Parla con lei
di Manuel Caprari
11 Ago 2013 - Senza categoria
Cinema: Recensioni
Parla con lei
Regia: Pedro Almodòvar
Sceneggiatura: Pedro Almodòvar
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Musiche: Alberto Iglesias
Scenografia: Antxà n Gà mez
Costumi: Sonia Grande
Montaggio: Josè Salcedo
Anno: 2001
Nazione: Spagna
Distribuzione: Warner Bros
Un altro gioiello da aggiungere all'eccellente filmografia di Almodòvar. Già Tutto Su Mia Madre era un ottimo film, commovente, divertente e che lasciava un bel ricordo nella memoria. Lo era, però, nonostante tutto, in maniera abbastanza classica. Era quasi impossibile non ridere e non piangere e non emozionarsi durante la visione. Non che sia facile fare un film del genere, intendiamoci. Ma ancora più difficile, e ancora più bello, è fare un film che riesca ad entrare sotto la pelle dello spettatore, un film che durante la visione lascia leggermente perplessi e disorientati, e quando poi, alla fine, se ne ha il quadro d'insieme, ci si accorge di aver assistito ad un film di sensibilità e finezza uniche. C'è una tenerezza, un amore e un rispetto per il pubblico nella nonchalance con cui racconta situazioni potenzialmente anche scabrose, scandalose, patologiche che non ha eguali. Perchè stanno lì a simboleggiare qualcosa, l'ineluttabilità d'un sentimento, d'una passione, o anche di un'amicizia. Prendiamo il personaggio di Benigno, decisamente fragile mentalmente. Ma se ci fa tenerezza, e siamo disposti a capire le sue azioni e a perdonargli tutto, non è perchè ci viene dato come esempio di anormale, o subnormale, da compatire per poterci sentire molto bravi e tolleranti; bensì perchè ci viene dato come esempio di uomo innamorato, di un amore assoluto, estremo, che non sente ragioni. L'amore, poi, si esprime attraverso la carnalità , inutile starci a raccontare favole. Per questo la scena del finto film muto con l'uomo rimpicciolito dalla pozione creata dalla sua donna e che si perde nei meandri del sesso femminile non ha niente di volgare ed è anzi poetica e anche commovente. Amare significa concedersi appieno, lasciarsi coscientemente inglobare dall'altra persona, accudirla, parlarci, o anche sostituirsi ad essa e proseguire a in qualche modo la sua vita insieme alla propria ( e qui mi riferisco anche al rapporto tra Marco e Benigno, perchè anche l'amicizia è una forma d'amore, detto senza facili ammiccamenti alla sfera omosessuale, comunque potenzialmente presente). Un film d'amore, Parla Con Lei. Lontano non solo da sentimentalismi facili, ma anche da presuntuose elucubrazioni psicologiche o da eccessi melodrammatici fatalmente catartici. Un film d'amore tanto pacato nella forma quanto generoso e dissennato nel concetto.
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(Manuel Caprari)