Musica, teatralità e protesta con “Il Teatro degli Orrori” a Firenze


di Francesca Bruni

27 Feb 2025 - Commenti live!

Il rock politico e scioccante de “Il Teatro degli Orrori” ha fatto tappa al Teatro Cartiere Carrara di Firenze. Atmosfere inquietanti ed un pubblico in delirio hanno caratterizzato il concerto della band veneta.

(Foto di Francesca Bruni)

Piero Paolo Capovilla e compagni, Gionata Mirai (chitarra), Giulio Ragno Favero (basso) e Francesco Valente (batteria), hanno sconvolto e mandato in fibrillazione il pubblico durante la tappa di Firenze del Mai dire mai Tour, il 25 febbraio 2025. Dopo anni di assenza dalle scene, la reunion del gruppo è tornata a scuotere animi e coscienze.

Pier Paolo Capovilla sale sul palco con il suo inquietante sguardo, immerso in un’atmosfera di rosso soffuso. Il suo volto rimane nell’ombra, ma la sua presenza si fa sentire, colpendo subito i presenti con un carisma degno di un Inferno dantesco. E così è stato.

Sotto il palco, a fare le foto, mi sono sentita avvolta dalla delirante follia e calore umano di Capovilla ed ho capito subito che sarebbe stato un concerto indimenticabile. 

L’invito al pubblico “Che l’Inferno abbia inizio…” ha aperto il viaggio interiore negli aspetti più reconditi e bui dell’animo umano.

La band ha ripercorso la propria lunga e straordinaria carriera attraverso brani intimi e spietatamente reali, mettendo a nudo le ferite del mondo attuale e i disagi interiori. Capovilla sa farlo con una sincerità disarmante, scavando nei dolori umani con una profondità che solo chi ha una spiccata sensibilità può trasmettere. Dietro la sua intensità si cela un’anima fragile, quasi infantile, bisognosa d’amore.

Oltre alla strepitosa bravura del gruppo, la teatralità realista di Capovilla è ineguagliabile: musica, realtà e dramma si fondono in un’esperienza sensoriale che resterà per me indimenticabile, nella speranza che si possa ripetere presto.

La crudeltà del mondo prende vita sul palco in modo totale: per Capovilla, arte e vita sono un tutt’uno. Con straordinaria intensità, riesce a coinvolgere il pubblico nei tormenti del disagio umano, quello che ci accompagna ogni giorno e che la vita ci impone di affrontare, mettendoci con le spalle al muro e colpendoci come uno schiaffo in faccia.

Capovilla ferisce, ma con la consapevolezza di voler migliorare il mondo attraverso la sua crudele lucidità. Nel dolore cerca le motivazioni per “restare”, perché, nel bene o nel male, è essenziale scavare nelle nostre sofferenze per capire dove siamo e come vogliamo stare al mondo.

Andare al concerto de “Il Teatro degli Orrori” significa uscire di lì e non essere più gli stessi di prima, un’esperienza unica ed emotivamente grande da poter dire che la musica è veramente un veicolo di studi umani e di unione, andando a colpire le debolezze più profonde ed oscure della persona.

Scaletta del concerto:

Vita mia
Dio mio
E lei venne!
Disinteressati e indifferenti
Due
È colpa mia
Lavorare stanca
La canzone di Tom
Direzioni diverse
Il Terzo Mondo
Vivere e morire a Treviso
Majakovskij
Io cerco te
Il lungo sonno
Non vedo l'ora
Compagna Teresa
Padre Nostro
A sangue freddo
Mai dire mai
Lezione di musica
Maria Maddalena

FOTOGALLERY

Tag: , , , , ,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *