Presentiamo il bellissimo disco di Clemente “I confini del giorno”


a cura della Redazione

18 Set 2020 - Dischi

Uscito il 17 settembre, per La Stanza Nascosta Records, il quarto lavoro discografico del cantautore, poeta e pittore Clemente, “I confini del giorno”. Ve lo presentiamo e ve lo facciamo raccontare dallo stesso autore, traccia per traccia.

A distanza di quattro anni dal precedente “Canzoni nel cassetto” (Etichetta Controrecords) il cantautore, poeta e pittore di Castelvetrano (TP) Clemente – naturalizzato ligure – torna a far sentire la sua voce con l’album “I confini del giorno”, quarto lavoro in studio uscito il 17 settembre per La Stanza Nascosta Records.

L’album, distribuito su tutte le maggiori piattaforme di distribuzione online, è disponibile anche su supporto fisico.

“I confini del giorno” – spiega il cantautore – racconta una storia d’amore lunga circa dieci anni, riassunta, ipoteticamente e metaforicamente nell’arco di una giornata. Da una notte tormentata e irrequieta a una notte più serena, o forse solo più consapevole: due notti intese come confini del giorno; quei confini che, in senso figurato, rappresentano i limiti o gli ostacoli che incontriamo fuori e dentro di noi, nel cammino della vita. Un’alba, col suo bagaglio pieno di sogni, e poi una promessa, una crisi, un abbandono, un perdersi e cercarsi, una nostalgia e un tramonto: l’ora magica della riconciliazione con se stessi, con l’amore e col mondo. Infine, di nuovo la notte. E ricominciare”.

I confini del giorno è un corposo concept album sul tema dell’amore, fatto poetico ed esistenziale per eccellenza, e delle sue infinite sfumature, che albergano in uno spazio-tempo dalla campitura fortemente allegorica.

Scuola genovese e tradizione folkloristica irlandese, anima andalusa e le sinuose melodie della bossa nova convivono in un album dalle sonorità eterogenee, nel quale inattese virate pop-rock si alternano a tentazioni blueseggianti e incursioni liricheggianti.

A fare da collante è una scrittura soffusamente intimista, elegante per vocazione, impreziosita da coloriture jazzy e godibilissima nelle frequenti divagazioni easy listening.

Clemente costruisce con sapienza un’affascinante simbologia degli inizi, della fine e dell’eternonella quale l’io biografico sembra arretrare, confluendo in un alfabeto esistenziale condiviso, in perenne ridefinizione.

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Bio

Antonio Clemente è cantautore, poeta e pittore. Ha all’attivo l’EP “Infinito” (Etichetta Videoradio, 2011) e gli album “Davvero” (Autoprodotto, 2012) e “Canzoni nel cassetto” (Etichetta Controrecords, 2016).

Nel 2011 una sua poesia dal titolo Mal d’Africa viene inserita nell’antologia dei poeti italiani contemporanei Haber Artem, (Aletti Editore). Ha pubblicato le raccolte poetiche Fiori di strada (Maremmi Editore) e Terra di Nessuno (Medinova, 2016).

“I confini del giorno” traccia per traccia: l’album raccontato dal cantautore

“I confini del giorno” (La Stanza Nascosta Records, 2020) è un concept album che nasce dalla necessità e dal desiderio di esprimere le intense e contrastanti emozioni che possono scaturire da una lunga e tormentata storia d’amore, ma che finisce per tradursi anche in una approfondita riflessione introspettiva, su se stessi e sul proprio modo di essere e di amare.

Quando ho raccolto le canzoni da registrare (composte tutte negli ultimi 15 anni) mi sono accorto che, messe in un certo ordine, effettivamente esse raccontavano una storia.

Poco importa se nello specifico – essendo io sempre molto autobiografico nella scrittura – la storia in questione è quella tra me e mia moglie…potrebbe essere la storia di chiunque.

Ad ognuna delle parti della storia corrisponde a una canzone, ma anche un preciso momento temporale, uno stato d’animo ed una particolare fase di un giorno solare.

È una storia lunga circa dieci anni riassunta, ipoteticamente e metaforicamente nell’arco  di una giornata. Da una notte tormentata a una più serena e consapevole. I “confini del giorno” del titolo sono quindi le due notti poste all’inizio e alla fine della narrazione, ma in senso figurato anche tutti quei limiti o ostacoli che incontriamo fuori e dentro di noi, durante il cammino della vita.

Tutto parte da un’introduzione che evoca, come una voce fuori campo, un bisogno di pace e libertà interiore.

In (Notturna) una incalzante e sofferta notte diventa un vero e proprio stato d’animo.

Svegliami – la canzone volutamente più ermetica, graffiante e per certi versi politica del disco- descrive un delirante incubo.

Si continua con un risveglio e un Buongiorno, il mattino che dà il via al giorno e alla storia d’amore, in modo semplice e sognante.

Ne I confini del mondo (bossa nova – quasi title track del disco – in cui duetto proprio con mia moglie Talitha Knight) la coppia si promette di superare ogni ostacolo e andare appunto oltre ogni confine; in Lontani subentra invece la triste consapevolezza che, dovunque si vada e comunque sia, in un rapporto a due, in fondo, si rimane sempre distanti e soli.

Con te, che racconta il momento della crisi, esprime, a dispetto di un arrangiamento molto dolce, rabbia e recriminazione per una storia finita, paradossalmente, nonostante l’amore.

Canzone a metà (metà-canzone – in quanto parla di se stessa – composta da due metà e posta a metà del disco e quindi a metà della giornata) vuole disegnare un momento di evasione solitaria, di malinconico ripiegamento su se stessi, tipico del meriggio (“meriggiare pallido e assorto”, scriveva Montale).

Cuore invece è un vero e proprio dialogo con se stessi e con la propria parte sentimentale, quasi un tentativo (assolutamente vano) di ragionare con la propria parte irrazionale.

Nostalgioia parte dall’idea che, se si ha nostalgia di qualcosa che si è vissuto, è perché l’esperienza è stata importante o comunque bella.

Quindi la canzone e il calembour del titolo esprimono l’aspetto gioioso e positivo della nostalgia, e, nel contesto della narrazione, questa nostalgia è rivolta naturalmente verso la persona amata.

L’ora magica è l’ora in cui inizia il tramonto, magica in quanto “sembra tutto possibile”, anche innamorarsi o, in questo caso, rinnamorarsi, ma anche riconciliarsi con se stessi e con il mondo circostante.

Due come noi è una classica canzone d’amore che esprime quanto sia difficile stare insieme e contemporaneamente preservare il proprio individuale e complesso modo di essere, conciliare le incompatibilità, raggiungere un equilibrio di coppia.

Amaranto è un vigoroso irish folk e dipinge l’ultima fase del tramonto, poco prima della notte, quando il cielo si colora di rosso amaranto e maturano ulteriori consapevolezze, come ad esempio il fatto che “amore è anche amare se stessi per non morire”.

Non necessariamente una sofferta rinuncia alla propria individualità, quindi: se non ami te stesso, in sostanza, non puoi amare nessuno.

Questa note è una canzone al sapore di flamenco spagnolo, tango argentino e vagamente arabeggiante, in cui è racchiuso il sunto di tutto il disco: nel brano vengono ripercorse tutte le fasi della storia, le sue evoluzioni e complicazioni, per giungere finalmente a una più ampia serenità e consapevolezza.

Ciò che mi piace immaginare è che, a questo punto, la storia possa ricominciare di nuovo da capo, come in un ciclo continuo e infinito, ripartendo quindi dal desiderio (o illusione) di libertà dell’introduzione (Intro) per riprecipitare nell’incubo della notte, confluire in una ulteriore invocazione di risveglio, e cosi via.

Poiché tutto scorre e i confini tra giorno e notte non sono affatto ben definiti. Esattamente come indefiniti, e indefinibili, sono i nostri sentimenti.

Tutto il disco è completamente e orgogliosamente composto da strumenti musicali veri e suonati da ottimi musicisti, il che rappresenta una scelta stilistica volutamente anacronistica e per certi versi controcorrente, in un’epoca in cui, anche nell’ambito cantautoriale, si producono moltissimi dischi infarciti di strumenti sintetici.

CREDITS:

INTRO

  • Antonio Clemente: chitarra classica, chitarra acustica, voce
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Simone Cricenti: violoncello
  • Alice Nappi: violino.

NOTTURNA

  • Antonio Clemente: chitarra classica, chitarra acustica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: contrabbasso
  • Andrea Carozzo: fisarmonica
  • Alice Nappi: violino.

SVEGLIAMI

  • Antonio Clemente: chitarra acustica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: basso elettrico
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Paolo Magnani: chitarra elettrica
  • Alessandro Ginevri: flauto traverso.

BUONGIORNO

  • Antonio Clemente: chitarra classica, chitarra acustica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: contrabbasso
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Andrea Carozzo: fisarmonica
  • Alice Nappi: violino.

I CONFINI DEL MONDO

  • Manuel Perasso: chitarra classica
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte, conga
  • Michele Bensa: contrabbasso
  • Marta Caccialanza: flauto traverso
  • Antonio Clemente: voce e shaker
  • Talitha Knight: voce.

LONTANI

  • Antonio Clemente: chitarra acustica, voce
  • Simone Cricenti: violoncello
  • Alice Nappi: violino
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: basso elettrico
  • Manuel Perasso: chitarra elettrica.

CON TE

  • Antonio Clemente: chitarra classica, voce
  • Andrea Carozzo: fisarmonica
  • Alice Nappi: violino
  • Davide Bertoletti: batteria.

CANZONE A METÀ

  • Antonio Clemente: chitarra acustica, voce
  • Andrea Carozzo: fisarmonica
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: basso elettrico
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Alice Nappi: violino.

CUORE

  • Antonio Clemente: chitarra classica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: contrabbasso
  • Simone Dabusti: tromba
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte

NOSTALGIOIA

  • Antonio Clemente: chitarra acustica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: basso elettrico
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Alice Nappi: violino

L’ORA MAGICA

  • Antonio Clemente: chitarra acustica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: basso elettrico
  • Manuel Perasso: chitarra elettrica
  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Simone Dabusti: tromba

DUE COME NOI

  • Fabrizio Zingaro: pianoforte
  • Antonio Clemente: voce
  • Alice Nappi: violino

AMARANTO

  • Antonio Clemente: chitarra acustica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: basso elettrico
  • Fabrizio Zingaro: fisarmonica
  • Aurélien Congrega: bouzouki irlandese
  • Alice Nappi: violino

QUESTA NOTTE

  • Antonio Clemente: chitarra classica, voce
  • Davide Bertoletti: batteria
  • Michele Bensa: contrabbasso
  • Francesco Cassinelli: chitarra classica solista
  • Alice Nappi: violino
  • Andrea Carozzo: fisarmonica