Musica Sufi a Palermo


29 Set 2008 - News classica

Realizzare in Sicilia la primascuola italiana di musica sufi. Con questoambizioso obiettivo, dal 20 al 26 ottobre, siterrà al Conservatorio di Palermo uno stageformativo internazionale di flauto ney, lostrumento tipico della confraternita sufi mevlevîye,più nota in occidente come dei “derviscirotanti”. L’iniziativa è promossadall’Officina di Studi Medievali, con il sostegno dellaFondazione Banco di Sicilia, della Fondazione Ignazio Buttitta, e conla collaborazione dell’Università degli Studi diPalermo e del Conservatorio Vincenzo Bellini. Lo stage, dal titolo “Musica sufi ottomano-turca e flauto ney:pratica strumentale e valori culturali”, giuntoalla sua seconda edizione dopo il fortunato esordio dello scorso anno,sarà ancora diretto da Stéphane Gallet,dell’associazione Voix des Voies diParigi, insieme a Giovanni De Zorzi, che insegnaflauto ney al Conservatorio “ArrigoPedrollo” di Vicenza, assistiti dalla dottoressa MariaGiuliana Rizzuto.
Il corso terminerà sabato 25 ottobre con un concerto finaledegli allievi nell’Aula Scarlatti del Conservatorio Bellinidi Palermo, e culminerà, domenica 26 ottobre, in un concertodei maestri Stéphane Gallet (flauto ney,voce, viella yailý tanbûr),Giovanni De Zorzi (flauto ney, voce) e FrancescoClera (percussioni) nella suggestiva cornice della Basilica di SanFrancesco d’Assisi. Nell’ambito dello stageè, inoltre, previsto un reading dipoesia sufi, in programma al “Teatrodelle Balate” all’Alberghieria.
Le iscrizioni sono già aperte e ci sarà tempofino al 15 ottobre. La quota di iscrizione (simbolica) è didieci euro. Ai partecipanti verrà rilasciato un attestato difrequenza che consente il riconoscimento come “CreditiFormativi Universitari”. Il corso avrà la duratadi 30 ore. Per iscriversi, occorre chiamare il numero091.586314 e recarsi nei locali dell’Officina di Studimedievali, in via del Parlamento 32, a Palermo (dal lunedìal venerdì dalle 9.30 alle 12.30). Per informazioni,telefonare al numero 3270827691 o scrivere a mariagiuliana@yahoo.it .
Avviciniamoci a questo strumento insolito:il ney è uno strumento dal passatomillenario divenuto nei secoli l’unico strumento a fiatoadottato negli ensembles di musica classicapersiana, araba e ottomano-turca. Dal IX d.C. il neyè uno tra i rari strumenti musicali impiegatinell’incontro cerimoniale sufi detto samâ‘,“ascolto, audizione”, nel corso del quale siascoltano musica e poesia nell’intento di pervenire aparticolari stati interiori, definibili come estasi o, piùcorrettamente, enstasi. Dal XIII secolo il neyassume un particolare ruolo, musicale e simbolico, in seno allaconfraternita sufi detta mevlevîye,più nota in occidente come confraternita dei“dervisci rotanti”, sorta sull’esempiodel poeta sufi di lingua persiana MevlânaJalâl-ud-Dîn Rumî (Balkh, 1207-Konya,1273). Per la mevlevîye il particolare samâ‘che combina poesia, musica e “danza” divenne unapratica quasi quotidiana elaborata nei minimi dettagli. I tekke,“centri”, mevlevîdivennero presto i conservatori e i centri letterari ed artisticidell’impero ottomano (1326-1922) e, nel tempo, si venneformando un notevole insieme di composizioni destinate alsamâ‘ che vennero trascritte e transnotate,costituendo le prime testimonianze di scrittura musicale in areaottomana turca.


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