Milo Manara in mostra a Jesi per “Così fan tutte”
di Alberto Pellegrino
11 Ott 2023 - Arti Visive, Fumetti, News classica
A Jesi debutta nell’opera lirica un maestro del fumetto come Milo Manara con la progettazione delle scene e dei costumi per l’opera Così fan tutte di Mozart che inaugurerà il 20 e il 22 ottobre 2023 la 56ª Stagione Lirica del Teatro Pergolesi. Dal 14 al 29 ottobre, a Palazzo Pianetti mostra con 24 nuove illustrazioni dello stesso Manara.
Milo Manara è uno dei maestri del fumetto italiano molto apprezzato in Italia e all’estero per le sue storie disegnate con uno stile raffinatissimo e caratterizzate da un elegante erotismo che non scade mai nella pornografia.
Dopo avere frequentato la facoltà di Architettura di Venezia senza conseguire la laurea, alla fine degli anni Sessanta cerca di entrare nel mondo del fumetto e realizza alcune storie erotico-poliziesche senza molta fortuna fino a quando dal 1970 al 1974 è incaricato di disegnare le avventure di Jolanda de Almaviva, storie avventuroso-erotiche di pirati e filibustieri con i testi di Roberto Renzi e Gaburro & Gramegna che prendono spunto dal personaggio di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero ideato da Emilio Salgari. Successivamente collabora con il Corriere dei ragazzi con diverse serie, fra cui Dal nostro inviato nel tempo Mino Milani e La parola alla giuria nella quale vengono chiamati alla sbarra personaggi come Elena di Troia, Nerone, Attila, Robespierre, il generale Custer, Alfred Nobel, Robert Oppenheimer. Collabora con le prestigiose riviste Alterlinus e Alterralter, con la Storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi.
Alla fine degli anni Settanta e negli anni Ottanta crea le sue opere-capolavoro con le avventure di Giuseppe Bergman, Il gioco, Il profumo dell’invisibile, Tutto ricominciò con un’estate indiana su testi di Hugo Pratt ispirati dal romanzo La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne. Collabora con le riviste Totem, Orient Express, Corto Maltese, dove pubblica il fumetto Viaggio a Tulum, da un soggetto di Federico Fellini. Su Il Grifo Manara pubblica Il viaggio di G. Mastorna, detto Fernet ancora sceneggiato da Federico Fellini.
Nel 1991 sempre su la rivista Il Grifo, rinasce la collaborazione con Hugo Pratt con El Gaucho, una storia storico-avventurosa ambientata in a Buenos Aires ai primi del Novecento che hanno per protagonisti Molly Malone e Il giovane tamburino Tom Browne, una vicenda che ha inizio con una flotta di soldati inglesi di stanza a Buenos Aires e una nave bordello carica di ragazze destinate a divertire gli ufficiali, una contrastata storia d’amore situata sullo sfondo di uno scontro di civiltà in Argentina al tempo delle invasioni inglesi.
Nel 2000 Manara ritorna su argomenti di critica sociale con Rivoluzione sui poteri manipolatrici della televisione e le subdole persone che la manipolano. I suoi ultimi capolavori sono Caravaggio, la tavolozza e la spada(2015), una grandiosa biografia del Caravaggio e Il nome della rosa su soggetto di Umberto Eco.
La Fondazione Pergolesi ha affidato a Manara la progettazione delle scene e dei costumi per l’opera Così fan tutte di Mozart che inaugurerà il 20 e il 22 ottobre 2023 la 56ª Stagione Lirica del Teatro Pergolesi.
Nello stesso tempo Palazzo Pianetti ospiterà una mostra di opere originali di Milo Manara che resterà aperta dal 14 al 29 ottobre. La mostra ospita una eccezionale serie di 24 nuove illustrazioni di Milo Manara, raffiguranti le metamorfosi di Giove e realizzate dall’artista per le scene e i costumi del capolavoro mozartiano.
Con questa opera Manara debutta a 78 anni nel mondo della lirica, dove porta il suo segno giocoso, colorato, caratterizzato da una sensualità elegante, enigmatica, senza tempo con una serie di illustrazioni collocate sulle quinte, sul sipario in tulle e sul boccascena con scene e personaggi mitologici: satiri e ninfe. Cupido, Venere e Apollo, Minerva e Mercurio, gli amori di Giove nelle sue varie sembianze che vogliono raffigurare gli affreschi che ingentiliscono la casa di Fiordiligi e Dorabella e che rimandano agli intrecci amorosi tra i personaggi.
“Se c’è un’opera che si presta a una scenografia tutta dipinta è proprio questa. – dice Manara – Il mito si adatta al Settecento, quando andava di gran moda e mi dà modo di rappresentare in alto quello che succede in basso. Chi legge le Metamorfosi di Ovidio sa che è pieno di travestimenti a scopo di seduzione – il cigno con Leda, il toro con Europa, e anche l’aquila che rapisce il ragazzo Ganimede e Venere che seduce Callisto, e andiamo sul piccante. Questa è un’opera trasgressiva, che dimostra come anche per le donne sia possibile vivere avventure fuori dell’amore, del fidanzamento, cosa anche ai nostri giorni non così scontata. Così fan tutte, poi, è tutta basata sul travestimento; ma alla fine, a furia di travestirsi, si perde la percezione della propria identità”.