Pietro Paolo Floriani tra spalti e scene


11 Ago 2013 - Libri

Pietro Paolo Floriani architetto e scenografo. La Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata ha pubblicato un'opera di Giuseppe Adami particolarmente interessante, in quanto colma un vuoto culturale riportando alla luce un personaggio di grande valore. Il volume, intitolato Pietro Paolo Floriani tra spalti e scene, traccia il profilo di questo ingegnere militare maceratese, figlio Pompeo Floriani (1545-1600) appartenente a una famiglia nobile ordinaria di San Severino Marche, uomo d'arme e ingegnere militare che ha scritto interessanti trattati sulle fortificazioni di Tunisi e Malta. Ritornato nelle Marche, dopo aver preso parte nel 1575 alla battaglia di Lepanto, egli ha lavorato nella Marca Pontificia (San Ginesio, Recanati, Osimo, Ripatransone, Serra San Quirico, Montalto, Ascoli Piceno e Loreto), per poi trasferirsi nel 1593 nel Friuli dove collabora con altri ingegneri alla progettazione e costruzione della fortezza di Palmanova. Dopo un breve soggiorno in Ungheria, Floriani ritorna in Italia e viene nominato colonnello della provincia di Romagna con l'incarico di costruire la nuova cittadella di Ferrara, che sarà portata a termine da altri, poichè egli muore nel febbraio 1600 a Forlì. Pier Paolo Floriani (1595-1638) subisce l'influenza paterna che lo porta a intraprendere la strada dell'ingegneria militare, studiando arte fortificatoria alla moderna tra Urbino e Venezia, divenendo ben presto un valido costruttore di fortificazioni, progettista di macchine belliche e di cannoni, autore di numerosi trattati sull'ingegneria e la tecnica militare. Egli è considerato il pioniere di soluzioni innovative nell'ambito dell'architettura militare (l'uso di cannoniere nei soli fianchi dei bastioni), ma anche urbanistiche avendo per primo esteso le linee visuali della difesa per fianco dalle fortezze ai circuiti cittadini modellati secondo uno schema viario ora radiale ora ortogonale o misto. Floriani compie numerosi lavori in Italia e in Europa, quindi viene incaricato di rafforzare e completare le fortificazioni di Ferrara e di migliorare la navigazione sul Po; infine nel 1635 riceve dal pontefice l'incarico di rafforzare le difese dell'isola di Malta. Floriani ha avuto interessi anche nel campo dello spettacolo, come dimostra il ritrovamento di due taccuini in cui egli annota macchine e scene ideate e messe in opera dallo scenografo ferrarese Francesco Guitti in occasione di cinque spettacoli rappresentati a Ferrara e Mantova fra il 1625 e il 1631; vi è inoltre la documentazione inerente una delle più celebri sale italiane del Seicento: il Teatro degli Intrepidi di Ferrara, restaurato dal Guitti nel 1625. Nel taccuino è riprodotta anche la Macchina dello Zodiaco del più famoso torneo ferrarese Mercurio e Marte (1628), spettacolo basato su libretto di Claudio Achillini e musiche di Claudio Monteverdi. Pier Paolo Floriani partecipa probabilmente all'allestimento del celebre torneo ferrarese La contesa allestito nel carnevale del 1631, dato che in un taccuino sono riportati i disegni dei cimieri degli Argonauti e della Macchina dei Dioscuri .

recensione di Alberto Pellegrino


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