“Organi e Trincea” da commozione
Franco Emidi
18 Nov 2004 - Commenti live!
Il senso del Concerto d'organo e Cori Alpini svoltosi nella Cattedrale S. Maria Assunta di Montalto Marche (AP) la sera del 6 novembre scorso, può essere sintetizzato da una constatazione: il pubblico, sulla melodia de “Il Testamento del Capitano” ha cantato insieme al coro La Cordata ed al coro Brigata Alpina Julia 1981, in chiusura di serata, e si è alzato in piedi per applaudire. Tanto intensa era stata la partecipazione, e per il tema conduttore (dal canto gregoriano ai canti di trincea) e per la presenza dei coristi della Julia, diretti dal M Mario Lanaro. Organista del Duomo di Malo (VI), aveva inaugurato il 21 dicembre 2002 nella Cattedrale di Montalto con un concerto memorabile, il restaurato organo Sebastiano Vici del 1822, le cui sonorità sono state espresse in apertura con il Voluntary di Stanley e la Sonata N 9 in do magg. di Cimoso. L' Ave Maria (gregoriano) ed il Kyrie della Missa cum Jubilo immettevano in quell'atmosfera di sacralità che è propria dei luoghi più alti dello spirito. Sullo schermo gigante si apriva poi la prima immagine della grande guerra con una lunga colonna di alpini, con le prime note intonate dal coro La Cordata per mano del M Patrizio Paci sulla “Leggenda del Piave”, divenuto con il Monte Grappa
simbolo di Patria risorta, rievocando così la ricorrenza del 4 novembre e i 50 anni del ritorno di Trieste all'Italia. E poi ancora altri canti della “Guerra Bianca” condotta sulle alte vette, tra neve e freddo, dove nelle pause del combattimento il pensiero andava agli affetti più profondi; ed infine “Alpini Italiani”, un canto che richiama la grande vocazione di questo straordinario Corpo Militare, nato nel 1872, oggi sempre più dedito ad azioni di generosa solidarietà verso le popolazioni colpite da tragici eventi naturali. Nell'espressione degli occhi di ex combattenti e reduci, degli alpini presenti e sui volti del pubblico, si legge una serena commozione ed un forte impatto emotivo. Il coro BAJ 1981 esegue canti della seconda guerra mondiale che ripropongono le indimenticabili immagini della tragedia della campagna di Grecia – Albania, del fronte Russo e della guerra di liberazione, sulle note dei canti “Di Udin siam partiti” – “Joska la rossa” – “Il Povero soldato” . Dunque la rappresentazione di una vita sofferta, di un'umanità lacerata dai due conflitti mondiali. Ma come ha sottolineato in apertura il Sindaco Dott. Guido Mastrosani: “L'uomo è ancora capace di esprimere sentimenti di amicizia e solidarietà ed i canti di guerra diventano oggi canti di pace”.
“Il pensiero – conclude l'Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno Prof.ssa Olimpia Gobbi – va anche ai nostri fanti e militari inviati al fronte ; hanno lasciato casa ed i campi coltivati e molti di essi non torneranno ; i più fortunati, accantonate le armi, con dignitosa operosità sapranno ridare senso alla vita ed un futuro migliore ai propri figli .
(Franco Emidi)