La Mostra di Biumor a Tolentino


di Redazione

10 Ago 2014 - Altre Arti, Eventi e..., Arti Visive

Augusto Grossi, Carta d'Europa, 1878 MusiculturaonlineTOLENTINO (MC). Si è inaugurata venerdì 1 agosto a Palazzo Bezzi Parisani la mostra La Cartografia satirica. L’Europa alla vigilia della Grande Guerra, nella quale sono esposte fino al 12 ottobre 2014 numerose opere provenienti dalla Collezione Gianni Brandozzi. In occasione di questa esposizione è stato pubblicato un catalogo a colori, dove la documentazione iconografica è preceduta da un ampio saggio di Alberto Pellegrino intitolato La satira politica in Europa tra Settecento e Ottocento, nel quale si traccia il profilo storico della satira europea che ha le sue origini in Inghilterra durante la prima rivoluzione industriale e in Francia durante la Rivoluzione repubblicana, per poi evolversi e svilupparsi nell’Ottocento ancora in Gran Bretagna e in Francia, in Germania e in Italia. Nel secondo saggio Stereotipi e culture nazionali di Edoardo Boria si affronta il tema dell’importanza che ha avuto la cartografia nella storia delle nazioni europee. Secondo l’autore, le carte geografiche e, in particolare le mappe satiriche, costituiscono una delle prime forme di diffusione della cultura di massa nel nostro continente; lilian Lancaster, Germania. Il Pifferaio Magico, 1910 Musiculturaonlineinoltre esse traducono sotto forma d’immagini i più radicati e diffusi stereotipi che fanno parte dell’immaginario collettivo di ogni popolo e che servono, attraverso deformazioni caricaturali e rappresentazioni di animali, a dividere in modo inequivocabile i popoli amici dai popoli nemici.
Organizzata dalla Biennale Internazionale dell’Umorismo nell’Arte su iniziativa del direttore artistico Hermas Ercoli, la Mostra è stata ordinata dal curatore scientifico Alberto Pellegrino che ha provveduto a suddividere il materiale in tre sezioni, tutte collegate alla politica internazionale europea compresa tra il 1870 e il 1914, quando gli imperi continentali, dopo la guerra franco-prussiana, cominciano a schierarsi su fronti contrapposti, assumendo posizioni politiche sempre più nette, che porteranno nel 1914 allo scoppio della prima guerra mondiale. Nella prima sezione è esposta una serie di mappe satiriche inglesi, francesi, tedesche e italiane che si fanno apprezzare per il loro valore artistico e si presentano come importanti Fred W. Rose, Carta d'Europa 1899 Musiculturaonlinedocumenti storici, poiché rispecchiano gli orientamenti nazionalistici, gli odi razziali e gli antichi rancori che dividono i vari Stati europei, rendendo immediatamente visibili la situazione politica e le divisioni che causano continue frizioni, complotti, alleanze e separazioni. La tradizione delle carte geografiche arricchite da immagini risale al XVII secolo, mentre la moda delle mappe satiriche si diffonde nella seconda metà dell’Ottocento e costituisce un tipo di satira che si pone al servizio del potere, perché si presenta come uno degli strumenti usati dai governi nazionali per orientare e manipolare l’opinione pubblica. Fra gli autori presenti sono particolarmente apprezzabili le opere dell’inglese Fred W. Rose, del francese Paul Hadol, dell’italiano Augusto Grossi, del tedesco Walter Trier. La seconda sezione si presenta come la maggiore novità della mostra, perché è dedicata alle mappe umoristiche della pittrice inglese Lilian Lancaster che disegna una primalilian Lancaster, Italia, 1869 Musiculturaonline serie di opere nel 1869, quando ha appena diciassette anni. Dopo circa quaranta anni, quando è ormai un’autrice apprezzata per le sue raffinate opere pittoriche, la Lancaster riprende nel 1910 la tematica umoristica con alcune carte ancora dedicate all’Europa, ma profondamente diverse dalla serie precedente, perché esse rivelano un’artista ormai matura, che si mostra sensibile agli influssi della pittura pre-raffaellita e all’Art Nouveau.
La terza sezione è dedicata al grande disegnatore italiano Augusto Grossi (1835-1919) e a due importanti riviste satiriche bolognesi, fondate sulla scia dell’entusiasmo suscitato nel paese per la conquista dell’unità nazionale, che hanno lasciato un segno profondo nella storia politica italiana ed europea sia per la qualità artistica dei loro collaboratori, sia per l’efficacia degli argomenti affrontati soprattutto con le immagini. La prima rivista è La Rana, un giornaleAugusto Grossi, La Rana, 1901 Musiculturaonline umoristico a carattere popolare che nasce nel 1865, collocandosi in quel clima di euforia politica formatosi dopo la conquista della libertà dallo Stato pontificio e l’annessione al Regno d’Italia. Uno dei fondatori della rivista, il giornalista Leonida Gioannetti, fornisce questa spiegazione del titolo scelto: “Rana, a Bologna e in altre città, significa bolletta, mancanza assoluta di denaro. Considerando che oggi la bolletta o la rana è comune a tutti, abbiamo detto tra noi: dove trovare un titolo più di attualità e più popolare di questo?”. Il settimanale, formato da quattro pagine, pubblica diverse rubriche che commentano in modo satirico le vicende più importanti della vita politica italiana e internazionale; vi appaiono inoltre poesie burlesche, storielle, rebus e sciarade. Il pezzo forte è tuttavia rappresentato dalle tavole disegnate da Augusto Grossi, che occupano le due pagine centrali sul modello inventato da André Gill sulle riviste parigine La Lune o L’Eclipse. Il successo di queste tavole è così rilevante che esse finiscono per tappezzare le pareti di caffè e osterie, botteghe artigiane e officine, circoli e abitazioni private. In pochi anni il settimanale è distribuito nelle principali città del Nord Italia e nel 1872 esce l’edizione francese Le Grenouille, che rappresenta il primo tentativo di esportare all’estero un giornale satirico italiano, anche se l’esperimento ha breve durata, perché il governo francese, indispettito da alcuni disegni, ordina la chiusura della pubblicazione. Il giornale, malgrado le difficoltà attraversate quando nel 1873 Augusto Grossi lascia la redazione, continua le pubblicazioni con grande dignità ed efficacia fino al 1912, anno della sua definitiva chiusura. La rivista, che ha sempre adottato il motto “onestà e buon umore”, ha rappresentato una voce satirica fuori dal coro, perché i suoi articoli mordaci e i suoi graffianti disegni hanno denunciato gli intrighi di palazzo, il trasformismo e il piccolo cabotaggio degli uomini politici della Destra e della Sinistra storiche, che minacciavano di annullare il lavoro fatto dal defunto “padre della Patria” Camillo Benso di Cavour. Inoltre la pubblicazione si è sempre occupata con spirito satirico di politica estera, osservando con attenzione quanto stava accadendo in Europa, in Africa, In Asia e in America negli ultimi decenni dell’Ottocento.
Augusto Grossi, Il Papagallo, 1873 MusiculturaonlineIl Papagallo è il secondo settimanale satirico bolognese fondato nel gennaio 1873 da Augusto Grossi, che fino al 1915, quando cessano le pubblicazioni, dimostra con il suo paginone centrale di essere un grandissimo caricaturista e un acuto giornalista, capace di cogliere i vari aspetti dell’attualità politica italiana ed europea. La rivista è ben presto presente su tutto il territorio nazionale, tanto da arrivare a 50 mila copie vendute; inoltre nel 1878 assume una dimensione europea, quando escono a Parigi Le Perroquet e a Londra The Parrot.  La pubblicazione mostra fin dai primi numeri una vocazione a occuparsi in modo critico della politica italiana ed europea, manifestando anche il suo anticlericalismo con continui attacchi al papa e all’istituzione  ecclesiastica.