Macina/Gang


11 Ago 2013 - Dischi

Scheda critica di Alberto Pellegrino

Una efficace commistione fra musica folk e musica d'autore è presente nel disco Macina/Gang, dove interagiscono due affermati gruppi marchigiani in un lavoro d'insieme che permette di coniugare l'esperienza popolare della Macina con la vocazione rock-impegnato della Gang . Nella raccolta troviamo da un lato le radici popolari di una forma di canto radicata nel passato e tipica delle classi subalterne e sfruttate che cercano di dare voce in qualche modo al loro tragico destino; nelle composizioni della Gang emerge per altro verso l'anelito di un neo-proletariato urbano che vuole liberarsi da catene spesso subdole e invisibili. Viene pertanto realizzato un percorso musicale dove s'incontrano i canti di questua, il malinconico canto delle operaie di filanda, il celebre lamento di Cecilia ingannata dal potere, il canto liberatorio del carnevale, i canti satirici e le filastrocche giocose, mentre sul versante contemporaneo troviamo alcune celebri composizioni della Gang come <i<Le radici e le ali, Kovalsky crocifisso alla stazione di Bologna , il ricordo appassionato dei sette Fratelli Cervi, un canto d'amore come Iside, il canto operaio di Sesto San Giovanni, la ballata partigiana Eurialo e Niso composta da Massimo Bubola.
(Alberto Pellegrino)


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