“‘O ‘Mbruoglio” il nuovo album degli Assurd
di Roberta Rocchetti
14 Giu 2024 - Dischi
Recensione dell’ottavo album, “‘O ‘Mbruoglio”, degli Assurd, gruppo formato da Cristina Vetrone, Lorella Monti, Chiara Carnevale e Fulvio Di Nocera. Tradizione e innovazione per 10 brani inediti, editi e omaggi ad Avitabile, D’Angiò e De Simone, a cura di tre voci e un contrabbasso elettrico a generare ponti di umanità.
‘O ‘Mbruoglio è un piatto peraltro molto salutare e completo della tradizione campana e il nome lo deve al fatto di avere al suo interno molti ingredienti diversi. Ed è proprio perché anche l’ottavo album delle Assurd si compone di ispirazioni eterogenee tra folk ed elettronica ma al contempo complementari, che i quattro componenti del gruppo Cristina Vetrone, Lorella Monti, Chiara Carnevale e Fulvio Di Nocera hanno optato per questo titolo.
Tre voci e un contrabbasso elettrico, senza dimenticare le imprescindibili percussioni danno vita ad un percorso all’interno della tradizione musicale campana più nobile, quella che si abbevera alle radici greche, ormai talmente profonde da essere indistinguibili, ai culti pagani a cui si sono sovrapposti culti cristiani, ai canti popolari vecchi di secoli tramandati a voce fino alla metà del ‘900 e poi catalogati insieme ad altre tradizioni popolari che la modernità rischiava di seppellire per sempre grazie a gente come Ernesto De Martino.
Le voci evocano, scavano, il contrabbasso spolvera tutto di contemporaneità ma al contempo si piega all’ancestrale comando delle radici, mentre le tammorre e le castagnette creano il tappeto ritmico affinché le entità del passato possano tornare a danzare nel presente per rendere ben chiaro che il tempo è una convenzione tutta umana.
È in questa atmosfera che si rende omaggio ad Enzo Avitabile che ne è l’autore (e che è tra l’altro fresco di laurea Honoris Causa in composizione e orchestrazione) con il brano Maronna Nera. Anche Marcello Colasurdo era devotissimo a quella Mamma Schiavona per onorare la quale ad ogni candelora i pellegrini risalgono in Irpinia il ripidissimo picco di Montevergine in cima al quale in origine si trovava un tempio dedicato a Cibele e del rito pagano primigenio rimane moltissimo nella forma e nella sostanza, nelle diversissime ma complementari ritualità fuori e dentro il santuario.
Nel piccolo museo attiguo al santuario la tammorra di Colasurdo occhieggia da una teca e onora anch’essa la sua memoria.
Altro omaggio va da parte delle Assurd a Pierpaolo Pasolini con il brano inedito Spurcato e scuorno titolo atto a sottolineare la vergogna sociale che fu la sua morte e il modo brutale e bestiale con cui fu ucciso.
Non mancano altri riferimenti musicali a Carlo D’Angiò che fu uno dei fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare, passato poi al gruppo Musicanova con Eugenio Bennato epresente con il brano O Diavolo S’Arrecreia.
Insomma, il fior fiore della ricerca musicale napoletana e campana, quel succo prezioso e puro della tradizione più autentica.
Abbiamo volutamente lasciato per ultimo, come preziosissima ciliegina sulla torta Roberto De Simone, antropologo, ricercatore, compositore, regista, musicologo, un uomo che ha dedicato la sua intera vita alla ricerca musicale, al portare alla luce le radici della musica popolare della sua zona. Anche lui tra i fondatori della NCCP prosegue poi autonomamente donando al mondo quel capolavoro assoluto che è La Gatta Cenerentola opera musicale dalle connotazioni uniche e irripetibili che è in realtà un estratto di tutte le sue ricerche.
E qui le Assurd omaggiano De Simone con i brani presenti appunto nell’opera quali La Canzone della Zingara, Oi Mamma ca mo vene, che evocativa ed inquietante riproduce quell’odore sulfureo e inebriante proprio della terra sotto al Vesuvio, complice la collaborazione di Zubin Khalor e Omri Hason, infine la stupefacente e mistica Jesce Sole.
Gli arrangiamenti delle Assurd sono attuali ma sempre in linea con la tradizione, permettendo alle composizioni di conservare la loro energia primigenia, pazzia e cura allo stesso tempo, come nel tarantismo pugliese a cui nell’album si trovano rimandi.
E come del resto Euripide insegna per bocca di Dioniso ne Le Baccanti chi non dà spazio ad un po’ di pazzia nella propria esistenza verrà punito con una pazzia peggiore.
Forse è anche facendo riferimento al potere catartico di certa musica, alla sua capacità di far confluire aggressività e malumore in energia danzante che Colasurdo diceva: “Meglio ‘na tammurriata che ‘na guerra”.
Dunque, largo alle Assurd, alla potenza che sanno far risalire dalle spirali del tempo e dalle profondità vesuviane, alzate il volume.
Tracce dell’album:
01_’O 'mbruoglio 4.11 (Inedito) 02_Canzone della zingara 3.4 (R. De Simone) 03_Tarantella oi mamma ca mó vene 3.50 (R. De Simone) 04_’O diavolo s'arrecreia 3.09 (C. D’Angiò) 05_Maronna nera 4.29 (E. Avitabile) 06_Jesce sole 3.39 07_Javuzu l'uocchi 3.33 (Inedito) 08_Caruta è na stella 4.45 (Inedito) 09_Stu core mio 4.49 10_Spurcato ‘e scuorno 0.37 (Inedito)
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