Paolo Pietrangeli canta d’amore nel suo ultimo disco
di Alberto Pellegrino
24 Ott 2020 - Dischi
Esce per Ala Bianca in vinile e in digitale “Amore amore amore, amore un c…” di Paolo Pietrangeli con tredici brani dell’autore di “Contessa” e “Valle Giulia” di cui tre inediti – in omaggio un live del 1995 a Roma.
Il 23 ottobre 2020 è uscito l’ultimo disco di Paolo Pietrangeli rigorosamente in vinile e intitolato Amore, amore, amore un c…, che contiene tredici brani dei quali tre inediti (v. Tracklist LP in calce).
Pietrangeli, cantautore, compositore, regista, attore, scrittore, a partire dal 1968 è una delle maggiori personalità della cultura e della sinistra italiana. È giustamente considerato uno dei fondatori della canzone politica con composizioni che hanno goduto di grande popolarità tra i giovani e negli ambienti politicamente impegnati come Contessa, Valle Giulia, Il vestito di Rossini, Genova. Per noi e altre incentrate sugli aspetti più dibattuti della vita politica e sociale degli anni Settanta e Ottanta. L’artista romano, che ha pubblicato 18 album (da ricordare tra gli altri Noi, ragazzi del coro, Un animale per compagno, Ignazio, Carmela), si è sempre distinto per il suo coerente impegno politico, ma anche per aver saputo rendere le sue canzoni orecchiabili grazie a una vena musicale che riecheggia la tradizione musicale popolare della ballata, facendole apparire anche gradevoli grazie a quella inconfondibile e acuta ironia con la quale ha fissato il suo lucido sguardo sulla realtà italiana.
Pietrangeli, oltre che un regista televisivo, ha fatto cose importanti pure nel cinema come aiuto-regista di Morte a Venezia di Visconti, Roma di Fellini, L’ultima notte di quiete di Zurlini, come regista di Porci con le ali, I giorni cantati, Preferisco vivere, dei documentari Bianco e nero, L’addio a Enrico Berlinguer, Genova. Per noi, Un altro mondo è possibile.
Paolo Pietrangeli in questo ultimo disco, pubblicato rigorosamente in vinile, ci propone un altro aspetto della sua poetica, parlando d’amore e indagando sui rapporti tra uomo e donna. Si tratta probabilmente di un addio al suo mondo musicale, proponendo un tematica completamente diversa rispetto agli inizi: “Ho iniziato dal vinile e concludo con un vinile” ha detto il cantautore romano. Si tratta infatti di un lavoro nel quale, tra una canzone e l’altra, parla di ricordi e aneddoti della sua giovinezza e di molte cose che gli sono accadute fino ai 75 anni: il rapporto conflittuale con il padre, l’importante regista Antonio Pietrangeli; il modo come è nata Contessa; i suoi rapporti con Visconti e Fellini. In sostanza, egli racconta tutto ciò che ha formato la sua poetica fatta di ironia (Amore un cazzo), di giochi di parole (La merendera), di metafore e di filastrocche divertenti (Lo stracchino), ma anche delle sue emozioni e della sua passione per la melodia (Le sirene e Circonferenza), che sono le maggiori componenti delle sue canzoni.
Ecco come Pietrangeli ha commentato l’uscita del suo disco: «“Amore, Amore, Amore…un c.” nasce come reazione all’insopportabile uso della parola e, peggio ancora, della sua abbreviazione: “Amo’”. Come repulsione a ogni vezzeggiativo, sdolcineria verbale, lallazione di adulti rincretiniti ma capaci delle peggiori nefandezze… ma forse è colpa dell’età, la mia, che mi fa essere intollerante. Detesto la plastica e amo il vinile. Odio i CD e non so di quale materiale siano fatti i files per cui di loro diffido. Mi ricordo i settantotto giri di mio padre su cui ho cominciato ad apprezzare la musica. A forza di sentire “L’Italiana in Algeri” da un 78 giri con sopra l’effige del cane di fronte al fonografo e intorno la scritta “disco grammofono”, i solchi erano diventati trincee per difendere Arturo Toscanini dai fascisti. L’esecuzione di “Katia” da un altro 78 mi ha accompagnato lungo tutti i settantacinque anni della mia vita, svaniti con la leggerezza e la rapidità di un soffio. “Katia danzava nei tabarin eleganti tra mille rose e fior, Katia danzava tra mille spasimanti e inebriava i cuor, Oh Katia, d’un tratto il principe le chiese, Oh Katia, è Pietrogrado il tuo paese? No rispose Katia, ma però un certo fascino ce l’ho, caro. Son puro sangue bolognese”. E gli archi concludevano con un sonoro “Zan-Zan”. Dei dischi, che a ragione potevano chiamarsi tali (non la loro parodia, i CD), apprezzavo le dimensioni, il lieve fruscio, il suono umano e non astratto, ascetico, asettico, insopportabile nella assenza di difetti di cui gli esseri umani sono pieni, le copertine: dei quadri e non delle stitiche miniature che hanno costretto i grafici a costringere in maniera irreparabile la loro creatività. Come ho aperto tantissimi, troppi anni fa così adesso chiudo con un vinile. Buon ascolto se avete ancora il giradischi. La vendetta del digitale mi costringe a inserire nel pacco un QR code. Fotografatelo col vostro telefonino e buon ascolto di un concerto (una cantata) tenuta da me nel ’95. Vi prego almeno ascoltatelo con le cuffie. Sentite che tiro, che forza, che emozione.»
“Amore amore amore, amore un c…”
Tracklist LP
Lato A
- Amore un cazzo
- Le sirene
- Amore coniugale
- Lo stracchino
- La merendera
- Mamma vorei sapè
- La lettera
Lato B
- Cinema 2
- Al ballo in città
- Io ti voglio bene
- La Roma
- Circonferenza
- Sabato 1 gennaio