Ouverture per il 2014 ad Abano Terme


Sandro Pezzoli

14 Gen 2014 - Commenti classica, Musica classica

Da sx: Andrea Zepponi, Aleksandra Lasic, sig.re Poletto (Foto di Laura Panno)Abano Terma (PD). Lo spazio che l’Hotel Ritz di Abano Terme riserva alle attività culturali di intrattenimento è sempre significativo e per questo il noto albergo termale propone ai suoi ospiti anche serate concertanti e momenti musicali di grande effetto ed eleganza. Tra questi ha ospitato la sera del primo gennaio 2014 alle ore 19 il concerto del soprano Aleksandra Lazic Labarile nella splendida hall di pianoterra adibita per l’occasione a sala da concerto. Ad accompagnare la nota cantante al pianoforte il maestro Andrea Zepponi che si è esibito anche come cantante accompagnandosi da solo alla tastiera in arie da camera, operistiche e in alcuni duetti con la Lazic. Nel contesto festivo del capodanno l’esibizione dei due artisti in forma di “concerto aperitivo” è stata particolarmente gradita ed onorata dal pubblico internazionale  presente in sala, anche grazie alla presentazione della padrona di casa, Sig.ra Emma Poletto,Da sinistra: sig.ra Emma Poletto, Andrea Zepponi, Aleksandra Lasic (Foto di  Laura Panno) che si è amabilmente incaricata di introdurre il concerto al pubblico con estro e simpatia. Il programma presentato dal titolo Una ouverture per il 2014 non poteva essere più adatto ad una esibizione “cameristica” del repertorio lirico; i brani strumentali che intervallavano quelli vocali hanno reso piacevole il tutto, a partire dalla sonata in do maggiore K 159 di Domenico Scarlatti (1685 – 1757) eseguita dal M. Zepponi che ha cosi proluso all’aria da camera: Vaga luna che inargenti di Vincenzo Bellini (1801 – 1835) eseguita dalla Luzic in splendida forma vocale. Indi la sonata in sol maggiore nei tempi andantino e presto di Baldassarre Galuppi detto il ” Buranello” (1706 – 1785) ha messo più a fuoco la duttilità alla tastiera di Zepponi, che si esibisce in genere come clavicembalista. Nell’atmosfera ludica di capodanno è stata poi ben inserita la sorpresa di sentire e vedere il maestro accompagnarsi da solo al piano e tirar fuori una notevole voce di baritono leggero per cantare l’aria Caro mio ben di Giuseppe Giordani detto il “Giordanello” (1751 – 1798) con il bel gusto e bel gesto musicale che gli sono propri per poi tornare al solo pianoforte con l’andante e il funambolico prestissimo dalla sonata in do minore op. 17 di Johann Christian Bach (1735 – 1782): una grande esibizione di versatilità musicale e interpretativa. La stessa che si è notata nell’omaggio a Giuseppe Verdi (1813 – 1901) con il Bolero dall’opera I vespri siciliani: “Mercè dilette amiche”, già cavallo di battaglia di Aleksandra Lazic, di cui si ricordano le esibizioni nel repertorio verdiano del più acceso virtuosismo, una per tutte, quella di Odabella nell’opera Attila. Ampiezza vocale ed estensione sono le qualità che il soprano ha messo in campo regalando al pubblico una esaltante Un momento del concerto (Foto di  Laura Panno)interpretazione verdiana. A seguire il M. Zepponi ha presentato la sua della celebre aria  mozartiana tratta dall’opera Le nozze di Figaro, dal titolo “Non più andrai farfallone amoroso” con il gustoso variare delle intenzioni musicali e di carattere comico – militaresco. Alla fine l’altrettanto celebre duetto “Là ci darem la mano” dall’opera Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) ha concluso degnamente il programma tra gli applausi dando l’avvio ai tre bis che hanno veramente reso speciali  il concerto e la serata: la sognante e pervasa di nuances arcaizzanti settecentesche “A’ Chloris”, aria da camera di Reynaldo Hahn (1874 – 1947) offerta dalla voce di Zepponi al pianoforte, l’esilarante duetto buffo dei due gatti di Gioacchino Rossini (1792-1868) in cui la Lasic ha sfoderato una sorprendente vena comica e sbarazzina; infine l’inevitabile coinvolgimento melodico ed espressivo della canzone napoletana Torna a Surriento, offerta dal soprano, che ha conquistato ulteriormente il pubblico con un’irresistibile  comunicativa. Applauditissimo il concerto dei due artisti, è risultato un esempio di come si possa, nel panorama spesso stagnante e routinario della lirica odierna, con intelligenza e magistero, scombinare gli schemi e radunare tanta essenza musicale in un solo concerto.

(Foto di Laura Panno – docente all’Accademia di Brera)

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