Rita Botto canta la Sicilia al Blue Note
Silvio Sbrigata
1 Mar 2005 - Commenti live!
Milano Indubbiamente la protagonista della serata, per dicharazione esplicita della cantante, è stata proprio la Sicilia. E non è neanche la prima volta al Blue Note: basta andare indietro nel tempo solo di qualche mese, per ricordare i Donnafugata Wine&Music, Ivan Segreto ed il giovanissimo talento di Francesco Cafiso. Ieri è stata la volta di questa grande artista, che non ha certo dietro la potenza propulsiva di una major come la Sony, ma che nulla ha da invidiare ai più illustri colleghi. Rita Botto, è una cantante siciliana nata alle pendici dell'Etna: autodidatta, ricercatrice di suoni, bolognese di adozione, insegnante di canto nel capoluogo emiliano. Dotata di una voce prodigiosa, calda, estremamente versatile, capace di cantare, in una sorta di scat, velocissimi scioglilingua e di recitare, con grande trasporto, una poesia di Ignazio Buttitta. Sostenuta da una ragguardevole tecnica vocale, impreziosita, peraltro, dall'uso di vasi come casse di risonanza, per enfatizzare i suoni. A confermare la commistione di suoni caratteristici della Sicilia, ad atmosfere jazz di raffinata fattura, con Rita sul palco, Antonio Marangolo (lo conosce chi ha visto la precedente tourneè di Guccini) ai sax, Felice Del Gaudio al basso e alla chitarra acustica, Giampiero Burza alla chitarra, Ruggero Rotolo alla batteria (percossa spesso solamente con le mani), Massimo Tagliata alla fisarmonica e pianoforte. Oramai al secondo cd, Stranizza d'Amuri, ne interpreta al Blue Note, quasi tutte le canzoni, aprendo il concerto con Amuri Amuri, dando poi spazio alle sonorità orientaleggianti il sax soprano fa da padrone- di La Mavaria, ed ai ritmi gitani di Lu Matrimoniu. Molto nutrita la parentesi degli omaggi: a Domenico Modugno, nel decennale della scomparsa, con Lu Pisci Spada, a Franco Battiato con una sinuosa ed intensa versione di Stranizza d'Amuri, alla cantante folk Rosa Balistreri con Avò splendida ninna nanna dei monti Iblei-, ad Otello Profazio, musicista, cantante, cantastorie, poeta cosentino, noto per avere musicato tra le altre cose, alcune poesie di Ignazio Buttitta, con La curuna, e allo stesso poeta siciliano del quale propone, senza musica, Dimmillu Doppu. Vero e proprio capolavoro, Cu ti lu dissi, scritto dalla stessa cantante e poi, per finire, doverosa in una serata dedicata alla Sicilia, Ciuri Ciuri, con tutto il pubblico in piedi ad applaudire. Piccola curiosità : il testo di La mavaria Il Sortilegio non è originale, ma ottenuto mettendo insieme di formule magiche e incantesimi d'amore realmente usate fino a qualche decennio fa. Così come Scioglilingua, esilarante esercizio di velocità , è un collage di scioglilingua tradizionali siciliani.
(Silvio Sbrigata)