Recensione di “Abroad” degli Elettrotape
a cura di Felice Capasso
4 Mag 2023 - Dischi
Presentiamo l’EP “Abroad”, uscito recentemente, debutto della band italo-austriaca Elettrotape.
(foto Matteo Mangherini)
Uscito venerdì 28 Aprile “Abroad”, EP di debutto della formazione italo-austriaca Elettrotape, anticipato dai singoli Cold Winter e dall’ultimo Wrong Question.
“Abroad” è una prima raccolta di brani che mostra uno spaccato del variegato repertorio di questa nuova band, fornendo infatti un’idea dei diversi background dei quattro musicisti, ma allo stesso tempo sottolineando la nuova identità comune come Elettrotape.
Gli Elettrotape hanno trovato il proprio spazio in quel panorama caratterizzato da elettro-pop, synth-rock e vibrazioni anni ’80: il risultato è un moderno approccio wall-of-sound e un po’ di glitter, creando paesaggi pop elettronici – sia in studio che sul palco – irresistibili e intensi.
Il titolo scelto per questo primo lavoro sottolinea la quintessenza della band che ha dato vita alla loro esistenza e che la rende ancora possibile: “Abroad” significa da un lato l’essenza e la condizione della band – la loro possibilità di esistere – dall’altro la comune nostalgia per la distanza, per essere spesso on the road.
Questo primo EP rappresenta per gli Elettrotape un punto di partenza che stabilisce la loro identità, il loro primo melting pot artistico, rivelando frammenti di direzioni future e lasciando loro spazio per una libertà di sperimentazione illimitata.
Metropoli straniere, paesaggi brillanti, vibrazioni malinconiche, notti inebrianti, un oscuro sogno febbrile, desideri inespressi, spirito di ottimismo, riflessione interiore.
Ma analizziamo traccia per traccia tutto l’EP:
Wrong question ci offre dei refrain magnetici e roboanti allo stesso tempo con un cantato femminile che addolcisce i sound marziali di accompagnamento. Mi viene da pensare subito a sonorità electro pop in stile Chvrches.
Cold winter, per le sonorità più retro wave e anni 80, mi fa pensare pure a Danz (Computer magic). Qui le sonorità marziali di Wrong question non ci sono e il sound esce più morbido, vellutato.
Slow presenta questa sorta di “organo” electro iniziale tanto massiccio con cantato di accompagnamento. Veramente suggestivo l’esordio. Evocativo come pezzo e molto atmosferico, ambient. Bella la dinamica, come cresce e si evolve il pezzo…
Empty pool segue il solco retro wave di Cold winter ma con qualche tratto più duro. Bello lo stacco che ci ricorda, tra l’altro, che questa band sa come curare il songwriting.
Livello tecnico sicuramente buono: alcuni suoni escono imponenti, altri tanto nitidi. Buon lavoro sia di sound design che di master. Tanto buono pure il mix. Le soluzioni trovate sono azzeccate e si nota pure una certa inventiva.
Colin per il suo estro dancey è quello che più mi piace della serie e mi sento di consigliare alla band di dirigersi verso questa direzione perché serve essere cool e pimpanti come una ballerina sul cubo che sa essere tanto sensuale. Comunque, tutto il disco mostra diverse impressioni sonore ben legate fra loro, diverse impressioni sonore che sono senza dubbio dimostrazione dei diversi background musicali dei membri della band che ben si amalgamano.
Di Cold winter c’è anche la versione remix con un synth scuro a fare da asse portante e ancora tanto mood dancey.
Di livello internazionale Elettrotape che con questo loro “Abroad” sono molto adatti ad un pubblico al di fuori delle terre italiche. Questo non toglie che, secondo me, troveranno tanti adepti anche qui nel nostro paese. Perché? Perché quando un prodotto musicale è ben confezionato e spigliato di sicuro può/deve far breccia nei cuori delle persone nei live nei quali sarà presentato, magari con la giusta verve e puntando sui due ultimi pezzi citati…
WEB:
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