Il Balletto di Pechino allo Sferisterio di Macerata
Due articoli di Alberto Pellegrino ed Elena Bartolucci
8 Giu 2015 - Commenti danza, Danza
Il Balletto di Pechino allo Sferisterio di Macerata
di Alberto Pellegrino
Nella settimana dedicata a Pechino il Centro Nazionale per le Arti dello Spettacolo e la Song and Dance Troupe dell’Esercito Popolare Cinese hanno presentato in prima nazionale il 30/31 maggio, nell’Auditorium dell’EXPO, lo spettacolo di teatro-danza Marco Polo dedicato al celebre viaggiatore che ha collegato le civiltà dell’oriente e dell’occidente, viaggiando lungo la Via della Seta. Questa splendida performance è stata realizzata da Chen Weiya, vice direttore per la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici di Pechino; da Zhang Qianyi, compositore a capo della Song and Dance Troupe; dal drammaturgo Zhao Daming; da Gao Guangjian, art director per gli effetti visivi. Gli interpreti appartengono al Balletto di Pechino, che riunisce i migliori danzatori cinesi, e alla Compagnia di Canto e Danza del Dipartimento Politico Generale, fondata nel 1953, la quale comprende una troupe di canto e danza che rappresenta le forze armate della Repubblica Popolare Cinese. Questa Istituzione, che ha tenuto spettacoli in tutto il mondo, gestisce anche il Teatro dell’Opera della Cina, che allestisce e ospita spettacoli di alto livello artistico.
Nello spettacolo sono stati magistralmente amalgamati quattro stili musicali diversi: la musica di corte della dinastia Yuan, la musica mongola, la melodia popolare mongola del sud dello Yangtze e la musica europea. Un ulteriore fascino è stato assicurato dalle magnifiche scene e dai meravigliosi costumi prodotto dell’antica civiltà orientale. A questi bisogna aggiungere l’entusiasmante bravura dei danzatori Su Peng e Umut Ubul (Marco Polo), Li Yiran e Gao Lingqiao (la principessa cinese), Li Zhi (Kublai Khan) e dei circa sessanta interpreti tutti di grande livello artistico. Marco Polo ha continuato la sua tournée il 3/4/5 giugno nel Teatro Verdi di Salerno, quindi il 7 giugno è arrivato allo Sferisterio su iniziativa di Macerata Opera Festival in collaborazione con il Comune, l’Istituto Confucio e l’Università degli Studi di Macerata. Per questo spettacolo, che ha sfiorato la perfezione, l’arena maceratese si è riempita di pubblico che ha tributato all’intera troupe un ovazione di oltre dieci minuti.
Marco Polo è stato sempre un personaggio che ha collegato la civiltà occidentale con quella cinese e che ha lasciato dei racconti poi divenuti una primaria fonte di conoscenza di un antico e misterioso paese quasi del tutto sconosciuto agli Europei. Attraverso la magia della danza e il fascino della musica, il giovane veneziano inizia il suo viaggio verso un Oriente sospeso tra realtà e fantasia, per andare alla scoperta dell’antica civiltà cinese e per esaltare i valori della pace e dell’armonia tra i popoli. Il protagonista si ritrova d’improvviso in un lontano passato, mentre sulla grande parete dello Sferisterio passano le pagine manoscritte del Milione, appaiono immensi deserti di sabbia solcati da carovane di mercanti, scorrono scene di guerra, per poi arrivare nella magnifica reggia del Kublai Khan, quindi vedere le campagne e i villaggi della Cina profonda, i misteriosi quartieri di una fantastica Pechino, ancora i fasti della sala del trono, i pericoli della guerra, per ritornare infine ai deserti e alle carovane per una ciclica conclusione di un fantastico viaggio nel passato. Sul grande palcoscenico si susseguono nel frattempo le varie scene interpretare da una fantastica compagnia di danza che sa coniugare alla perfezione i canoni del balletto occidentale con la grande tradizione cinese in una cromatica fantasmagoria di splendidi costumi e una puntuale cadenza delle luci.
Marco Polo, un giovane italiano di oggi, sta leggendo Il Milione, quando improvvisamente si spalancano le porte del Tempo e ha inizio il suo magico viaggio verso l’Oriente lungo la Via della Seta che costituisce un ponte con la civiltà occidentale; egli assiste anche al dolore e alle distruzioni della guerra e questo fa maturare in lui un saldo ideale di pace. Nella Città imperiale siedono sul trono l’imperatore Yuan Kublai Khan e la bella principessa sua figlia, che accolgono con tutti gli onori Marco Polo, il quale presenta alla corte i costumi dell’Italia e gli ideali di pace che porta con sé. La nobile principessa rimane affascinata dal giovane ambasciatore dell’Occidente e gli dona una sciarpa di seta, come segno di ammirazione e di amicizia.
Marco Polo, che a sua volta è rimasto attratto dalla fanciulla, compie nella notte con l’incantevole principessa un viaggio alla scoperta delle tradizioni e della cultura del popolo cinese (le leggende, i paesaggi, i misteri della medicina, il cibo, la lavorazione della seta, la stampa a caratteri mobili), mentre sente che l’amicizia si sta trasformando in amore. Improvvisamente lontane scene di guerra irrompono in questo fantastico mondo e riportano i due giovani alla cruda realtà. Kublai Khan, nella sua rossa uniforme di guerra, festeggia la vittoria con il suo esercito, quando un ambasciatore gli presenta le credenziali per celebrare un matrimonio politico per la pace, una proposta che prima viene respinta, ma poi è accettata per intercessione della principessa che vuole la pace, malgrado nasconda nel cuore l’amore per Marco Polo.
Nel silenzio della notte, sotto un cielo stellato, il giovane veneziano mostra tutta la sua disperazione per un amore destinato a finire, quindi i due amanti si uniscono in un lungo, appassionato e doloroso addio. Con l’arrivo del giorno la principessa indossa l’abito nuziale e si celebrano gli sponsali in un trionfo di sfarzosi costumi rossi, mentre Marco Polo stringe a sé la bianca sciarpa di seta dono della principessa. Il suo viaggio nel sogno volge al termine ed egli si ritrova nel nostro tempo con Il Milione tra le mani, pronto a partire per una nuova avventura nel mondo della fantasia.
Allo Sferisterio arriva Marco Polo
di Elena Bartolucci
Macerata – Domenica 7 giugno, nella città di Padre Matteo Ricci si sono esibiti 60 tra i migliori ballerini del corpo di ballo del National Centre for the Performing Arts (NCPA) di Pechino in uno spettacolo unico e magnifico dedicato a Marco Polo, uno dei più grandi esploratori di tutti i tempi.
Unica data per il centro Italia, il Macerata Opera Festival, sostenuto dalle collaborazioni con il Comune, l’Istituto Confucio, l’Università di Macerata e l’Amat, ha regalato al numeroso pubblico dello Sferisterio una performance senza eguali, capace di trasportare i presenti nell’arena in luoghi lontani, suggestivi e ricchi di colori.
L’evento, di grande spessore qualitativo, ha anche un enorme valenza politica e culturale, come dichiarato dallo stesso direttore dell’Istituto Confucio Giorgio Trentin.
Realizzato in occasione di Expo 2015, questo balletto, infatti, cade nell’anno della presentazione della Nuova Via della Seta, che rafforza ancor di più il ponte verso l’Oriente iniziato da Padre Matteo Ricci e fatto di un insieme di percorsi carovanieri, scambi culturali e commerciali che nel passato congiungeva l’Asia orientale, e in particolare la Cina, al Vicino Oriente e al bacino del Mediterraneo, in cui la seta era il prodotto di scambio principale.
La Nuova Via della Seta, annunciata dal presidente cinese Xi Jinpingun, ha quindi l’obiettivo di definire un percorso di riattualizzazione della “cintura” di stati che anticamente collegavano Cina e Occidente. Il progetto, denominato One Belt, One Road, mira a creare collegamenti migliori a livello di infrastrutture e di commercio fra la Cina e i Paesi coinvolti nel progetto, in Eurasia e Africa.
Per questo motivo, quale altra figura se non Marco Polo poteva meglio rappresentare la storia di un sogno capace di dipingere con colori brillanti la nascita dei rapporti tra la civiltà occidentale e orientale? Un racconto legato alle numerose avventure di questo precursore che assorbì e tramandò ogni conoscenza appresa riguardo l’antica cultura cinese.
Le stesse musiche del balletto attingono alla tradizione musicale occidentale, evocando allo stesso tempo degli arrangiamenti dal gusto etnico e popolare che ricordano la maestosità della corte della Dinastia Yuan.
Anche la sontuosità e la raffinatezza dei tessuti utilizzati per i costumi di Wu Lei e Liu Dan e la ricercatezza nello stile delle scenografie multimediali di Sun Nanpu sono riuscite perfettamente a rievocare le antiche bellezze e grandezze della Cina del passato.
Davvero alte la qualità artistica e la preparazione tecnica mostrate nell’esecuzione delle coreografie da parte dei ballerini Su Peng e Li Yiran, rispettivamente nei panni di Marco Polo e della principessa cinese. I due giovani artisti hanno mostrato una estrema espressività, oltre a una leggiadria e una squisitezza dei movimenti che non ha nulla da invidiare ai grandi étoile delle scuole di danza europee.
Il NCPA, infatti, è noto per presentare spettacoli di opera, balletto classico, danza contemporanea, musica sinfonica, cameristica, musica popolare, prosa, opere e spettacoli tradizionali cinesi, recital e qualsiasi altra forma di spettacolo dal vivo ed è attualmente il centro dedicato alle arti dello spettacolo più grande del mondo.