Milano incontra Cafiso, il sax del futuro
Silvio Sbrigata
28 Nov 2004 - Commenti live!
Milano Per la verità non è la prima volta che Francesco Cafiso si esibisce a Milano. Non è neanche la prima volta che si trova ad essere applaudito sul palco del Blue Note. Nel luglio 2003, proprio nello stesso locale, è stato chiamato a suonare (e scusate se è poco) da Wynton Marsalis, il quale, rimasto sedotto dalle note, dalla tecnica, dal genio, dall'innato talento di Francesco, lo ha invitato sullo stage del locale meneghino, durante la sua performance. Ma la lista delle collaborazioni non si esaurisce certamente con una sola persona: Franco D'Andrea, Danilo Rea, Giovanni Tommaso, Roberto Gatto, Stefano Di Battista, Pietro Tonolo, Ares Tavolazzi, Romano Mussolini, Paolino Dalla Porta. E poi i siciliani: Giovanni Mazzarino, Claudio Cusmano, Nello Toscano, Dino Rubino, Carlo Cattano, Calogero Marrali. E fra gli stranieri, a parte il già citato Wynton Marsalis, del cui settetto fa parte per l'European tour 2003, James Williams, Harry Allen, Jackie McLean, Joe Lovano, Hank Jones, i Manhattan Transfer e Cassandra Wilson. Ma tutto sommato non è certamente avere suonato con così tanti altisonanti nomi che rende unico Francesco. Bisogna aggiungere anche il fatto che Francesco, a differenza di altri, e forse più famosi colleghi, non ha ancora compiuto i sedici anni. Il 24 Maggio 1989. Questa la data di nascita, di questo straordinario prodigio. A memoria d'uomo, nessuno aveva mai raggiunto risultati così importanti in così poco tempo. Spiazza un po' vederlo salire sul palco del Blue Note: sembra sia uno scherzo, un errore. Ma giusto il tempo di soffiare nel sax e ci si dimentica dell'età . Si comincia a sognare. Una successione incredibile di pattern, svisate ed una padronanza dello strumento da fare invidia anche ai più quotati musicisti. In più, quasi tutte le musiche proposte sono il frutto del genio creativo del giovane sassofonista: Blues for Angel (dedicata al padre, Angelo appunto), Happy Time e la struggente Good-Bye Elvin, sentito ricordo al grande Elvin Jones. E questo a dimostrazione del fatto che Francesco è dotato anche di una straordinaria capacità compositiva. Del resto non è un caso se all'inizio del mese ha vinto la World Saxophone Competition a Londra. There is no greater love e What's new, sono interminabili e gli arrangiamenti proposti, non solo permettono di fare apprezzare Francesco, ma anche di dare spazio ai compagni di viaggio cui generosamente lascia la scena. Il pubblico non lesina di certo gli applausi, e si dimostra sempre prontissimo a manifestare il proprio consenso, non solo nei confronti del protagonista, ma anche verso il suo quartet: Andrea Pozza al pianoforte, altro grande talento, Aldo Zumino al contrabbasso ed infine, Stefano Bagnoli alla batteria. Il previsto bis, non poteva che essere un'altra sua composizione, Louisiana dedicata a James Williams, dopo la quale, tra fischi di consenso e strette di mano, ritorna nel backstage. Una curiosità della serata: sul sito ufficiale del Blue Note e sul volantino sempre distribuito all'ingresso per descrivere la serata veniva riportato: Data la giovane età di Francesco, il concerto delle 23.30 sarà anticipato alle 23.00 . Ennesimo particolare a rendere davvero singolare l'evento.
(Grazie ad Angelo Cafiso per le foto tratte dal sito ufficiale di Francesco Cafiso: www.francescocafiso.it)
(Silvio Sbrigata)