RÉVOLUTION: uno spettacolo ipnotico sulle note di Bolero
di Elena Bartolucci
10 Ago 2012 - Commenti danza, Danza
Civitanova Marche (MC) – Mercoledì 8 Agosto 2012, in prima esclusiva italiana il Teatro Rossini ha visto portare in scena lo spettacolo Rèvolution, una coreografia di Olivier Dubois, che ha avuto l’onere di porre fine alla ricca rassegna di quest’anno di Civitanova Danza.
Dubois, danzatore francese che ha iniziato la sua attività creativa nel 1999 e che insegna e tiene numerosi workshop in contesti molto diversi, tra cui la National Opera House di Vienna, la Athens National School e la Cairo Opera House. Come perfomer, ha lavorato con vari artisti quali Sasha Waltz, Jan Fabre, Cirque du Soleil e Angelin Preljocaj.
Lo spettacolo in questione si è aperto sulle primissime note del famoso Bolero di Ravel, le quali hanno accompagnato per un terzo dell’esibizione le dodici ballerine, che, a un ritmo quasi martellante, hanno semplicemente girato all’unisono intorno a ciascuno dei pali da lap-dance. Parte del pubblico, infastidito dal fatto che lo spettacolo non desse cenno di decollare in qualche piroetta o accenno di danza diverso, ha mostrato tutto il suo disappunto con fischi e un continuo vocio di sottofondo. Poi a un tratto l’esibizione ha visto un cambiamento di marcia. Non solo la musica ha mutato leggermente tempo, ma anche le ballerine sono come uscite da uno schema: alcune hanno rallentato il loro ritmo di marcia e altre si sono fermate per poi riprendere tutte insieme la loro danza circolare. Il palo era come incollato alle loro mani ed era l’unico elemento che accomunava queste donne così simili nei colori (tutte di nero vestite), ma così diverse nell’aspetto fisico.
Indiscutibile la bravura di queste danzatrici nel riuscire a mantenere sempre lo stesso ritmo e nell’eseguire ogni piccolo cambiamento nei movimenti in modo così sorprendente come in un gioco degli specchi. Donne solidali, silenziose (anche se nell’ultima parte hanno accennato a come delle grida di sfogo), a tratti erotiche, alle prese con un atto creativo che è insieme arte e resistenza. Come specificato dallo stesso coreografo Olivier Dubois, lo spettacolo è un ritratto del corpo come mezzo per indagare e riflettere il presente. Queste donne è come se rappresentassero una voce fuori dal coro che vuole uscire dai dettami del mondo odierno basato sull’omologazione. Con tutta la loro caparbietà e resistenza hanno mostrato un atto di coraggio e hanno fatto vedere quanto sono forti. Alla fine anche gli spettatori più ostici che erano rimasti vittime dalla pesantezza iniziale di queste due ore di spettacolo danzante si sono sciolti in un profluvio di applausi.
Le danzatrici della serata sono state: Marie-Laure Caradec, Marianne Descamps, Pascale Franco, Karine Girard, Carole Gomes, Soleil Koster, Isabelle Karzi, Vanessa Leprince, Clèmentine Maubon, Aurèlie Mouilhade, Stèphanie Pons e Sandra Savin.
Gli arrangiamenti musicali del Bolero di Maurice Ravel sono stati creati da Françoise Caffenne e le luci sono state curate da Patrick Riou.