“Molto rumore per nulla”: amori e fraintendimenti
di Elena Bartolucci
22 Nov 2024 - Commenti teatro
“Molto rumore per nulla”, un titolo che descrive in pieno la vena fin troppo pop di un’opera promettente (solo sulla carta). Al Cine Teatro Concordia di San Benedetto del Tronto è stata messa in scena la versione diretta da Veronica Cruciani con Lodo Guenzi e Sara Putignano.
San Benedetto del Tronto (AP) – Mercoledì 20 novembre al Cine Teatro Concordia è stata messa in scena la versione rimodernata di “Molto rumore per nulla”, uno dei testi più conosciuti di William Shakespeare, diretta da Veronica Cruciani.
Don Pedro arriva a Messina con i suoi valorosi uomini nonché gli amici fidati, Claudio e Benedetto, e vengono ospitati dal governatore Leonato e sua moglie Antonia.
La bellezza folgorante della sua giovane figlia Ero fa subito perdere la testa a Claudio, ma il loro matrimonio verrà ostacolato a causa di una menzogna che viene fatta trapelare sul conto della ragazza.
In secondo piano, però, prende vita intanto la storia d’amore più scoppiettante e divertente ossia quella tra Beatrice, la cugina di Ero un po’ bisbetica e zitella, e il soldato-giullare Benedetto.
In un mix di intrecci macchinosi, colpi di scena, dichiarazioni di amore e fraintendimenti evidenti, si snocciola una storia di verità palesi e falsità palesate per mettere in risalto il valore della fiducia in qualsiasi rapporto e il peso dell’opinione pubblica.
Come dichiarato dalla regista: “Gran parte di questa tragicommedia ruota attorno alla scrittura di messaggi segreti, allo spiare e origliare conversazioni riservate. Le persone fingono costantemente di essere altro da quello che sono, vengono scambiate per altre persone o sono costantemente ingannate. All’interno dell’opera, l’azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio ha il suo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio. […] Molto rumore per nulla è caratterizzato da una comicità ironica e d’effetto, ma nel testo risiedono anche riflessioni ben più complesse, come gli uomini e le donne vengano trattati in modo differente all’interno della società. La disparità di potere che sono costrette a subire le donne è uno dei temi centrali della commedia di Shakespeare che, per il linguaggio violento e la trama ingannevole, in certi momenti oscilla verso il tragico.”
Questa pièce cerca in tutti i modi di mantenere alto il livello della scrittura del Bardo ma pecca per il riadattamento forzato in chiave moderna in tonalità pop. Il fatto di aver mantenuto inalterato il testo e il messaggio dell’opera scritta alla fine del ‘500 è pressoché l’unico onore attribuibile a questo spettacolo che, in diversi momenti, pecca per risultare troppo pretenzioso e sopra le righe.
Un intreccio talmente ingarbugliato che, nonostante i toni spiritosi, rischia di stufare rendendo lo spettacolo (quasi) infinito, allungato ulteriormente dall’inserimento di diverse canzoni non funzionali alla finalità della storia (quasi a giustificare la veste di cantante di Guenzi, che riesce a cavarsela molto bene nei panni di attore).
Davvero degna di nota la scelta scenografica di far vivere la storia attraverso i numerosi cambi di scena (gradevole il fatto che tende e poltrone vengono spostati e trasformati al bisogno) e molto belli anche i costumi che si adattano a livello cromatico a tutti i vari stati di umore della storia.
Ottimo il livello di recitazione, il ritmo e i tempi comici di quasi tutti gli attori e le attrici principali, meno lodevoli invece sono risultati i personaggi secondari che hanno sfiorato quasi sempre il pericolo di trasformarsi in macchiette poco credibili.
In scena, accanto a Lodo Guenzi e Sara Putignano, hanno mostrato il loro carattere gli attori Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia, Romina Colbasso, Davide Falbo, Marta Malvestiti, Andrea Monno, Lorenzo Parrotto e Gianluca Pantaleo.
L’adattamento del testo originale è di Veronica Cruciani e Margherita Laera (che ne ha curato anche la traduzione), le luci sono di Gianni Staropoli, le scene di Anna Varaldo, i costumi di Erika Carretta, le musiche di Nicolò Carnesi, il quale ha anche firmato le canzoni insieme a Lodo Guenzi.
Lo spettacolo fa parte della stagione in abbonamento promossa dal comune e dall’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del MiC e il sostegno di BiM Tronto.