Parigi2024, alcune Mostre dedicate allo Sport


di Alma Torretta

29 Lug 2024 - Arti Visive, Varie

Giochi olimpici di Parigi2024, non solo gare ma anche tante mostre dedicate allo sport. Piccola guida, dalla nostra corrispondente accreditata per Musiculturaonline, a una prima selezione di 5 esposizioni da non perdere.

«Match annuel entre la société nautique de la Marne et le Rowing club», di Ferdinand Gueldry (particolare). (ph Musée intercommunal de Nogent sur Marne)

Parigi – In questi giorni tutto a Parigi parla di sport, anche i luoghi dedicati alla cultura. Anche perché unire arte e sport, o come diceva Pierre de Coubertin, l’inventore dei giochi moderni, “muscoli e mente”, è uno dei capisaldi delle moderne Olimpiadi. Tantissime le mostre a tema, eccone una prima selezione:

© RMN – Grand Palais – Musée du Louvre – Stéphane Maréchalle

Louvre: “L’Olimpismo: un’invenzione moderna, un’eredità antica”

Ospitata presso la Galerie Richelieu del Louvre, la mostra propone al pubblico di scoprire le tappe della creazione dei primi Giochi Olimpici moderni, mettendo in luce il contesto politico dell’epoca e illustrando come gli organizzatori abbiano cercato di reinventare le competizioni sulla base di studi filologici e archeologici. Grazie a un prestito eccezionale della Fondazione Stavros Niarchos, il Louvre espone la prima coppa olimpica, nota come Coupe Bréal, dal nome del filologo ed ellenista Michel Bréal, realizzata da un orafo francese che fu consegnata a Spyros Louiser il vincitore della prima maratona moderna. Un ruolo di rilievo nella mostra è assegnato a Émile Gilliéron (1850-1924), disegnatore svizzero formatosi alle Belle Arti di Parigi, celebre per le sue riproduzioni di opere antiche che fu nominato artista ufficiale dei primi Giochi Olimpici, quelli di Atene del 1896. Fu lui l’autore del primo manifesto olimpico, oltre che dei trofei e dei francobolli commemorativi con la vendita dei quali fu possibile finanziare i Giochi e rendere possibile la seconda edizione che si svolgerà a Parigi nel 1900. Sino al 16 settembre.

https://www.louvre.fr/expositions-et-evenements/expositions/l-olympisme

La coupe Bréal (© Fondation Stavros Niarchos (SNF)

Palais Galliera: “La moda in movimento” (seconda parte)

Il Museo della Moda della Città di Parigi ha rinnovato i pezzi esposti del suo allestimento dedicato alla storia della moda “in movimento”, ossia nello sport, dal XVIII secolo ai giorni nostri nonché le conseguenze sociali della sua evoluzione. Con oltre 250 nuove opere presentate, il focus è adesso dedicato alla pratica del nuoto e del bagno di sole e di mare, rivelando pezzi raramente mostrati al pubblico, e l’evoluzione del rapporto con il corpo attraverso la sua rivelazione nella sfera pubblica e l’evoluzione della nozione di pudore e decenza. Rivela anche la trasformazione dei canoni di bellezza, in particolare attraverso la questione dell’abbronzatura. Altro filone sviluppato quello dell’abbigliamento pensato per lo sport (equitazione, tennis, golf, bicicletta…) che entra anche nel guardaroba quotidiano, è nato lo “sportswear”. Sino al 5 gennaio 2025. https://www.palaisgalliera.paris.fr/fr/expositions/la-mode-en-mouvement-2

Mademoiselle Alicia, maillot de bain, 1928 (© George Hoyningen-Huene Estate Archives)

Musée Marmottan-Monet: “In gioco! Gli artisti e lo sport (1870-1930)”

Il 2024 è anche l’anno in cui si sta celebrando il 150esimo anniversario della nascita del movimento impressionista dopo la “scandalosa” esposizione del 15 aprile 1874 a Parigi che avrebbe rivoluzionato la storia dell’arte. Val la pena quindi allontanarsi dal centro di Parigi, per scoprire questa mostra che, attraverso l’occhio di pittori impressionisti e postimpressionisti, ripercorre l’evoluzione della pratica sportiva nel corso del primo ’900, pratica prima riservata all’élite, poi popolare e democratica, con una sezione dedicata pure alle donne atlete che furono escluse dalle prime Olimpiadi. Si possono ammirare oltre cento opere provenienti da collezioni pubbliche e private d’Europa, Stati Uniti e Giappone, di artisti quali Monet, Degas, Caillebotte, Toulouse-Lautrec et Eakins, Richer, Maillol, Rodin, ma anche Bellows, Lhote, Delaunay, Metzinger e Gromaire.  Sino al primo settembre. https://www.marmottan.fr/

Spot24: “Sport e culture urbane”

Un nuovo spazio polivalente, di quasi 1.000 m², vicino alla Torre Eiffel, nato per celebrare gli sport collegati alle culture urbane. L’esposizione mette in evidenza le sei discipline che saranno nel programma dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Parigi 2024: il BMX freestyle, lo skateboard, l’arrampicata sportiva, il surf e il basket 3×3 che erano già in competizione a Tokyo nel 2020, e quest’anno il Breaking si aggiunge alla lista. Nate in strada, ognuna di queste discipline si caratterizza per essere collegata anche ad uno stile di vita e un’identità forte, sono state praticate da dilettanti prima e poi da veri propri atleti. L’hip-hop viene dal Bronx, da New York, per esempio, mentre skate e roller dalla California, da Venice Beach. I segreti di queste nuove discipline sono svelati attraverso una varietà di opere provenienti dalla collezione del Museo Olimpico di Losanna, oltre che con creazioni originali. Un’occasione per imparare a conoscerle, ad apprezzarle ed anche per praticarle. Previsto un ricco programma collaterale, infatti, pure con sessioni di iniziazione sportiva. La mostra è organizzata da “Paris, je t’aime”, l’Ufficio del Turismo della Capitale francese. Sino al 31 dicembre. https://parisjetaime.com/ita/spot24-parigi-i175

BMX freestyle (©Stéphane Laure – Paris Je T’aime)

Unesco: ‘Lo sport change la donne” (Lo sport fa la differenza)

Un’occasione anche per visitare la bella sede dell’Unesco a Parigi con vista sulla Torre Eiffel. Questa mostra esplora il contributo essenziale dello sport all’evoluzione della società in favore dell’uguaglianza di genere, dell’inclusione, per la costruzione della pace, nella lotta contro il cambiamento climatico e per la salute. Presenta le testimonianze di numerose personalità dello sport che, con il loro impegno, hanno contribuito a cambiare il mondo e a vincere i pregiudizi. Alcuni di questi atleti, come Jesse Owens a Berlino nel 1936, Mohamed Ali, oppure l’americano Tommie Smith ed il suo pugno nero contro il razzismo ai Giochi di Città del Messico, oppure ancora Kathrine Switzer che è stata la prima donna a correre, non autorizzata, la maratona a Boston nel ‘67, sono entrati nella leggenda e sono venerati come eroi nel loro paese. Altri sono meno noti, ma sono altrettanto protagonisti di azioni ammirevoli che hanno provocato delle prese di coscienza e cambiato la situazione. Anche già prima di entrare, oppure all’uscita, si consiglia percorrere pure il perimetro esterno dell’organizzazione dove è possibile ammirare 140 fotografie scattate durante le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici e Paraolimpici dal 1924, mettendo in evidenza la diversità culturale dei diversi luoghi dove si sono svolti i giochi ma anche i valori comuni dello sport, anche in questo caso in collaborazione con il Museo Olimpico di Losanna. Sino all’8 settembre. https://www.unesco.org/fr/olympic-games/exhibit-aaron-smadja

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