Nostra intervista ai Tamurakakfa in occasione dell’uscita di “Sonmi-451”


a cura di Alessandra Izzo

10 Feb 2021 - Commenti live!, Dischi

Uscito a gennaio il concept album “Sonmi-451” della band “audiovisiva” Tamurakakfa. Abbiamo intervistato Massimo Baiocco, chitarra, voce, tastiere del gruppo formato da ben dieci elementi.

Tamurakakfa è una band dal forte impatto visivo e sonoro. Il loro punto di forza consiste nell’essere un gruppo nutrito. Quando suonano al completo, il palco è invaso da dieci artisti, un vero e proprio collettivo tra musicisti, attori, danzatori, fotografi e pittori visionari, che propongono uno spettacolo elettrizzante. Sono dei rocker, compositori, colti, cresciuti tra la strada e i conservatori musicali. Il risultato di questo mix è una musica tutta loro, che si nutre di riferimenti letterari. Il progetto nasce nel 2014 con il primo disco, ispirato al libro Kafka sulla spiaggia di Haruki Murakami, il cui protagonista dà il nome alla band. Il secondo capitolo del progetto si ispira al libro Cloud Atlas di David Mitchell: il concept album “Sonmi-451” è uscito a Gennaio 2021 con l‘etichetta abruzzese “Danze Moderne”.

Sonmi-451 è un concept album che punta dritto al cuore. Che non è un disco come tutti gli altri lo si capisce subito. Il primo brano comincia con una voce narrante e prosegue con un trio di archi e chitarra classica. Ma, dopo qualche traccia, ci ritroviamo catapultati nelle sonorità della musica elettronica e del postpunk di fine ’70. Preparatevi a perdervi in un viaggio senza ritorno: i quindici brani del disco cambiano continuamente e a noi resta l’impressione di sentire qualcosa che non ha un nome. Allo stesso tempo, si percepisce una coerenza dall’inizio alla fine: la struttura narrativa del disco ripercorre fedelmente i capitoli del romanzo Cloud Atlas di David Mitchell, da cui il lavoro trae ispirazione. I Tamurakafka non hanno paura di proporre la forma del concept album, con brani che sfiorano i dieci minuti di durata, perché forte di quello che vuole dire: il mondo è fluido e i concetti sono gabbie che limitano la libertà. Ci vuole coraggio per sentirsi liberi, tanto, tanto coraggio.

INTERVISTA

D. Nel 2021 sapere che è uscito un concept album è già di per sé una notizia, e direi una magnifica notizia. Massimo, tu sei il portavoce dei Tamurakafka, band composta da 10 elementi più due altrettante preziose collaborazioni, tutti grandi musicisti. È stata tua l’idea di “Sonmi-451”?

R. L’idea di “Sonmi-451” è nata mentre leggevo ad alta voce il romanzo Cloud Atlas di David Mitchell. A colpirmi nel libro è stato soprattutto il personaggio che dà il nome al disco: Sonmi-451, un’eroina che si ribella all’ordine precostituito, portatrice di un messaggio di libertà così forte e impellente da travalicare la sua stessa esistenza. Leggendo avevo la sensazione di sentire la musica prendere forma nella mia testa, praticamente da sola, alla fine mi è solo bastato riportarla sul pentagramma. Da queste prime intuizioni è venuto il lavoro vero e proprio in studio con gli altri componenti del gruppo, che hanno trasformato una piccola traccia in una vera e propria partitura orchestrale, una narrazione musicale che si svolge in 15 brani. 

D. Cosa volete trasmettere ad un pubblico giovane con questo lavoro appunto concept?

R. Proprio ieri parlavo con un mio allievo, un chitarrista di 16 anni che ha appena messo su una rock band e che ha ascoltato il nostro disco. Quando gli ho raccontato che “Sonmi-451” è un concept album, temevo di coglierlo impreparato, lui mi ha spiegato invece che, tra le band di ragazzi che conosce, molte sono quelle che creano concept album. La sua risposta mi ha sorpreso e mi ha fatto riflettere: la musica a programma (concept) esiste da lungo tempo, da molto prima del rock and roll. Un esempio tra i più famosi? Le quattro stagioni di Vivaldi. Come tutte le forme d’arte, il concept continuerà ad esistere anche dopo di noi. Questo per dire che forse i ragazzi sono proprio i più ricettivi ad un album simile, perché attraversano una fase della vita in cui si interrogano continuamente sui grandi temi esistenziali, in cui sono alla ricerca di loro stessi e delle risposte ai miliardi di quesiti che gli passano per la testa. E il messaggio per loro è che la storia non è ancora finita, il futuro nelle loro mani è una pagina bianca tutta da scrivere.

D. Quest’album arriva dritto al cuore. Lo avete concepito, pensato e suonato durante il lockdown?  E quanto c’è di “intimo” in questa operazione?

R. In realtà, l’uscita del disco era prevista a Marzo 2020 e nella settimana che ha preceduto il lockdown stavamo fissando una data in teatro per presentarlo dal vivo, ma poi ci siamo dovuti fermare. Abbiamo approfittato della pausa per lavorare meglio al live che accompagnerà il disco, che avrà tre diverse vesti: il concerto di una rock band, uno spettacolo teatrale e un set acustico. Ci siamo fatti aiutare dal pittore Cristiano Quagliozzi (è lui che ha realizzato l’artwork del disco), per trasformare in immagini video le suggestioni e le atmosfere di “Sonmi-451”, creando personaggi animati e paesaggi onirici che accompagneranno i nostri concerti. Ci siamo divertiti a girare il video del primo singolo La promessa della mela (lo trovate su You tube e su questa pagina), che è il tipico video da lockdown in cui sono montate le riprese casalinghe fatte nelle abitazioni di ognuno di noi. Questo è molto intimo, ma in generale i temi che il disco tocca sono di natura personale: anche se ispirati ai personaggi di un libro, riguardano da vicino la nostra vita, i nostri stati d’animo, le emozioni che ci attraversano e contengono una riflessione sul ruolo trasformativo dell’arte e le suggestioni che accompagnano il processo creativo. Alla fine il disco è uscito a fine Gennaio 2021, ma la cosa curiosa è che diversi amici che lo hanno ascoltato ci hanno chiesto se lo avevamo scritto durante il lockdown, perché vi hanno riconosciuto il racconto di un momento di crisi collettivo, che può restituire alle persone l’occasione di interrogarsi sulla propria esistenza e forse stimolare la voglia di mettere in moto un cambiamento possibile.

D. A parte immagino Frank Zappa, chi è stato il compositore/compositrice (o più di essi) che ha influenzato, se ciò è accaduto, “Sonmi-451”?

R. Fatta eccezione per gli accenti ritmici del brano In girum imus nocte, che contengono una vera e propria citazione dell’ultimo movimento del Quartetto in Do maggiore di Béla Bartók, per il resto abbiamo fatto riferimento a diverse suggestioni musicali, che rendono il disco molto vario. Partendo dalle sensazioni che volevamo trasmettere, ci siamo serviti delle figure tecnico espressive di volta in volta più adatte allo scopo. Per farti un esempio, abbiamo lavorato come farebbe il compositore della colonna sonora di un film, che, per creare tensione in una scena particolare, utilizza liberamente una serie di accordi dissonanti in un crescendo ininterrotto. Per seguire meglio la trama del disco, nel nostro sito www.tamurakafka.com abbiamo inserito una Guida all’ascolto, che spiega di brano in brano il rapporto tra narrazione e musica.

D. Un lavoro che porta a pensare, per com’è strutturato, ai favolosi anni ’70.  Vi sentite più figli di Davis, Zappa, Eno, o siete figli del punk, della wave e di tutto il periodo musicale tardo Settanta/ inizio Ottanta?

R. Dovresti chiederlo ai dieci artisti diversi che compongono il gruppo, lo sai? Io ti rispondo per me, che sono certamente figlio dello spirito punk della fine degli anni ’70, un figlio che ha usato l’energia dei suoi bollenti spiriti per ampliare i propri orizzonti musicali. In me convivono Johnny Rotten e Arnold Schoenberg, che discutono ininterrottamente tra di loro per stabilire quale volto far assumere ai miei demoni interiori. Del punk amo il pensiero divergente, la voglia e il piacere di rompere persino i miei stessi schemi mentali. Il punk è la scintilla che accende il processo creativo, il motore da cui tutto comincia, Schoenberg, Ravel e Stravinskij sono i cesellatori che stabiliscono la forma che la musica assumerà. Un gran casino!

D. Quanto è stato fonte d’ispirazione in questo lavoro l’influenza del grande scrittore Murakami?

R. A Murakami dobbiamo il nome della band: Tamurakafka è il protagonista del romanzo Kafka sulla spiaggia, a cui si ispira il nostro primo disco, uscito nel 2014, che a breve verrà ristampato come cd dalla nostra attuale etichetta Danze Moderne. Anche il primo progetto era un concept album frutto della collaborazione di diversi artisti, tra cui il fotografo Roberto Saletti, grazie al quale abbiamo realizzato un libro-cd con le sue suggestive foto che accompagnano gli spartiti musicali. Se volete acquistarlo in questo formato, lo trovate ancora per poco nel nostro sito.

D. In tempi incerti dovuti alla tragedia del Covid, come prevedete la situazione musica live?

R. Non so che dirti. Una speranza: il fatto che attualmente non è possibile partecipare a concerti dal vivo (è possibile fare molte cose, ma teatri e cinema per carità no!) potrebbe essere uno stimolo per quelle persone poco curiose, che di concerti ne hanno visti pochi nella loro vita. Ti spiego meglio: alle volte quando impedisci a qualcuno di fare qualcosa, gli stai contemporaneamente instillando la voglia di farla. È solo una speranza…ma magari tutta questa storia potrebbe rivelare delle sorprese.

D. Nello scenario odierno, qual’è la vostra fonte d’ispirazione?

R. Cerchiamo ispirazione nella natura, negli spazi aperti e senza limiti, nei grandi centri urbani che intrappolano lo sguardo fra le mura, nelle imperfezioni della vita, in tutte quelle cose che non vanno e ci costringono a muoverci…

BIOGRAFIE DEI MEMBRI DELLA BAND TAMURAKAFKA

Maria Asta

Diplomata magistrale (4 anni + 1), pianista e cantante, ha conseguito il Diploma di Pianoforte presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia nel 2000. Ha svolto corsi di didattica e perfezionamento pianistico presso la “Scuola popolare di musica Donna Olimpia”, “Arts Academy”, “Musici artis” e “C.S.M.” di Roma. Da oltre vent’anni svolge attività didattica in qualità di insegnante di pianoforte e teoria musicale in diverse scuole di musica di Roma. Dal 1993 fino al 2018 ha avuto una intensa attività corale che le ha permesso di partecipare a concorsi a livello regionale, nazionale ed internazionale e di collaborare altresì coi Maestri Ennio Morricone e Marco Frisina per la realizzazione e incisione di colonne sonore e CD di vario genere. Ha svolto corsi di perfezionamento e di interpretazione vocale presso l’associazione culturale “Scuola di canto Lorena Scaccia” in Civitavecchia. Ha inoltre approfondito lo studio del canto Pop con Claudia Arvati. È stata un elemento dell’orchestra Jazz “I soliti ignoti”, diretta dal M° Aldo Bassi. Nell’ottobre del 2019 ha conseguito la laurea triennale in Canto Rinascimentale-Barocco presso l’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Briccialdi” di Terni.

Massimo Baiocco

Diplomato in chitarra classica sotto la guida del M° Carlo Carfagna, partecipa a diverse masterclass con importanti docenti, tra i quali il M° Alirio Diaz e il M° Leo Brouwer. Sin da giovanissimo intraprende l’attività artistica nella veste di compositore, chitarrista e cantante, fondando nel 1987 il trio di musica rock Destir (nel 2017 si riuniscono per partecipare al concertone del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma). Nel 1991 lascia i Destir per formare una nuova band, il quartetto Frangar Non Flectar, con cui pubblica cinque dischi (Frangar Non Flectar, 1994; Parte di un’eco, BTT, 1996; Straluna, Sony Music, 1998; Tribe, Mescal, Columbia Sony Music, 2001; Volume 4, 2007) e intraprende un’intensissima attività concertistica in Italia e all’estero per oltre venti anni. Si interessa di Teatro e Cinema, da cui diverse collaborazioni, tra cui quelle con il regista D. D’Ambrosi, V. Onorato, M. Pucitta, P. Thorwarth e E. Genazzini. Parallelamente alla sua attività da rocker, si svolge quella dedicata alla musica classica e contemporanea. Nel 2005 con la violoncellista Daria Rossi Poisa forma il Duo Dynamis con cui pubblica i CD Sull’armonia di dieci corde Vol. I e II. Nel 2011 fonda insieme al collega Damiano Mercuri, l’Orchestra Chitarristica Giovanile di Roma, vincitrice di diversi premi fra cui quello del concorso chitarristico internazionale “Città diCelano”. Nel 2011 la Casa Editrice Carisch pubblica nella collana Signature Collection una sua composizione per chitarra sola dal titolo “Danza Minima.” Nel 2018 esce la pubblicazione “Sonmi Suite” (Ed. Sinfonica) per chitarra sola, a cui partecipano chitarristi di fama internazionale (Gabriele Curciotti, Marco Del Greco, Damiano Mercuri, Andrea Pace, Joseph Servino, Francesco Taranto). Sempre nel 2018 intraprende una nuova avventura concertistica insieme al trio chitarristico Ottorino Respighi, che sidedica soprattutto all’esecuzione e pubblicazione di composizioni contemporanee e originali scritte per il trio stesso. Nel 2013 riunisce la passione per la musica classica, il rock e la letteratura con il progetto Tamurakafka (www.tamurakafka.com), con cui pubblica due dischi: Tamurakafka (2014) e Sonmi-451 (2021, Danze Moderne/Ed. Fonoarte). Dal 2000 svolge attività didattica come insegnante di Chitarra Classica e Moderna presso diverse sedi. Dal 2020 è presidente dell’Accademia musicale “Bernardo Pasquini” di Formello.

Maurizio Boco

Batterista da anni impegnato nella didattica, ha fatto parte del corpo docente dell’Università della Musica di Roma per circa tredici anni. Attivo nella Facoltà di Batteria e percussioni oltre che in qualità di insegnante anche come direttore, diviene Direttore Didattico della scuola nel 2001 e mantiene la carica fino al 2005. Nel settembre del 2005 fonda “La Fonderia delle Arti”. Inizia nel 1984 la professione di turnista collaborando con artisti come Mimmo Locasciulli, Amii Stewart, Formula Tre, Patty Pravo, Massimo Di Cataldo, Albano & Romina, Bobby Solo. Registra di colonne sonore di film come “I soliti ignoti vent’anni dopo” e “La piovra 4” dove compare anche un suo solo di batteria. Ha partecipato come turnista a diverse produzioni televisive RAI, MEDIASET e TMC. Registra alcuni cd di musica progressive-rock e fusion con Fabio Mariani Digital Connection, Dino Kappa Project e Tony Carnevale ed è autore di due DVD didattici, Rivolgersi alle casse e Ciak si su. Dal 1994 collabora per circa tre anni con la prestigiosa rivista specializzata “Percussioni”. Ha collaborato con l’orchestra del maestro Fabio Frizzi con la quale ha realizzato la sigla di “Miss Italia 1998”, la colonna sonora dello sceneggiato “Professione fantasma” con Massimo Lopez e la puntata dello special di Maurizio Costanzo dedicato alla carriera di Alberto Sordi, Vittorio Gassman, Monica Vitti. Il 7 Dicembre del 1999 si esibisce con l’orchestra sinfonica di Fabio Frizzi in un concerto al teatro di Reggio Emilia che prevede un programma di importanti colonne sonore di autori come Rota, Trovaioli, Morricone. Negli ultimi anni è particolarmente impegnato nella ricerca sulle potenzialità poliritmiche e politimbriche dello strumento che propone attraverso drum clinics in tutta Italia promosse in collaborazione con i suoi sponsor Tama e Ufip. Ha partecipato ai più importanti festival per batteristi e percussionisti a livello nazionale come Percfest, Memorial Lucchini, La lunga notte della batteria e la terza edizione delle Giornate della Percussione organizzate dal M° Antonio Santangelo presso il Conservatorio Pergolesi di Fermo nel mese di Ottobre del 2005. È il presidente dell’associazione culturale Drummers United, ovvero l’associazione dei batteristi e percussionisti italiani. È stato pubblicato dalla Carish editrice il DVD “Tempi Moderni” prodotto dall’associazione in occasione della manifestazione organizzata nel settembre del 2003 nel quale è inclusa una sua performance live con un estratto della suite “Trance Circular Groove”. Nel 2000 fonda il trio BFH con Lorenzo Feliciati al basso (poi sostituito con Fabrizio Sciannameo) e Mats Hedberg alla chitarra, col quale ha pubblicato il cd “The Gate”.
Nel 2009 pubblica il suo primo cd come solista intitolato “Trance Circular Groove” con ospiti Derek Sherinian (Planet X, Dream Theater) alle tastiere Giovanni Vigliar al violino elettrico (Arti&Mestieri) e Giovanni Imparato alle percussioni. In qualità di produttore registra il cd del gruppo rock Omerthà distribuito dalla RTI nel 1997. Firma in qualità di autore insieme a Mario Pezzolla e Marcello Villella il programma televisivo in quattro puntate intitolato “The Beatles 30 anni dopo”. Verrà realizzato e messo in onda da Tele Montecarlo nel 1992 in occasione del trentennale della prima uscita discografica del gruppo. Maurizio Boco sarà anche co-conduttore del programma insieme a Mario Pezzolla. In qualità di compositore ha realizzato la colonna sonora dello spettacolo teatrale “Guardiani di porci” per la regia di Claudio Corbucci e vari commenti sonori per il DSE di RAI TRE. Ha collaborato per circa tre anni con il Comune di Gubbio e la Regione Umbria in qualità di coordinatore dei corsi di perfezionamento musicale “Gubbio in Musica” da lui ideati e diretti ottenendo l’accesso ai fondi della Comunità Europea. E’ in possesso del Diploma di Teoria e Solfeggio.

Caterpillar
Corposo batterista delle Rock Band dei Frangar Non Flectar e dei Fru!t, con cui ha composto e realizzato diversi album, colonne sonore per il cinema e musicazioni di spettacoli teatrali, Caterpillar si dedica da qualche anno al teatro, producendo rassegne di reading spettacolari più o meno clandestini (l’ultima, “Straparole”, presso il Figoli Bistrot di Ostia),  che lo vedono esibirsi come corpo e voce recitante in panni sempre diversi, accanto a prestigiosi musicisti della capitale. Collabora con Massimo Baiocco al progetto musicale Tamurakafka. È ideatore e conduttore della trasmissione radiofonica “La Carota Blu”, un viaggio surreale e sgangherato nel mondo alla rovescia, in onda sull’emittente web RadioTsunami.

Tiziana Cesarini

Danzatrice, coreografa e regista dei propri spettacoli, insegnante di teatrodanza, yoga e ginnastica posturale.  Si forma studiando diverse discipline (danza africana, contemporanea, arti marziali e canto), fino a focalizzarsi sulla danza contemporanea giapponese butoh, in cui trova la possibilità di una trasformazione, chiave di accesso per l’emergere di un corpo naturale e di una piena presenza, elementi che rimandano alle origini, quando la danza era considerata sacra. Produce diversi spettacoli con il gruppo Latomia (2006-2013), non smette mai di contaminare la danza con le altre altri, da cui le collaborazioni con  artisti come: il fotografo Roberto Saletti (Tredici, 2010; None x 13, 2010; Wu Wei, 2015), il musicista Massimo Baiocco (Sfere bianche, 2012; La promessa della mela, 2015), la videoartista Francesca Fini (Humans, 2012), la musicista Noemi Colitti (Passaggi, 2014; Ordalia, 2017), la band Tamurakafka (Andantino, 2014), la ropeartist Isabella Corda (Aracne, 2016-2019). Dal 2015 si dedica al canto, entrando a fare parte del gruppo vocale Kairos di Mauro Tiberi, con cui partecipa a una serie di concerti con i progetti Around Ummagumma e Menades.

Noemi Colitti

Musicista e psicologa. Inizia a studiare pianoforte all’età di cinque anni. Consegue poi gli successivamente gli studi in pianoforte presso il conservatorio di Musica G. Martucci (Sa). Contemporaneamente allo studio di brani classici per pianoforte, intraprende, negli stessi anni, lo studio della fisarmonica come secondo strumento. Dopo anni di studio di repertorio classico per pianoforte, decide di dedicarsi all’approfondimento dell’utilizzo delle tastiere nella musica contemporanea, interessandosi all’utilizzo e alla programmazione di sintetizzatori. Inizia così, un’attività concertistica in Italia e all’estero (Transilvania, Lituania, Bulgaria, Inghilterra, Svizzera, Germania) legata all’utilizzo dello strumento in ambito pop/rock collaborando con varie band. Contemporaneamente si laurea in psicologia (laurea quinquennale vecchio ordinamento) ponendo attenzione alla psicologia sociale e dei gruppi e alle varie applicazioni in ambito musicale della disciplina. Nell’interessarsi alla musica elettronica, approfondisce lo studio del theremin. 

Pamela Gargiuto

Violinista e Dottore in Storia, Scienze e Tecniche della Musica e dello Spettacolo. Nata a Roma, dopo aver svolto gli studi musicali presso il Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma, ha conseguito il Diploma di Violino (oggi Laurea di II livello) presso il Conservatorio di Musica Licinio Refice di Frosinone sotto la guida del M° Marco Domini, perfezionandosi successivamente in Germania alla Julius-Maximilians-Universität Würzburg con i maestri Dragos Cocora e Katharina Cording. In Italia ha frequentato cinque corsi di perfezionamento violinistico (docenti: M° Camillo Grasso e M° Marco Domini) ed il corso di formazione professionale per professori d’orchestra presso l’Arts Academy di Roma (docenti: M° Antonio Bolognese, M° Aldo Matassa, M° Andrea Noferini). Ha svolto attività concertistica in numerose orchestre lirico-sinfoniche e ritmico-sinfoniche, gruppi da camera e band, tra cui: Orchestra Sinfonica di SanremoOrchestra Sinfonica di Roma della Fondazione Cassa di Risparmio di RomaOrchestra D.I.M.I.Orchestra Nova AmadeusOrchestra Interuniversitaria del VicariatoAkademisches Orchester WürzburgKammerorchestrer der Uni WürzburgJosh Rouse’s Subtitulo Tour String Quartet. Ha lavorato nelle orchestre delle seguenti trasmissioni televisive: Festival di Sanremo 2014 (RAI UNO), Festival di Sanremo 2013 (RAI UNO), Amici 2011, Amici 2010Amici 2009Amici 2008Il ballo delle Debuttanti 2008 (tutte in onda su CANALE 5), Fratelli d’Italia 2003 (RAI UNO), I Concerti di RAI TRE ed in numerosi eventi svoltisi in Vaticano in presenza di Papa Giovanni Paolo II e trasmessi in mondovisione da RAI UNO. Si è esibita in Italia, Città del Vaticano, Germania, Irlanda, Ungheria, Bulgaria, Romania e Lituania. In qualità di professore d’orchestra, ha accompagnato dal vivo i seguenti artisti: Cat Stevens, Antony & The Johnsons, Asaf Avidan, Craig David, Rufus Wainwright, Amii Stewart, Andrea Bocelli, Cecilia Gasdia, London Symphony Chorus, Laura Pausini, Claudio Baglioni, Ligabue, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Lucio Dalla, Massimo Ranieri, Albano, Toto Cutugno, Fiorella Mannoia, Pino Daniele, Anna Oxa, Antonella Ruggiero, Ron, Roberto Vecchioni, Giorgia, Mario Biondi, Elio e le Storie Tese, Max Gazzè, Daniele Silvestri, Paola Turci, Elisa, Massimo Di Cataldo, Marina Rei, Francesco Renga, Giusy Ferreri, Noemi, Arisa, Marco Mengoni, Alessandra Amoroso, Valerio Scanu, Emma Marrone, Modà, Malika Ayane, Chiara, Annalisa, Raphael Gualazzi & The Bloody Beetroots, Riccardo Sinigallia, Cristiano De André, Frankie-Hi NRG, Renzo Rubino, Perturbazione, Francesco Sarcina, Giuliano Palma, Rocco Hunt, Renzo Rubino, Almamegretta, Simone Cristicchi, Marta sui Tubi, Maria Nazionale, Simona Molinari, Stefano Di Battista, Niki Nicolai, Fausto Cigliano, Paola&Chiara, Diodato, Zibba,The Niro, Filippo Graziani, Veronica De Simone, Bianca,Vadim, Irene Ghiotto, Andrea Nardinocchi, Ilaria Porceddu, Paolo Simoni, Antonio Maggio, Blastema, Il Cile. Sempre in qualità di professore d’orchestra, ha realizzato incisioni per Amii Stewart, Katia Ricciarelli, Amedeo Minghi, Sergio Cammariere, Alessandra Amoroso e Valerio Scanu. In quartetto d’archi ha accompagnato dal vivo il cantautore americano Josh Rouse al Village di Dublino, nell’ambito della sua tournée internazionale “Subtítulo Tour 2006”. Interessata allo sfruttamento delle potenzialità del violino in ambito extracolto con l’ausilio di effetti elettronici analogici e digitali, ha militato in diverse band con una propensione per il Rock e per la musica Dark, esibendosi in Italia e all’estero ed incidendo CD per case discografiche indipendenti. Ha collaborato in qualità di co-autrice ad alcuni progetti musicali tra cui l’album Trance Circular Groove del batterista Maurizio Boco. Attualmente collabora con il cantante, chitarrista e compositore Massimo Baiocco (ex voce e chitarra della Rock band Frangar non Flectar), con il quale ha recentemente realizzato l’album Post-Rock Tamurakafka; collabora inoltre con la band di musica Dark Oniric e con il compositore Gianvigo. Interessata al canto, ha frequentato un corso con Cinzia Spata (canto Jazz), Anna Maria Di Marco (canto Pop) e Carolina Brandes (musica d’insieme Pop) e successivamente si è avvicinata allo studio del canto lirico in Germania con Yvonne Albes. Laureata in Storia, Scienze e Tecniche della Musica e dello Spettacolo all’Università degli Studi Tor Vergata di Roma con una tesi dal titolo «L’utilizzo del violino in ambito non classico: dal fiddle al violino elettrico e MIDI», vincitrice di una borsa di studio Erasmus presso la Julius-Maximilians-Universität Würzburg (Germania) e successivamente studentessa regolare presso la stessa nelle facoltà di Musicologia e Pedagogia della Musica, affianca oggi alla professione di violinista l’attività di giornalista (rubriche, interviste, recensioni) e di traduttrice (inglese, tedesco, francese) per la rivista musicale specializzata ARCHI Magazine. Scrive altresì per i periodici mensili delle associazioni culturali Accademia Musicale Risonanze e Musikè. Svolge attività didattica in lingua italiana, inglese, tedesca e francese. Ha preparato con successo i suoi studenti ad esami pre-accademici, ABRSM e FE.N.A.M. Appassionata di cinema, dopo gli studi universitari di Storia e Critica del Cinema, ha partecipato al 33. Internationales Filmwochenende Wuerzburg (Festival del Cinema di Wuerzburg, Germania) in qualità di co-responsabile del settore cinema italiano, curando tutte le fasi del progetto, dalla selezione dei film alla cura dei rapporti con le case di distribuzione, dall’organizzazione dei dibattiti post-proiezione con i registi e gli attori alla presentazione dei film nelle sale e alla promozione dell’evento. In qualità di critico musicale e cinematografico viene oggi occasionalmente invitata a presentare i film d’autore e a moderare i dibattiti post-proiezione nei cineforum di Roma.

Enrico M.

Mente del progetto The PseudoSurfers, sigla che racchiude le sue opere. La formula combina un ventaglio di sonorità d’ispirazione avanguardistica, mentre mantiene un’intenzione astratta sul piano dei testi. “The PseudoSurfers” EP, autoprodotto, è pubblicato digitalmente via bandcamp nel 2011. L’EP viene accolto positivamente e ottiene recensioni e passaggi radio in Europa e Usa. Nel 2013 vengono contattati da Satellite Record per cui avviene la pubblicazione nel 2016 del secondo EP “Undivided”, presentato in anteprima da Rolling Stone e SentireAscoltare.

Stefano Sastro

Inizia gli studi di pianoforte e organo all’età di 7 anni, Programmazione Sinth a 10 anni. Studia piano jazz con Ettore Gentile e Enrico Pieranunzi e arrangiamento con Amedeo Tommasi. Come pianista e arrangiatore ha collaborato con: Alex Britti, Antonello Venditti, Gianni Morandi, Giano Paoli, Syria, Mietta, Babyra Soul, Area2, John Arnold, 1oth Avenue, Umberto Fiorentino, Loretta Goggi, Enrico Brignano. Attivo nella didattica musicale da oltre venti anni come insegnante di pianoforte, organo jazz, tastiere, arrangiamento, computer music. Esperto di Hard Disc Recording e Musica Elettronica, ha diretto per tre anni l’Istituto di Music Technology all’Università della Musica di Roma.

Joseph Servino

Nato a Roma nel 1990, inizia lo studio della chitarra classica sotto la guida del M° Massimo Baiocco. Nel 2015 si diploma con merito superando l’8 Grade degli esami ABRSM. Ha partecipato a masterclass tenute da Gabriele Curciotti e Vito Nicola Paradiso. Ha preso parte a diversi progetti tra cui il reading sonoro “Sudditi”, ideato da Massimo Baiocco e Caterpillar; “Tamurakafka” di Massimo Baiocco; “Tymbro”, progetto solista di Gianpiero Timbro. Svolge attività didattica come insegnante di Chitarra Classica e Moderna presso l’Accademia di Musica “Bernardo Pasquini” di Formello.

Tamurakafka:

  • Maria Asta – voce
  • Massimo Baiocco – chitarra, voce, tastiere
  • Maurizio Boco – batteria
  • Noemi Colitti – pianoforte, tastiere, theremin
  • Pamela Gargiuto – violino
  • Enrico M. – basso
  • Joseph Servino – chitarre
  • Caterpillar – voce narrante
  • Tiziana Cesarini – voce narrante
  • Cristiano Quagliozzi – illustrazioni, visual art

In collaborazione con

  • Maurizio Luciani, contrabbasso
  • Emilia Slugocka, violoncello

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