea degli anni 70, dove il sentimento e la ferocia erano parti diverse di una stessa medaglia (esempio Il Sorpasso di Dino Risi), sia a quella più ponderata e sofistica, degli anni ottanta (un esempio La Famiglia di Ettore Scola) dove attraverso le vicende d’un nucleo famigliare si cerca di raccontare con la leggerezza la profondità della Storia.

D. Gli oggetti, le persone, le canzoni, i film, le pitture, le fotografie, lo sport… citazioni continue, sempre contestualizzate puntualmente, costringono il lettore di una certa età a ripercorrere la propria storia e il lettore più giovane ad una interessante ricerca di “testi”. Come sintetizzerebbe la contemporaneità dovendo scegliere 10 nomi-archetipi?

R. Ho difficoltà a stilare classifiche o elenchi, sono sopraffatto dal possibile e mi sembra sempre di escludere qualcosa di importante. Ma non mi sottraggo alla domanda. Ecco nomi o concetti che con ironia, ma non troppo, possono a mio avviso o potranno rappresentare la civiltà contemporanea: Cavallette, Chips sottopelle, serie tv, diete per l’immortalità, like, solitudine condivisa, guerra atomica, amore virtuale, sesso artificiale, reddito universale per la felicità astratta.

D. Ho appezzato molto, in “Romanzetto marino”, la sua capacità di sviluppare un linguaggio aderente all’età del protagonista che narra in prima persona gli eventi. Segno di grande padronanza linguistica e stilistica. Gli otto episodio, in effetti, potrebbero essere lo spunto per altrettanti romanzi. Ci racconti come nasce e come si sviluppa la trama delle sue opere sia da un punto di vista contenutistico che formale.

R. La ringrazio per la domanda che mi permette di affrontare un tema particolare della costruzione dei miei romanzi. Effettivamente gli otto episodi potrebbero rappresentare una serie televisiva perché sono storie chiuse e al contempo inanellate l’una nell’altra. Questa doppia funzione di unicità e di insieme, l’ho mutuata dal mio lavoro di regista televisivo nel quale avevo sperimentato una forma di montaggio che io chiamavo “modulare”. Il montaggio modulare in sostanza consisteva proprio nel dividere il reportage in tanti segmenti autonomi ma collegati l’uno con l’altro. In maniera che se ci fosse stata l’esigenza (cosa che capita assai spesso in un programma giornalistico televisivo) di un prodotto più breve, invece di tagliare qua e là (che tra l’altro è complicato e brutto esteticamente) toglievo direttamente un segmento (cioè una delle storie indipendenti) e il risultato finale rimaneva ugualmente coerente. Applicato al Romanzetto marino gli otto episodi sono moduli di un insieme (il romanzo in sé) che vivono di luce propria e possono essere rappresentati singolarmente, come fossero racconti o storie chiuse. Un romanzo modulare, appunto.

D. Per la sua formazione rimando all’intervista fatta in occasione dell’uscita di “Soli, bastardi e sentimentali” (MDS Editore, Pisa, 2019). In questa occasione, invece, vorrei parlare del suo rapporto con la televisione della quale, a pag. 105 del libro, a proposito delle riprese di una partita di tennis, dice: «Ma la tv deforma la realtà, la impreziosisce di punti di vista non reali (le inquadrature), la viviseziona (i rallenty), l’appesantisce (il commento), la mercifica (gli spot)». Lei, documentarista e inviato, ci aiuti a capire, dal suo punto di vista, come sta evolvendo questo potente media ora in concorrenza con le molteplici modalità di esperienza audiovisiva interattiva.

R. Siamo chiaramente in una fase di evoluzione se non addirittura rivoluzione. La televisione alla quale eravamo abituati non esisterà più. Come d’altronde il nostro modo di informarsi sta cambiando radicalmente. Un tempo ero un fanatico della lettura dei giornali cartacei, ma oggi che senso ha? Nessuno, se non un banale sentimento di nostalgia. Adesso con uno smartphone si può girare un documentario, dirigere un film, fare un telegiornale e organizzarsi un palinsesto. La televisione per essere centrale ha due strade: la qualità assoluta o il trash più volgare. O forse, più amaramente, l’unione delle due cose.

D. L’amore e l’amicizia, in tutte le declinazioni, è il filo conduttore del suo appassionante e appassionato racconto. La lettura lascia, da questo punto di vista, un velo di tristezza nel lettore più attento ma anche un desiderio di ricercare la sua essenza in ogni goccia di vita, anche nei momenti più brutali. A che punto è la sua “ricerca”, il suo “sogno” (così ricorrente nel suo romanzo)?

R. In questo libro nel quale si vive con passione, comicità e sentimento i vari passaggi della vita ci sono due capitoli in cui si parla chiaramente e specificamente dei valori attorno a cui girano le esistenze individuali: l’amicizia e l’amore. In “La presa del Roland Garros” due amici alla soglia dei trent’anni, appassionati di tennis e di Rivoluzione francese si accingono a un’impresa eroicomica che esalterà e sublimerà il loro rapporto. E proprio per questo, decideranno di non vedersi mai più… L’episodio che parla d’amore, “Il raggio di sole” racconta al contrario il momento esatto, la congiuntura astrale, quasi innaturale in cui il sentimento più misterioso del mondo, l’amore, si manifesta, irradia la sua luce magica sui protagonisti e sul mondo circostante. Entrambi gli episodi, specie se letti nell’insieme del romanzo, manifestano questa irrequietezza direi quasi leopardiana che si esplica nel difficile rapporto dell’uomo con la felicità che, come è ben noto, risiede nella ricerca spasmodica di essa e quasi mai nel raggiungerla. Per quanto mi riguarda il mio personale sogno consiste nel continuare nell’emozionante viaggio alla ricerca della felicità, sperando di non incontrarla mai.


Bio Autore

Paolo Zagari è nato a Roma nel 1962. Scrittore, giornalista, regista di documentari, autore e regista televisivo, critico cinematografico. Tra i suoi libri ricordiamo: Io Woody e Allen (edizioni Dedalo) vincitore del premio letterario Diego Fabbri, Smog e Il tradimento preventivo (Fazi Editore), Soli bastardi e sentimentali (di questo libro potete leggere sul nostro magazine la presentazione, unita ad una bella intervista all’autore: https://www.musiculturaonline.it/intervista-a-paolo-zagari-per-soli-bastardi-e-sentimentali/ n.d.r) e Fuori dall’algoritmo (Mds editore)

Tra i suoi documentari: Bosnia le radici spezzate, Los tanos, Castel Delirio, Il deserto degli affetti (terzo classificato al premio internazionale Luchetti), Il mercato delle braccia (vincitore del premio Ilaria Alpi), Terra di nessuno (vincitore del premio miglior reportage per Repubblica.it). Tra le sue trasmissioni in qualità di autore regista e inviato ricordiamo: Crash, Cronaca in diretta, Mondo di quark, Racconti di vita, Rai storia, Un mondo a Colori, Chi l’ha visto. Romanzetto Marino è il suo ultimo romanzo.

INFO

Paolo Zagari, Romanzetto Marino, Mds Editore, Avane (PI), 2023, ISBN: 9791280187284

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