“Palajova 2025” adrenalina pura ed emozioni con Jovanotti al Vitrifrigo di Pesaro
di Elena Bartolucci
6 Mar 2025 - Commenti live!
Lorenzo “il Magnifico” è tornato on stage. La musica al centro di uno show floreale, coadiuvato da ben tredici incredibili solisti sul palco. Partito alla grande dal Vitrifrigo Arena di Pesaro il tour di Jovanotti “Un mondo a parte.”
(Foto: @Vitrifrigo Arena di Pesaro – PH. Michele Maikid Lugaresi)
… “Che cosa sono i fiori? non senti in loro come una vittoria? la forza di chi torna da un altro mondo e canta la visione. L’aver visto qualcosa che trasforma per vicinanza, per adesione a una legge che si impara cantando, si impara profumando” … Che cosa sono i fiori di Mariangela Gualtieri tratta da Senza polvere senza peso (Einaudi editore, Torino 2006)
Pesaro – Martedì 4 marzo alla Vitrifrigo Arena di Pesaro ha debuttato il Palajova 2025.
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è tornato con “Un mondo a parte” a calcare il palco dopo un lungo stop dalle scene di oltre due anni, che gli ha permesso però di accumulare così tanta energia da offrire uno spettacolo adrenalinico e pieno di emozioni.
“La gioia, il dolore, l’entusiasmo, la fatica, la determinazione, il sudore, la speranza, gli interventi, la ripresa, la fisioterapia, le risate, la disperazione, la voglia, tutto sul palco per questo debutto che ha il forte sapore di una ripartenza di tutto, di un tornare a fiorire.”
Gli elementi floreali ricorrono continuamente nello show: attraverso le gigantografie proiettate in video, nelle luci e anche nelle parole recitate dalla poetessa Mariangela Gualtieri per ricordare come ogni fiore che sboccia è un viaggio che profuma di libertà, energia, colori e vita proprio come questo incredibile show.
La vera protagonista sul palco resta comunque la musica a tutto tondo: in un continuum di quasi due ore e mezzo, i numerosissimi spettatori presenti non hanno mai smesso di cantare e ballare scatenandosi insieme al loro idolo.
Sul palco, Jovanotti è in ottima compagnia con la “J street band”, per la prima volta in questa inedita formazione: un ensemble di tredici incredibili solisti (alcuni al suo fianco da moltissimi anni) gli danno man forte in un lungo percorso ritmico altamente coinvolgente.
Ne fanno parte Saturnino (basso), Christian “Noochie” Rigano (tastiere e synth), Adriano Viterbini (chitarra), Leo Di Angilla (ritmica), Carmine “Bdog” Landolfi (batteria), Kalifa Kone (ritmica), Franco Santarnecchi (piano), Gianluca Petrella (fiati), Camilla Rolando (tromba), Sophia Tomelleri (sax), Moris Pradella (cori e seconda chitarra), Micol Touadi (cori) e Jennifer Vargas (cori).
Passano gli anni, ma le canzoni di Jovanotti sono una certezza. La sua musica potente e trascinante è stata riproposta in diversi e interessanti arrangiamenti anche dal gusto più dance, mescolando passato e presente della sua lunga discografia, costellata di numerose hit e ballad.
È stata proposta una scaletta davvero densa. Ancor prima di accennare alle prime note, è stato sufficiente spegnere le luci per far presagire l’arrivo di Jovanotti e delle maestranze sul palco per far scoppiare il pubblico e i suoi numerosissimi fan in un incredibile boato che si è sciolto in un immenso e lunghissimo applauso alle note di Montecristo, la title track dell’album Il corpo umano.
La voce è spezzata dall’emozione ma il performer si ricarica subito per vivere a pieno il ritmo della serata lasciando andare tutto il suo corpo all’energia del momento grazie anche a brani più ritmati come L’ombelico del mondo, Tensione Evolutiva, Mezzogiorno e Il più grande spettacolo dopo il Big Bang.
Per riprendere fiato, Jovanotti saluta finalmente il pubblico di Pesaro, ringraziandolo per aver aspettato così a lungo il suo rientro. Ha infatti dichiarato che è stato bellissimo tornare in mezzo alla sua gente e ripartire ancora più carichi.
Dopo aver proposto 101, tratto sempre dalla sua ultima fatica discografica, è arrivato il momento di imbracciare la sua chitarra ed eseguire una delle proprie ballad più intime e amate, Mi fido di te, in cui è stato regalato un incredibile assolo di sax.
Ha poi ancora speso due parole per presentare il prossimo brano, Un bene dell’anima, dedicato al profondo sentimento dell’amicizia.
Torna poi a scatenarsi e inforcato il cappellino da rapper, simbolo dei suoi look agli albori della carriera da cantante, regala un medley dal sapore decisamente funk: Questa è la mia casa, Mani in alto, La tribù che balla, Oh, vita!, Muoviti muoviti, Tanto tanto, Falla girare e Megamix.
Torna di nuovo a sedersi al centro del palco per cantare Ragazza magica e poi dialogando con il suo pubblico racconta di come ha scoperto la classifica delle parole che più utilizza nelle sue canzoni. La prima, anche abbastanza scontata, è amore, al secondo posto c’è vita, al terzo mondo, al quarto libertà e solo in quinta posizione sole.
È proprio dalla stella madre del sistema solare che prende ispirazione il titolo del seguente brano Raggio di sole, presentato con alle spalle delle grafiche che ricordano molto i colori spinti usati dal celebre pittore Van Gogh.
A seguire è stato poi il momento di Un mondo a parte, uno dei soli cinque nuovi brani proposti dal suo ultimo album, il cui sound è molto delicato e che è stata presentato con un breve preambolo sull’importanza dell’amore in grado di generare interi mondi.
È arrivato poi il momento di un medley più lento (Come musica, Io ti cercherò, Punto, Serenata rap), a cui è seguita poi l’esecuzione di un altro celebre brano romantico come A te.
Dopo aver dichiarato “Si vede che sono contento? Il contentometro è a palla!”, Jovanotti ha ricordato anche l’energia dell’esperimento dei “Jova Beach party” e, riproponendo alle sue spalle le immagini di repertorio di quel tour, ha intonato L’estate addosso.
Grande esplosione di gioia travolgente per I love you baby e sempre con la chitarra in mano ha eseguito poi Gli immortali.
Dopo il ritmo lento di Le tasche piene di sassi e Ricordati di vivere, torna prepotente il ritmo quasi tribale con Fuorionda, tratto sempre dall’ultimo album. A seguire è stato il turno di Sabato, Yalla yalla, Ti porto via con me e Penso positivo con un ritmo velocissimo sia in termini di esecuzione strumentale che di voci, che coinvolge in un ballo scatenato tutta la band.
Dopo un breve siparietto danzando come nella scena proiettata alle spalle del famoso ballo nel film Zorba il Greco, Jovanotti si scatena nuovamente eseguendo il brano Il corpo umano per poi finire in bellezza con Ragazzo fortunato.
Citando la celebre frase “Ho visto la luce” della pellicola The Blues Brothers, il cantante saluta tutti ringraziando per il grande regalo che il suo numeroso pubblico gli ha fatto assistendo alla prova generale di uno show che ha già riscosso diversi sold out. Un primo esperimento riuscitissimo e saluta tutti visibilmente emozionato, augurando loro tutto il meglio dalla vita e concedendo un piccolo bis con Se lo senti lo sai.


Nonostante la sua età anagrafica, Jovanotti si è dimostrato un vero e proprio animale da palcoscenico con un’energia incontenibile e contagiosa. Un’artista che sa come regalarsi completamente al suo pubblico, ma che al contempo sa valorizzare la sua musica e in particolare i collaboratori al suo fianco. Ogni solista ha dato il proprio meglio mostrando il livello di eccellenza, accuratezza e armonia sonora raggiunto per un’esperienza davvero unica dal vivo.
Una messa in scena essenziale che meraviglia proprio per l’assenza di orpelli scenografici attraverso un set pulito: un tappeto portato direttamente da casa sua, un unico maxi schermo sul fondale del palco, dieci fiori giganti con pod rotanti che, in continuo movimento, viaggiano lungo tutto il palazzetto ad altezze e angolazioni variabili in modo da poter essere osservati da ogni punto e un sistema illuminotecnico impressionante di luci in grado di sviluppare innumerevoli effetti.
La vera chicca, però, è la tecnologia che accompagna le immagini live: per la prima volta è stata utilizzata l’intelligenza artificiale per dare una prospettiva in costante divenire a ciascun frame, dalla diretta video proposta sul maxischermo alle speciali elaborazioni grafiche dei contenuti.


Il tour, che viaggia con Frecciarossa, è prodotto – come da trent’anni a questa parte – da Trident Music di Maurizio Salvadori, main partner sono Celly e MD, A2A è green energy partner, Zeus è technical partner, mentre Urban Vision è media partner.
Il progetto e la direzione artistica dello show sono sia di Jovanotti che di Sergio Pappalettera che da trentacinque anni collabora per il progetto grafico dei suoi album e per l’art direction dei live show.
Il progetto set design è di Giorgio Josh Geronim, mentre l’ingegnere del suono è Pino “Pinaxa” Pischetola, che oltre a seguire il lavoro in studio di registrazione dal 2004, collabora a tutti gli show di Jovanotti dal 2013. La squadra del suono comprende anche Fresco, che oltre ad assistere Pinaxa durante il concerto, si occupa della selezione musicale pre-show.
I visuals e la live AI sono di Sugo Design, mentre la creative direction e i live visuals sono firmati da Stefano “Steve” Polli.
Il guardaroba di Jovanotti è stato creato in maniera personalizzata da Dior By Maria Grazia Chiuri.
Tutti i costumi di scena sono invece curati da Nicolò Cerioni che collabora con l’artista dal 2011.
Palajova is connected by TIM, mentre Calliope e Promo Turismo Friuli-Venezia Giulia sono Official Partner. La radio ufficiale del Palajova è Radio Italia solomusicaitaliana.