Recensione del film “Muori di lei” di Stefano Sardo
di Francesca Bruni
26 Mar 2025 - Commenti cinema
È uscito nelle sale cinematografiche “Muori di lei”, il film diretto da Stefano Sardo e interpretato, tra gli altri, da uno straordinario Riccardo Scamarcio e dalle bravissime Mariela Garriga e Maria Chiara Giannetta. Abbiamo posto un paio di domande al protagonista del film.
(Photo credit Paolo Ciriello, dove non indicato altro nome)
È uscito nelle sale cinematografiche, il 20 marzo, il film “Muori di lei” con la regia di Stefano Sardo, un thriller noir sentimentale con un cast di grandi attori, tra cui Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga e Maria Chiara Giannetta.
La trama è ambientata a Roma durante il periodo del lockdown; la storia è incentrata su tre protagonisti principali: Luca, interpretato da un intensissimo Riccardo Scamarcio, professore tormentato e con varie frustrazioni, Sara (Maria Chiara Giannetta), moglie di Luca, infermiera alle prese con il periodo Covid in ospedale a soccorrere vite umane. Tutto si complica quando arriva la vicina di casa Amanda (Mariela Garriga), bellissima e sensuale che ammalierà mentalmente e fisicamente Luca, il quale si lascerà trascinare in un vortice passionale che lo porterà in un tunnel pericoloso.


Lo spettatore viene coinvolto e, a tratti, sviato verso momenti di intenso erotismo, entrando in un vortice inaspettato in cui si ritrova, all’improvviso, il pacifico e bello Luca.
Tutta la pellicola è basata sulle tematiche del desiderio e dell’inganno, affrontate dal regista Stefano Sardo in maniera accattivante e coinvolgente.



Le ambientazioni noir rievocano aspetti del cinema del regista David Lynch, esplorando desideri che emergono dalla mente più profonda, in questo caso quella di Luca, tra finestre socchiuse e la tendenza a spiare l’altro per conoscere sé stessi e liberarsi dalle proprie repressioni. Ma attenzione, perché si può finire in un vicolo cieco e pericoloso.


“Interpreto un uomo – afferma Scamarcio – che vive all’ombra di un padre eroico, in questa casa regalata dal suocero come un gattone che vorrebbe essere un leone, un uomo comunque lontano da me. Poi nella sua vita arriva qualcosa che l’attrae e dal romanticismo si passa al thriller”.
Il film esplora tematiche legate alla nostra società e all’esistenza umana, come la fecondazione assistita, la solitudine, la passione e il desiderio di sentirsi vivi, mettendo in luce come paure e desideri repressi possano condurre al pericolo e a una strada senza ritorno, rovinando la vita di una persona.



Le musiche rappresentano la personalità tormentata ed estremamente labile di Luca, la cui interpretazione di Riccardo Scamarcio è eccellente ed in questo ruolo rappresenta una personalità sorniona, in realtà molto differente dai ruoli interpretati durante la sua carriera, da bello e “maledetto”.
Afferma l’attore in conferenza stampa: “faccio un uomo mite, un gattino che vorrebbe essere un leone, comunque un personaggio lontano da me”. Ma poi quando gli viene chiesto cosa ha provato da uomo del sud in questo ruolo, glissa le risposte e dice ironico rivolto ai giornalisti: “Sono un gattino, non mi fate diventare un leone”.



A proposito delle musiche del film, il regista Stefano Sardo racconta nei particolari le scelte adottate: “per le Musiche di Muori di Lei sono partito per prima cosa dalle canzoni che avevo inserito nel copione, come faccio sempre, abbinandole alle scene già molto prima che il film esista. Di solito quando penso a un film creo una playlist in cui butto dentro alla rinfusa tutte le canzoni che hanno a che fare in qualche modo con un tono possibile del racconto. Poi man mano che scrivo quel tono si definisce ulteriormente, comincio a scartare alcune strade e a preferirne altre, il progetto “musiche del film” prende forma. Qui avevo una certezza: la canzone dei Verdena da cui ho “rubato” il titolo del film (in realtà il brano si chiama Muori Delay ma la pronuncia è la stessa). Dovevo assicurarmi da subito di poterla includere nel film, e quando l’ho fatto è stato naturale immaginare che il suo riff potentissimo sancisse l’attacco della sequenza titoli di testa (per la quale ho usato un corto di un vero genio dell’animazione italiana, Donato Sansone). C’era un lato rock nel mondo musicale del film a partire dai titoli di testa fino a quelli di coda affidati a un pezzo storico dei Diaframma, L’odore delle rose: è il mondo degli ascolti di Luca, uno con le t-shirt dei Sonic Youth e dei Flaming Lips, che va d’accordo con l’allieva che suona i Verdena (di nuovo!) alla chitarra – Trovami un modo semplice per uscirne, è il brano –, che ascolta Io sto bene dei CCCP-Fedeli alla linea quando passa l’aspirapolvere. Ma sopra e intorno al mondo degli ascolti di Luca c’è la musica che dà un sound al film, che ne determina l’atmosfera, e lì volevo che ci fosse sempre qualcosa di percussivo, di caraibico, di tribale, anche se in forme occidentalizzate e minimal. Era il modo per raccontare il desiderio istintivo per Amanda. In questa chiave rientrano i Sudan Archives di Nont For Sale, il brano con cui Amanda balla alla finestra, o Kandy di Fever Ray – nella sequenza di montaggio del sesso – o So many things (to feel guilty about) della Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp. Su questa tribalità rarefatta, postmoderna, insinuante, ho chiesto a Francesco Cerasi di lavorare per la colonna sonora originale. Mi era piaciuto il suo stare in bilico fra i generi nel lavoro fatto per la serie Bad Guy, gli ho dato reference varie, da White Lotus a Punch Drunk Love. Credo abbia fatto un lavoro molto raffinato ed efficace. Il sound non cancella la vena ironica del film né butta in caciare la parte più noir/thriller non prendendola sul serio: surfa fra i due toni con grande abilità ed eleganza”.




Riccardo Scamarcio ha dato nuovamente conferma di essere un attore camaleontico, che sa interpretare al meglio ogni tipo di ruolo.
Anche il resto del cast è eccellente, tutto si incastra perfettamente, musica, ambientazioni e personaggi sono racchiusi in un mondo labile ed individualista in cui ognuno gioca perfettamente le proprie pedine, dove l’inganno e la vulnerabilità portano a disastri irreparabili.
Ho posto un paio di domande a Riccardo Scamarcio che gentilmente ha così risposto:
D. Il filo conduttore del film “Muori di lei” è il desiderio e l’inganno; quanto, dal suo punto di vista, la passione può stravolgere l’esistenza di una persona?
R. la passione è un elemento importante e necessario nella vita di un essere umano e deve essere vissuta e coltivata perché ti aiuta a crescere emotivamente e cerebralmente. Ma bisogna anche saperla gestire per non esserne fagocitati. Lo dice il sottotitolo del film.
D. Ci sono aspetti della personalità del protagonista del film Luca che rispecchiano il suo modo di essere?
R. il protagonista del film vive una vita, quella di insegnante, che ritiene non adeguata a quello che ha intorno a sé. Il padre che muore da eroe salvando dei bambini da un incendio, la moglie medico che si ritrova a fronteggiare la pandemia del covid con turni lunghissimi in ospedale. Ha quindi bisogno di fare qualcosa che lo emozioni. Io credo di avere una personalità diversa da quella del personaggio di Luca che interpreto.
SCHEDA DEL FILM “MUORI DI LEI”
- Regista: Stefano Sardo
- Attori: Riccardo Scamarcio, Mariela Garriga, Maria Chiara Giannetta, Giulio Beranek, Francesco Brandi, Paolo Pierobon, Federico Mancini
- Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller
- Anno: 2025
- Paese: Italia, Serbia
- Durata: 99 min
- Distribuzione: Medusa Film
- Sceneggiatura: Stefano Sardo, Giacomo Bendotti
- Fotografia: Francesco Di Giacomo
- Montaggio: Sarah McTeigue
- Produzione: NightSwim, Medusa Film




MATERIALI DI APPROFONDIMENTO
Note di regia
Da tempo volevo fare un film sul desiderio: è un elemento dirompente nelle nostre vite eppure, nel cinema italiano latita, come se non ci si interrogasse più su quel grumo di energie oscure che ci abita, maschi e femmine. Muori di Lei parla di un ‘uomo che guarda’: sposato con una donna più ricca di lui, superata da poco la boa dei quarant’anni, Luca è un insegnante in crisi che durante il lockdown si ritrova a far da spettatore della vita di Amanda, la nuova vicina, e decide di rompere la distanza che li separa, con conseguenze disastrose. Ho cercato un tono in bilico tra noir, thriller e commedia romantica: amo quel cinema anni ’80 a cavallo tra i generi in cui un uomo qualunque viene travolto da qualcosa di travolgente; mi sono trovato a percorrere una strada simile, mentre decidevo di ambientare questo film (scritto con Giacomo Bendotti) durante il lockdown del 2020. Il momento epocale della nostra generazione ha rappresentato per molti l’occasione di un impietoso bilancio esistenziale, un vuoto di senso che lo rendeva l’arena perfetta per questa storia. Da quel vuoto Luca prova a scappare, ma le cose presto sfuggono al suo controllo in modo inaspettato. (Stefano Sardo)



Stefano Sardo
Nato a Bra nel ‘72, Stefano Sardo è tra i più affermati sceneggiatori italiani. Con Alessandro Fabbri e Ludovica Rampoldi è il creatore della serie Sky 1992–1993–1994. Con lo stesso trio ha firmato le tre stagioni dell’adattamento italiano di In treatment (Sky) e, per il cinema, La Doppia Ora (concorso a Venezia nel 2009) e i due film de Il Ragazzo invisibile diretti da Gabriele Salvatores. Da solo o con altri ha scritto film (Tatanka, Workers – pronti a tutto, i Milionari, Monolith, Il Divin Codino, La Cena Perfetta, Cattiva Coscienza) e serie tv (L’arte della gioia per Sky, i Leoni di Sicilia per Disney+, Careme, the King of Chefs per Apple+, La Nuova Squadra e Il Sistema per Rai Fiction, il 13mo Apostolo per Mediaset). Dopo aver diretto un documentario nel 2013 (Slow Food Story, per Indigo film) nel 2021 ha esordito alla regia di un film di finzione con Una Relazione, un romance presentato alla Giornate degli Autori a Venezia da lui scritto (con Valentina Gaia) e prodotto. Muori di Lei, da lui scritto (con Giacomo Bendotti) e prodotto (con Ines Vasiljevic) per Nightswim/Medusa, è la sua seconda regia cinematografica. Con la socia Ines Vasiljevic dirige Nightswim, casa di produzione con diversi titoli all’attivo (Una Relazione, Io e il secco, Ipersonnia, Gli Indifferenti, Like me back, Il primo figlio). Ha pubblicato svariati racconti e romanzi: L’America delle Kessler (ed. Arcana, 2002), i due romanzi de Il Ragazzo invisibile, (Salani, 2014 e 2018), e Una Relazione (ed. HarperCollins 2021). Precedentemente alla carriera di sceneggiatore e regista, da musicista ha scritto e cantato canzoni con i Mambassa – band nata nel ’95 con 6 album all’attivo.