“PARADISO XXXIII” stupisce Fermo
di Elena Bartolucci
21 Feb 2022 - Commenti teatro
Un viaggio nell’ultimo canto della Divina Commedia accompagnato dalla musica di Teho Teardo e dalla voce di Elio Germano.
(dove non indicato Fotografie ©Zani-Casadio)
Fermo – Martedì 15 febbraio è andato in scena sul palco del Teatro dell’Aquila uno degli spettacoli più attesi della stagione, “PARADISO XXXIII” di Elio Germano.
Una recita a dir poco evocativa che ha saputo avvicinare il pubblico al mistero e alla profondità celati nei versi del XXXIII canto del Paradiso della Divina Commedia di Dante Alighieri.
Il sommo poeta si trova ad affrontare l’ultimo arduo compito del suo viaggio. San Bernardo prega la Vergine Maria affinché, insieme a Beatrice e agli altri beati, possa intercedere presso Dio in modo che Dante abbia l’opportunità di poter vedere la Sua essenza. Accolta questa intercessione, Alighieri capisce di non essere mai stato così vicino alla divina verità ed è proprio a causa di questo sentimento che non riesce a trovare le parole giuste per descrivere la meraviglia di trovarsi al cospetto dell’immensità di Dio, terminando poi l’ultimo canto con i famosi versi “l’amor che move il sole e l’altre stelle”.
L’intensità interpretativa di Elio Germano lascia letteralmente di stucco. Le parole della Divina Commedia non sembrano conoscere limiti e la loro profondità è rimarcata con grande sapienza da alcune lunghe pause che dilatano ancor di più la lunghezza del testo, ma al contempo consentono di far soppesare maggiormente il valore simbolico di quanto narrato dal padre della lingua italiana.
Grazie al continuo e imprevedibile cambio di ritmo e intensità musicale, la colonna sonora musicata dal vivo ha saputo accompagnare con notevole maestria i testi recitati che sono stati saggiamente calibrati dall’attore romano, il quale ormai da anni sta dimostrando (anche a livello internazionale) la sua notevole poliedricità artistica, alternando testi drammatici e impegnati a interpretazioni di personaggi comici dal taglio più popolare.
Degna di nota, inoltre, è la messa in scena musicale allestita dal grande compositore d’avanguardia Teho Teardo che ha contribuito a rendere l’atmosfera semplicemente da brividi. Musicista e sound designer, Teardo è uno dei più originali ed eclettici artisti nel panorama musicale europeo. Esploratore sonoro curioso e sempre attento agli stimoli che vengono da altre forme artistiche, si dedica all’attività concertistica e discografica pubblicando diversi album che indagano il rapporto tra musica elettronica e strumenti tradizionali. Vanta importanti collaborazioni con Blixa Bargeld, Enda Walsh, Erik Friedlander, Charles Freger, Michele Riondino e Vinicio Capossela. Inoltre, negli ultimi 20 anni, ha composto numerose colonne sonore per registi come Sorrentino, Vicari, Molaioli, Salvatores e molti altri, aggiudicandosi anche un David di Donatello, il Ciak d’Oro e il Premio Ennio Morricone.
Affrontando invece la regia visionaria di Simone Ferrari e Lulu Helbæk, con “PARADISO XXXIII” i due direttori creativi di fama internazionale hanno dimostrato ancora una volta l’audacia e l’originalità della loro visione artistica conferendo quel tocco in più a una messa in scena in apparenza sobria ed elegante e regalando una vera e propria contaminazione di linguaggi tecnologici e teatrali.
Attivi a livello internazionale, vantano un’enorme esperienza nella creazione di spettacoli dal vivo (ad esempio per il Cirque du Soleil, le cerimonie olimpiche o gli show televisivi) e, grazie alla loro encomiabile multidisciplinarietà, sanno affrontare ogni progetto in maniera unica.
Con questo spettacolo è tornata anche l’iniziativa Scuola di platea, seguitissimo progetto di introduzione al teatro per gli studenti degli istituti superiori promosso dall’AMAT e dal Comune di Fermo, che consente sia di partecipare allo spettacolo che di incontrare la compagnia in modo da rendere l’evento propedeutico e incentrato al confronto.
Nello spettacolo Paradiso XXXIII, Elio Germano e Teho Teardo sono affiancati in scena da Laura Bisceglia al violoncello e Ambra Chiara Michelangeli alla viola. La regia è firmata appunto da Simone Ferrari e Lulu Helbaek, il grandioso disegno luci è di Pasquale Mari e il design delle scene di Matteo Oioli. Al progetto hanno partecipato anche i video artist Sergio Pappalettera e Marino Capitanio, i quali hanno creato e animato le particolari immagini proiettate sull’enorme videowall sullo sfondo.
Lo spettacolo nasce su commissione del Ravenna Festival ed è una produzione Pierfrancesco Pisani per Infinito Produzioni in coproduzione con Ravenna Festival, Fondazione Teatro della Toscana, Teatro Franco Parenti, Teatro Abbado di Ferrara e Teatro Galli di Rimini.