Recensione del nuovo album dei GRANATO “Canzoni per giovani adulti”
a cura di Felice Capasso
18 Gen 2022 - Dischi
New wave e tematiche sociopolitiche, “Canzoni per giovani adulti” è il nuovo album del duo romano GRANATO, in uscita per Aventino Music, in bilico fra elettronica, rock e pop.
Scritto, arrangiato e prodotto da Francesco Bianco (voce, chitarra ed elettronica), Alessandro Cicala (chitarra ed elettronica) e Dario Giuffrida (batteria, elettronica, mixing e mastering) quando ancora in trio, prima che il batterista lasciasse la band, “Canzoni per giovani adulti” è un lavoro variegato e eterogeneo, che passa dai ritmi quasi dancedi La camera di Viola a brani intimi come Di nuovo, dai territori più vicini al rockdi La giostra all’elettronicadi Enter price.
“Canzoni per giovani adulti” su Spotify: https://open.spotify.com/album/3SpHa6ZZ5KqQQJQqX7EjdB?si=54Qf5rLjTt268DVWdLp8ng&utm_source=copy-link
Analizziamo i vari brani del disco:
La camera di viola da inizio al tutto con questo refrain martellante e sonorità che fanno pensare a qualcosa dei Depeche Mode. Poi arriva un beat accennato e un cantato come perso nella nebbia. Poi la canzone si “apre” e mostra la sua potenza sonora conferita soprattutto dall’elettronica.
Segue Il tempo libero. Qui arrivano impressioni rock e un cantato che mi fa pensare al maestro Battiato. Tanta cura per il songwriting. Una canzone che mostra tanto appeal Il tempo libero con questi versi ripetuti in modo ossessivo e stacchi che giudico davvero magnifici e viaggianti. Una sorta di post-rock/alternative rock tanto intrigante.
La giostra propone altro refrain electro ipnotico con cantato di supporto. Poi la trama sonora si evolve e si arricchisce anche di una batteria che si sposa con il refrain dell’esordio canzone. Io continuo a pensare ai Depeche Mode, ma dei Depeche Mode “stravolti e ripensati”. Infatti, ogni tanto questi passaggi presi in prestito al trip hop sembrano farli diventare quasi Massive Attack (dico questo pensando alla ritmica ed alcuni synth). Le trame più rock sembrano dirigere il sound verso i CSI di Ferretti. Tanto dreamy ed onirico il finale di canzone.
Di nuovo offre un beat tanto interessante con arpeggio ed inserti electro: una sorta di God is an astronaut tanto mentale e penetrante. Qui la mente va proprio lontano…
Complessità comincia con altri refrain magnetici. C’è proprio un’abilità in questa band a comporre refrain electro tanto ammalianti. Molto buona la produzione, forse da migliorare il mixing e il master, non ottimali.
Enter price è acquoso a mio giudizio, il pezzo che più mi stuzzicato. L’arpeggiatore di sottofondo sostiene in modo magnifico la trama musicale complessiva e il songwriting sempre tanto riuscito, indovinato. A volte seguire la progressione dei pattern sonori è davvero una goduria. Un pezzo strumentale bello, davvero bello. Segue “In macchina” e torna il cantato, tanto evocativo. Anche qui penso a God is an astronaut. “Grano” chiude il tutto con questo suo suono rilassante, ritmato e sicuramente pure allusivo.
Insomma, i nostri propongono un post-rock contaminato con electro-pop/synth pop, una proposta sicuramente degna di rilievo nel panorama indie italico, una proposta che punta verso la sperimentazione, verso l’ibrido. Tanta cura anche per i testi, molto profondi. Perché l’arte deve senza dubbio servire anche a riflettere sul mondo nel quale si vive pensando a queste parole della band: «Parliamo di situazioni reali tenendo conto del contesto storico, economico e sociale nel quale viviamo, governato da un neoliberismo incarnato dal capitalismo globalizzato». E l’elettronica tanto ben congegnata ed “ricamata” è opportuna ad “accompagnare” i testi.
Granato è una perla sonora da assaporare lentamente, da assimilare piano piano per portare la nostra mente verso luoghi sconosciuti o per provare emozioni e sensazioni inusitate…
BIOGRAFIA
In bilico fra la musica sintetica e gli strumenti classici del rock, i Granato sono un duo elettronico di stanza a Roma formato dai musicisti e compositori Francesco Bianco (voce, chitarra, elettronica), Alessandro Cicala (chitarra ed elettronica).
Nati come trio (insieme al batterista e produttore Dario Giuffrida), pubblicano nel 2017 l’album “Corrente” (Kappabit Music): «“Corrente” è un disco difficile da racchiudere in un genere preciso; nasce laddove si uniscono il rock e l’elettronica. È uno sguardo sul mondo da dentro il mondo, una lotta per la creazione di “possibili equilibri alternativi”. Un percorso di scoperta e di crescita, una riflessione sulla condizione attuale del fare musica e sul come porsi per far sì che il pubblico possa comprendere e l’artista esprimersi. Il disco porta con sé le riflessioni sul contesto sociale che ci circonda: il violento predominio delle ideologie occidentali sul resto del mondo, il rapporto uomo-macchina, il rapporto tra interiorità ed esteriorità, alcune delle conseguenze del modello sociale capitalista e consumista»
Alla pubblicazione di “Corrente” segue il Corrente Tour, che li porta in giro per l’Italia e li vede protagonisti sui palchi di vari festival quali Wishlist, Evol, Metro core, Teatri di Vetro, Transponder happening, Troppo tempo perso e Meeting del Mare.
Fra le varie esperienze da menzionare, i Granato hanno partecipato alla Giornata della Musica del MEI a Matera e hanno ricevuto una menzione d’onore al Premio Buscaglione Sotto il cielo di Fred; sono stati semifinalisti al Social Music Contest di Crotone e hanno partecipato alle selezioni di Sanremo Rock e Rock Targato Italia.
Dopo l’intensa attività live del Corrente Tour, la band torna nel 2020 con due singoli/video: Europe” (lanciato in anteprima esclusiva su OndaRock e menzionato tra i singoli di luglio 2020 consigliati dallo Sherwood Festival) e Ultra, entrambi rimbalzati da decine di riviste di settore, italiane ed estere, come ExitWell, MEI – Meeting degli Indipendenti, Italia Rock, Relics – Controsuoni, Radiocoop, il quotidiano Il Mattino e il magazine francese Home Cooking Share.
“Canzoni per giovani adulti” (realizzato insieme a Dario Giuffrida, che ha lavorato anche su missaggio e mastering) è il loro nuovo album, che li porta a virare verso una elettrowave ispirata tanto ai Kraftwerk quanto a prodotti nostrani quali i lavori dei primi anni ’80 di Matia Bazar e Franco Battiato o, ancora, a quelli che furono i Bluvertigo di “Zero” o al cantautorato elettronico dei Baustelle, in una mistione di elettronica e pop mediterraneo: «I testi parlano del mondo che ci circonda, di situazioni reali ma generalizzate, a tratti simboliche; parlano dell’idea di libertà, ma anche di esperienze intime e esistenziali».
WEB
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