“Next” il nuovo CD del Claudio Fasoli Next Quartet
a cura di Vincenzo Pasquali
6 Set 2021 - Dischi
Claudio Fasoli saxofono tenore & soprano; Simone Massaron chitarra elettrica; Tito Mangialajo Rantzer contrabbasso; Stefano Grasso percussioni: uno splendido quartetto per il nuovo disco di 10 brani composti da un Claudio Fasoli in stato di grazia. Grande Jazz e godimento puro questo “Next”. Presto la nostra intervista al musicista.
NEXT, nuovo cd e quartetto di Claudio Fasoli, in uscita per Abeat. Dopo il periodo intenso di forte interesse per varie tipologie di trii durante metà degli anni ‘90, Claudio Fasoli torna a riconsiderare il quartetto come gruppo e suono di riferimento negli anni 2000, prima con il Samadhi, che avrà un suo sviluppo, ora con il “Next“, progetto in cui l’elettronica ha ampio spazio sul piano evocativo e anche ritmico, un gruppo in cui la chitarra elettrica di Simone Massaron caratterizza il proprio linguaggio mediante un impegno timbrico ampio e vario, imprevedibile, sviluppando un discorso musicale caratterizzato da ondate sonore ricche di enfasi e di pregnanza espressiva; il supporto acustico del contrabbasso di Tito Mangialajo Rantzer apporta invece una saggezza tellurica, definita e sapiente, con un suono materico e una solidità dal ricco bagaglio linguistico; Stefano Grasso, alla batteria, crea connessioni ritmiche razionali, ma anche nervose e dialettiche arricchendo il panorama sonoro del quartetto con efficacia ritmica e scelta timbrica, intessendo un tappeto percussivo magico e stimolante Nelle composizioni presentate in “NEXT” l’elettronica ha ampio spazio sul piano evocativo e anche ritmico. Massa sonora, nuvole rumoristiche ed elettroniche si sovrappongono e amalgamano alla rigorosa cognizione compositiva di Fasoli, fatta di melodia, armonia e propulsione ritmica ma anche di pause, intervalli, armonie dilatate.
“Un musicista che riesce a portare il suo suono inconfondibile, chiaro ed espressivo come una lama di luce, a qualsiasi avventura musicale. La voglia di percorrere sempre strade che deviassero dall’ovvietà del già conosciuto non è mai venuta meno a questo musicista libero e di grande cultura”, scrive Carlo Boccadoro. Su questi orizzonti vola il suono straordinario del suo saxofono che completa il gruppo creando situazioni e soluzioni sonore di grande impatto emotivo. Una sperimentazione continua, una ricerca incessante, una creatività inesausta segnano la musica di Claudio Fasoli e lo situano ai vertici del jazz internazionale e della musica di ricerca. Una conferma di ciò che scrivono Philippe Carles, André Clergeat e Jean-Louis Comollinel Dizionario del Jazz: “Fasoli è uno dei più lungimiranti e perspicaci compositori in circolazione, oltre che solista dallo stile personalissimo e riconoscibile”. Anche con questo gruppo tutto si manifesta e si percepisce: sensibilità, racconti, creatività, immaginazione, invenzioni. Un campo magnetico di emozioni.
CLAUDIO FASOLI, sassofonista, compositore, docente. Ha collaborato tra gli altri con Lee Konitz, Mick Goodrick, Manfred Schoof, Kenny Wheeler, Mario Brunello e Giorgio Gaslini. Negli anni ’70 è stato membro del Perigeo, uno dei più celebri gruppi di sperimentazione jazz. Insegna alla Civica scuola di musica “Claudio Abbado” di Milano. “NEXT” è stato preceduto dai cd “Haiku Time” con il Samadhi 5et, e “Selfie” (Abeat) con il New York 4et. Ha ricevuto e continua a ricevere recensioni positive su varie testate, tra cui DownBeat, JazzHot, JazzMagazine/Jazzmen, JazzHot, Musica Jazz, Jazzit, Giornale della Musica, e anche Corriere della sera, Avvenire, Il Manifesto, L’Espresso. Nel 2018 è stato eletto Musicista dell’Anno. Claudio Fasoli’s Innersounds, il film a lui dedicato dal regista Angelo Poli, ha ricevuto prestigiosi premi; e il suo libro “Inner Sounds” (Agenzia X edizioni) è giunto alla seconda edizione. Ha al suo attivo una ragguardevole discografia che documenta i suoi diversi progetti negli anni, per approfondimenti: www.claudiofasoli.com .
SIMONE MASSARON. Suona chitarra elettrica, chitarra elettrica fretless, chitarra elettrica lap steel, rumori e loop.Ha studiato con Roberto Cecchetto e partecipato a seminari di Pat Metheny e Bill Frisell.L’eclettico modo di suonare e la continua ricerca lo portano a spaziare tra improvvisazione radicale, free music, avanguardia, looping, jazz e prewar blues. Dal 1995 si dedica alla sonorizzazione di film muti. È del 2005 il disco d’esordio Breaking News insieme ad Elliot Sharp. Collabora con Nels Clive e Marc Ribot. Con quest’ultimo si esibisce in duo nel 2008. Dopo anni di ricerca, nel 2006 viene invitato al Fretless Guitar Festival di New York.Nel 2008 esce Dandelions On Fire con la partecipazione della cantante americana Carla Bozulich. Nel 2010 il quarto disco di sola chitarra The Big Empty. Nel 2018 esce Furore, edito da Long Song Records. Ha suonato e collaborato inoltre con Rob Mazurek, Jamaladeem Tacuma, Tiziana Ghiglioni, Steve Piccolo, Gak Sato, Xabier Iriondo, Giovanni Maier, Tiziano Tononi, Daniele Cavallanti, Jenny Scheinman, Zeno de Rossi, Massimo Pupillo, Peter Evans, Giorgio Pacorig, Emanuele Parrini, Piero Bittolo Bon, Achille Succi, Craig Green, Scott Amendola.
TITO MANGIALAJO RANTZER. Allo studio del contrabbasso con i Maestri F. Feruglio, G. Azzolini, F. Di Castri e W. Booker ha aggiunto approfondimenti con Marcello Piras, Stefano Zenni e Maurizio Franco. A Siena Jazz, ha frequentato un corso di musica d’insieme con Pietro Tonolo e al Nuoro Jazz Festival una masterclass con Dave Holland. Nel 2016 ha seguito un workshop di improvvisazione e performance solistica con Barre Phillips, figura centrale dell’avanguardia musicale degli ultimi 40 anni. Alla collaborazione con alcuni dei più importanti jazzisti italiani ha aggiunto nel corso degli anni anche registrazioni e concerti con grandi jazzisti americani come Lester Bowie, Herb Robertson, Roswell Rudd, George Garzone, Brian Lynch, Joe Fonda… e brasiliani: Sergio Galvão, Hector “Costita” Bisignani, Manuel Grossi, Moacyr Luz. Ha suonato in molti importanti festival jazz. Come contrabbassista è presente in circa 100 CD, fra i quali due a suo nome: “Dal basso in alto” (2014) e “Dedictions” (2016). Ha suonato nella colonna sonora dei film di Silvio Soldini, di Marcos Jorge e di Roberto Faenza, tutti con musiche di Giovanni Venosta.
STEFANO GRASSO (1992). Batterista e percussionista, ha la fortuna di incontrare musicisti umanamente infiniti e di prendere parte attiva a vari progetti in ambiti differenti (musica classica, contemporanea, jazz, punk-rock, cantautorato e parte di quel che vi sta in mezzo; tra questi: Alberto N. A. Turra, Francesco Zago, Raffaele Kohler, Giovanni Venosta, Rosario di Rosa, Mario Forte, Federico Calcagno, Alessandro Centolanza, Pulsar Ensemble, Deaf Kaki Chumpy, Goodbye Kings e altri). Con diverse formazioni ha modo di suonare in club e festival in Italia e all’estero. Ha inciso lavori pubblicati da etichette italiane e straniere. Accanto all’attività performativa, da qualche anno porta avanti anche l’attività di autore di musica per danza e teatro (Una Vita a Matita, Un po’ di più, Prometeo?). Concluso a pieni voti il triennio in Strumenti a percussione presso la Civica Scuola Claudio Abbado, approfondisce il linguaggio improvvisativo e classico-contemporaneo con un biennio in Percussioni a tastiera presso il Conservatorio Verdi di Milano, sotto la guida di Andrea Dulbecco, e lo studio della batteria e delle percussioni etniche con Jim Black, Gilson Silveira, Tiziano Tononi, Giorgio di Tullio, Alberto Pederneschi.