Omaggio di Monica Casadei a Fellini con “I Bislacchi”
di Elena Bartolucci
19 Ago 2020 - Commenti danza, Danza
Per Civitanovadanza abbiamo assistito allo spettacolo I Bislacchi, di Monica Casadei, una coreografia in un atto unico, particolare e senza tempo, ispirata ai film del grande regista sognatore. Sulla scena la Compagnia Artemis Danza.
Civitanova Marche – Martedì 11 agosto è calato il sipario sulla 27° edizione di Civitanovadanza. Una stagione anomala rispetto alle altre a causa della pandemia che ha costretto gli organizzatori a rivedere completamente il programma di quest’anno.
Grazie a tutte le dovute misure di precauzione e distanziamento sociale, questa edizione è comunque riuscita a ospitare come sempre la danza nei suoi molteplici aspetti, rinunciando però ai grandi numeri a livello di partecipazione del pubblico e alla ricchezza e varietà di esibizioni.
Per ovvi motivi è stato l’anno degli assoli, ma l’ultima serata è stata fortemente voluta per portare in scena anche la danza di gruppo, come spiegato dallo stesso Gilberto Santini, direttore di AMAT Marche.
In occasione del 100° anniversario dalla nascita di Federico Fellini, questo spettacolo è un omaggio perfetto alla fantasia di uno dei più importanti registi del cinema italiano.
Ispirata all’universo del grande cineasta e danzata sulle note delle famosissime colonne sonore dei suoi film (ad esempio, La strada, Lo sceicco bianco, 8 ½ o La Dolce vita), l’opera “I Bislacchi” nasce ben 12 anni fa toccando 4 continenti diversi. Per motivi legati all’emergenza Covid, la coreografa Monica Casadei ha dovuto però rivedere la sua creazione adattandola a un numero inferiore di performer, che tentano di rievocare a passo di danza le scene di alcune delle più celebri pellicole del maestro dando vita a personaggi davvero stravaganti e strampalati.
È impossibile non farsi catturare dalla magica atmosfera creata sul palco, ricca di poesia ed energia allo stesso tempo. Come la stessa Casadei afferma: «A distanza di anni dalla scomparsa di questo grande artista sono ancora intatti il fascino meraviglioso del suo mondo di sogni a colori, la fantasia, la poesia, l’intelligenza e l’umorismo che ci ha lasciati in eredità. Oltre ai suoi personaggi, così veri e autentici. Con questo spettacolo ho cercato di far vivere a modo mio il suo spirito su di un palcoscenico, ispirandomi ai suoi film, come una filigrana in cui la poesia strizza l’occhio all’umorismo e la danza trova la sua energia nelle musiche di Rota».
La bravura dei danzatori della Compagnia Artemis Danza è indiscutibile, dato che hanno saputo intrecciare con grande maestria la mimica e l’arte del teatro agli elementi ginnici e ai passi tecnici della danza, peccando solo in alcuni momenti in fatto di sincronia. Geniale anche l’idea di inserire l’uso delle mascherine e delle tute protettive nel corso del balletto nei momenti corali della coreografia.
L’obiettivo di ricreare il mondo di Fellini è comunque riuscito anche se il tema centrale è risultato meno comprensibile a fine spettacolo avendo deviato troppo dalle premesse che erano state fatte inizialmente da uno dei performer in scena, il quale ha raccontato di come la regista/coreografa ebbe la fortuna da bambina di essere la compagna di giochi del nipote di Giulietta Masina (la moglie di Fellini), che fu la prima persona in assoluto che la accompagnò a vedere uno spettacolo circense.
“I Bislacchi” è ormai entrato a far parte del repertorio fisso della compagnia e negli anni i nuovi danzatori che entrano a farne parte imparano la coreografia dai ballerini precedenti come in un passaggio di testimone, senza andare però a scalfire l’identità dei singoli personaggi.
Le coreografie, la regia, le luci e i costumi sono di Monica Casadei, mentre le musiche portano l’inconfondibile firma di Nino Rota. Lo spettacolo è una produzione Compagnia Artemis Danza/Monica Casadei, coproduzione Festival VignaleDanza, in collaborazione con Fondazione Federico Fellini di Rimini, CID-Centro Internazionale Danza di Parma e con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia Romagna-Assessorato alla Cultura e Cultura d’Europa, Provincia e Comune di Parma.