Ripatransone (AP): atti su Giovanni Da Ripa
di Renzo Pincini
11 Ago 2013 - Senza categoria
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Di Giovanni da Ripatransone, teologo e filosofo francescano vissuto nel XIV secolo, si ignora quasi tutto: la nascita, la morte, l'opera. Gli storici della filosofia lo liquidano con poche righe. Di lui sappiamo soltanto che ha insegnato alla Sorbona di Parigi e ha scritto un commento alle Sententiae (1158) di Pietro Lombardo, fino al Rinascimento, testo fondamentale per l'insegnamento della Teologia nelle Università . Nient'altro. Anche la sua città natale sembrava averlo completamente dimenticato, se non fosse per una lapide commemorativa voluta da Papa Sisto V e finita in chissà quale polveroso deposito. A spezzare la plurisecolare congiura del silenzio sul pensiero e sull'opera di Giovanni Plantadossi, questo il vero nome del teologo ripano, è il volume Giovanni da Ripa e dintorni (pagg. 160, lire 34 mila, editore Avagliano) che raccoglie gli atti del convegno svoltosi nell'estate '97 a Ripatransone.
La pubblicazione, a cura di Marta Cristiani, docente di Storia della Filosofia all'Università Tor Vergata di Roma, ha il merito di proporre all'attenzione degli studiosi e di un pubblico più ampio la figura di un pensatore di estrema complessità , non a caso veniva chiamato doctor supersubtilis, profondo conoscitore dell'opera di Duns Scoto, autore di ardite riflessioni sull'esistenza di Dio e sulla possibilità logica di un mondo infinito. Una tesi del tutto originale che affermano gli studiosi – mette in crisi, molto prima di Galilei e di Copernico, la dominante concezione aristotelica-tomista del tempo.
La pubblicazione – l'unica in Italia dedicata al teologo – contiene, oltre a un interessante saggio di Marta Cristiani, contributi di studiosi, come Leonardo Sileo, Valeria Sorge, Carlo Dolcini, Roberto Lambertini, Francesco Bottin, Alessandro Ghisalberti.
(Comunicato Stampa)
(Renzo Pincini)