Musica e letteratura nell'Africa nera
11 Ago 2013 - Libri
E' interessante notare come ogni popolo riesca ad esprimersi in maniera diversa a seconda dell'ambiente in cui vive e della propria cultura.
Per capirne fino in fondo i vari aspetti, dobbiamo considerare molti elementi.
Uno dei cardini che costituisce, assieme ad altri, il punto di partenza per un conoscenza approfondita della cultura di un popolo, è senza dubbio la musica.
Con essa infatti possiamo esprimerci, comunicare emozioni, sentimenti e stati d'animo. La musica rappresenta una seconda lingua con la quale poter comunicare a volte molto più efficacemente.
Essa è nata e cresciuta con l'uomo, e come lui ha subito innumerevoli evoluzioni nel corso del tempo. Tuttavia ci sono popoli che hanno mantenuto inalterate le radici nelle quali la musica trova la sua giustificazione.
Lo scrittore Eno Belinga con il suo libro ” Musica e Letteratura nell'Africa nera”, ci vuole far riscoprire le antiche tradizioni musicali dell'uomo in un popolo come quello dell'Africa subsahariale.
Essendo il continente africano molto vasto vi sono, a seconda dei luoghi, svariate culture musicali. Molte regioni del nord Africa hanno risentito dell'influenza di altri paesi. Al contrario, le regioni a sud del Sahara hanno mantenuto inalterate le loro tradizioni musicali.
Nella tradizione dell'Africa nera (così chiamata questa zona a sud del continente africano), come d'altronde in tutte le culture arcaiche, la letteratura e la musica sono così intimamente legate tra loro da costituire spesso due aspetti della medesima attività creatrice. Quindi, accanto alla conoscenza della tradizione musicale, assume notevole rilevanza la letteratura orale di queste popolazioni.Solo da quasi due secoli si è cominciato a conoscere questo aspetto della cultura africana e a raccoglierne testimonianza. Si è potuto constatare come molte forme musicali sono legati alla letteratura, come canti liturgici, racconti epici e molti altri canti.
Le filastrocche per bambini sono un esempio di forme poetiche, recitative, sonore e ritmiche. La filastrocca “Si k,k,si” è la realizzazione di onomatopee prodotte da una bacchetta di legno battuta su una lunga sezione di gambo di rafia al ritmo d'una vivace marcia per bambini che rappresentano e simulano l'impressionante processione dei fantasmi. Nelle cantafavole si può invece notare come i canti, dal punto di vista formale, si presentino come brevi poemi ; ciascun di questi comprende una serie di versi.In queste particolari forme, gli interventi cantati compaiono e ricorrono in modo perfettamente funzionale e rigoroso. Sono regolati in maniera da essere pertinenti al contesto narrativo immediato e alla coerenza del tutto.
La funzione della musica nelle cantafavole è fondamentale; essa aiuta a creare tutto una serie di atmosfere particolari in perfetta armonia con tutti gli altri elementi.
Nelle cantafavole si può notare come i canti dal punto di vista formale si presentano come brevi poemi ; ciascun poema comprende una serie di versi.In queste particolari forme gli interventi cantati compaiono e ricorrono in modo perfettamente funzionale e rigoroso.Sono regolati in maniera da essere pertinenti al contesto narrativoParole ritmo e melodia quindi sono i tre elementi che, diversamente combinati, determinano la concatenazione dei versi tra loro che quella delle loro parti costitutive all'interno del poema.Il ritmo, infatti, nella musica Africana è un elemento indispensabile.
In Ruanda ad esempio sono stati fatti degli studi sui rapporti tra il ritmo musicale e il ritmo poetico, e in particolare per quanto riguarda la poesia dinastica. Si possono infatti rilevare tre tipi di ritmi poetici : ritmo libero, ritmo a misura semplice e ritmo a misura composta.
Esistono molte musiche riservate a scopi precisi, tuttavia esse raramente vengono ascoltate al di fuori del contesto abituale. L'esecuzione di musiche da lavoro, di ninna nanne , di filastrocche o ancora di musiche adibite a cerimonie rituali come le sepolture e i riti di pubertà , è normalmente limitata alle circostanze sociali cui le musiche si riferiscono. Contemporaneamente sono presenti una gran quantità di musiche meno specifiche, che si possono eseguire in svariate occasioni sociali o che semplicemente hanno come scopo l'intrattenimento.
In questo libro si è cercato quindi di evidenziare i rapporti essenziali tra la musica tradizionale e i diversi generi della letteratura orale nell'Africa nera, siano essi proverbi, indovinelli, filastrocche, ninnananne, canti di magia.
Questo rappresenta più che altro un lungo viaggio attraverso una civiltà così antica come quella Africana. Si tratta di un popolo complesso con molte ideologie e con uno strettissimo rapporto tra musica, oralità , ritualità e vita quotidiana. Tutta la loro tradizione orale e musicale, costituisce un immenso tesoro. Il suo straordinario valore occupa ormai un posto importante nella modernizzazione della nuova cultura africana. Una cultura che oggi viene tenuta in gran conto dai più diversi mezzi di comunicazione, e che occupa un posto di rilievo nei programmi di ricerca e di insegnamento.
Antonella Barletta