Matteo Imbruno organista di classe
Andrea Zepponi
23 Ago 2007 - Commenti classica
La Rassegna Internazionale di Musica per Organo intitolata alla rinomata Riviera delle Palme sanbenedettese in provincia di Ascoli Piceno è alla sua XVIa edizione. Il pregio della manifestazione è confermato dalla presenza di nomi notevoli del panorama musicale internazionale inerente all'organo e alla musica antica in genere, basti citarne uno per tutti: Gustav Leonardt, presente in alcune precedenti edizioni. Quest'anno la presenza di artisti sia emergenti che affermati ha rilanciato la Rassegna il cui direttore artistico è il M.o Gianluigi Spaziani. Dislocati in vari centri della zona ascolana (di certo richiamo anche turistico) i concerti hanno per protagonisti gli strumenti storici delle chiese locali suonati da maestri dal sicuro smalto e pregnanza interpretativa fra i quali si possono ricordare Erik Jan Eradus (Olanda) con il suo concerto organistico ad Ascoli Piceno, indi Francesco Di Lernia a Patrignone di Montalto il 2 agosto, mentre il 3 è stata la volta di Lorenzo Fragassi a Montefiore dell'Aso, poi il 12 si è esibito a Penne (PE) Kevin Galiè (U.S.A), il 16 Matteo Imbruno ad Acquaviva Picena, il 31 agosto sarà la volta di Maria Nacy (Spagna) e l'8 settembre quella di Fabiola Frontalini ad Ascoli. Ventitrè incontri musicali in tutto che da luglio a settembre propongono una ricca offerta musicale fra cui spicca quella di Matteo Imbruno, organista italiano stabilizzato in Olanda il quale ha compiuto i suoi studi con personalità eclatanti della ricerca filologico-interpretativa nel paese da cui questa ha avuto il primo impulso. Nato in Puglia nel 1964, Imbruno ha studiato inizialmente organo con il M.o Alberto Pavoni; si è perfezionato in seguito con maestri del calibro di H. Vogel, M. Chapuis, M. Torrent e infine con M. Radulescu con cui ha approfondito per due anni l'interpretazione bachiana. Ha studiato il repertorio italiano per organo dei secoli XV e XVI con Liuwe Tamminga e ha frequentato le lezioni di Martin Haselbà ck alla Musikoschule di Lubecca. Trasferitorsi in Olanda nel 1988, ha proseguito i suoi studi al Conservatorio Superiore di Rotterdam e Utrecht, dove ha ottenuto il diploma di Concert Organist sotto la guida di Bernard Winsemius e Jan Welmers. Ha inciso per Jubal Records e Toccata Records 5 CD accolti molto favorevolmente dalla critica, tra cui una prima registrazione sul restaurato organo Cipri di S. Martino a Bologna (1556). Inoltre ha effettuato registrazioni per la BBC Radio 3. Tiene seminari sulla musica italiana e fiamminga, e dal 1998 è organista titolare della Oude Kerk di Amsterdam. Attualmente è organista titolare della Oude Kerk di Amsterdam e svolge un'intensa attività concertistica a livello internazionale. à direttore artistico del Concorso Internazionale sulla musica di Sweelinck. La sera del 16 agosto Imbruno ha eseguito sull'organo di tipo ovviamente italiano costruito da Vincenzo Paci (1849) nella chiesa di S. Nicolò ad Acquaviva Picena (AP) una serie di brani che spaziano dal XV o al XVIII o secolo. La successione di questi, godibilissima per scelta di ritmi, timbri e di stili compositivi, ha fornito un panorama esaustivo delle potenzialità sonore e retoriche dell'organo richiamando agli ascoltatori la sua funzione di coordinamento emozionale del rito religioso oltre a quella di mera esibizione musicale su un orizzonte di attesa ben definito dal luogo sacro e dal momento rituale. Il programma comprendeva i seguenti autori con i rispettivi brani eseguiti: Heinrich Scheidemann (1596-1663) Benedicam Domino (Intavolatura di un mottetto a 6 voci di Hieronymus Praetorius) Francisco Correa De Arauxo (1575- 1654) Tiento de medio registro de dos tiples de septimo tono, Jan Pieterszoon Sweelinck (1562-1621) Ballo del Granduca, Anonimo olandese (c.1635) Tre Variazioni su Daphne, Hans Kotter (? 1541) Kochersperger Spanieler, William Byrd (1543-1623) The Queenes Alman, Conrad Pauman (1410-1473) Mit ganczem Willen, Girolamo Frescobaldi (1583-1643) Toccata Quinta dal Secondo Libro di Toccate, Johann Caspar Ferdinand Fischer (1665-1746) Chaconne in Fa e infine la suite Uranie: Praeludium/ Allemande / Courante / Sarabande/ Gavotte / Rigaudon / Menuet / Passacaglia. Il senso di varietà nell'uso accorto degli effetti d'eco e dei registri ha contrassegnato l'esecuzione che, pur avvenendo su un organo a un solo manuale, dava l'impressione di avvalersi di uno strumento di dimensioni maggiori. Sicurezza e precisione di tocco, abile sfruttamento dell'eco e delle risonanze all'interno della chiesa unitamente all'inconsueta registrazione dell'organo sono le peculiarità di Imbruno in questo concerto. L'uso notevole dei tromboncini di registro per il brano Kochersperger Spanieler di Hans Kotter, che ha accentuato lo spagnolismo insito nella scrittura dell'autore, l'estrema agilità nel realizzare la difficile dinamica a terrazze del celebre Ballo del Granduca di Sweelinck e infine la brillante interpretazione di Frescobaldi e della sublime Chaconne di Fischer hanno fatto apprezzare al pubblico la levatura di questo artista italo-olandese.
(Andrea Zepponi)