Ned Rothenberge Solo al TAM Club
13 Mar 2013 - News live
Nato nel 1956 a Boston, Ned Rothenberg compone e suona su sassofoni, clarinetto basso, flauto e shakuhachi. E' apprezzato per la sua musica in solo e per la ricerca sulle possibilità inesplorate degli strumenti a fiato attraverso la respirazione circolare e il controllo degli armonici superiori. Oltre ai gruppi di cui è interamente responsabile, la Double Band e il nonetto Powers Lines, ha cofondato i gruppi cooperativi New Winds (con Robert Dick e J.D. Parran) e Semantics (con Samm Bennett e Elliott Sharp). Negli ultimi anni Ned Rothenberg è stato applaudito in vari paesi per i suoi concerti da solista ed ha avuto, per altri progetti, collaboratori come Paul Dresher, Yuji Takahashi, Sainkho Namchylak, Elliott Sharp, Samm Bennet, John Zorn e Fred Frith. Dal 1978 vive e lavora a New York. Fra tutti i suoi viaggi quelli in Giappone sono stati i più significativi perchè hanno visto un soggiorno di studio di 6 mesi, durante il quale Rothenberg ha approfondito lo studio del flauto shakuhachi, con due dei più importanti maestri dello strumento, Goro Yamaguchi e Katsuya Yokoyama.
Rothenberg è uno studioso di musica in interconnessione geografica, ha il merito di aver interiorizzato nei suoi studi la passione per i suoni avanzati occidentali senza disdegnare quelli orientali e di altre culture ed è uno dei maggiori interpreti della tecnica di respirazione circolare che gli dà un potere di estensione al sassofono, nonchè di molte tecniche non convenzionali. A proposito della sua passione per alcuni strumenti caratteristici orientali è noto come Rothenberg utilizzi lo shakuhachi e abbia un debole per la musica tradizionale honkyoku che si basa sulla meditazione, costruita su silenzi significativi e tessiture sonore tese all'esaltazione del suono: questi elementi ritornano spesso nelle sue produzioni discografiche. Rothenberg si impose agli inizi del boom dell'avanguardia jazz di New York come un sassofonista di alto profilo, con un utilizzo pressochè totale di tutte le possibilità sfruttabili sugli strumenti. I suoi primi lavori recentementi ristampati dalla Tzadik Records offrivano un quadro pieno del pensiero e delle capacità di Rothenberg, che si presentava come musicista di avanguardia particolare, dotato di una sensibilità non comune, impegnato ad estrarre fascino dalle modulazioni dei suoni. Rothenberg ha cercato di compenetrare la sua formula anche dentro territori relativamenti più convenzionali con un paio di progetti importanti nel campo jazzistico: con i New Winds (quattro pubblicazioni) cercò di sperimentare nell'ambito del free sebbene spesso con interpretazioni leggermente intricate, mentre con i Double (sempre 4 registrazioni ufficiali) affrontò tematiche vicine al free funk di M-Base, con risultati interessanti ma che non possiedono lo stesso fascino delle registrazioni più “intime”. Il meglio del musicista verrà fuori infatti nelle prove solistiche e in alcuni progetti di totale simbiosi interdisciplinare: nell'ambito della sperimentazione condotta in solitudine, oltre ai suoi primi tre dischi su Lumina (come detto ristampati), Rothenberg si farà notare anche per gli albums di “The Crux” ed “Intervals” che saranno l'anticamera graduale che sfocierò nella fase più ricca della sua musica, ossia i progetti “World” e “Chamber Music”, i cui lavori di riferimento lo mostreranno vitale nella proposizione di un sound che è improvvisazione, strati orientali, minimalismo ed ancestralità , cameralità contemporanea. Su quest'ultimo aspetto sembra stia insistendo negli ultimi anni, e allo scopo ha organizzato un quintetto per clarinetto ed archi nel tentativo di inserire le sue prerogative in una più ampia accezione classica.
Con il tempo gli sforzi del sassofonista di provare l'esistenza di una nuova prospettiva musicale sembrano comunque essere andati in porto grazie ai vari inviti a festivals e seminari in varie parti del mondo procurandogli un certo ritorno di popolarità negli ambienti del settore. In una sua lezione diceva “….con World music non intendo un genere particolare o un melà nge di musiche esotiche: per me world music è anche il jazz, la musica classica, il pop. Il mio è un concetto che include e non esclude….” Se concordiamo con questa affermazione, è evidente come l'artista americano abbia composto alcune tra le più intelligenti ed esclusive pagine di quel genere.
Info:
TAM
Tutta un'Altra Musica
Giovedì 14 Marzo h 21:30
TAM CLUB – Presso Teatro Novelli
Grottazzolina (FM)
Cell: 338 4321643